Racconterà 125 anni di sci e di vita sulle montagne lecchesi
Un progetto corale che attraverserà la Valsassina, il lago e la Brianza verso le Olimpiadi
BARZIO – “Io sono la Valsassina e questa è la mia storia di uomini, di neve, di sogni”. Si conclude con queste parole il racconto proveniente dalla videoinstallazione immersiva di “ConoSCIamo: storie di sci e montagna”, il progetto con cui la Provincia di Lecco accompagna il territorio verso le Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali Milano–Cortina 2026.
Dentro quel cilindro di luce, inaugurato ieri (venerdì) nel Museo La Fornace di Barzio, animato da tre proiettori e da un repertorio di immagini restaurate e valorizzate grazie anche all’intelligenza artificiale, le montagne parlano. Raccontano 125 anni di sci, di prime gare ai Piani di Bobbio, di pionieri che tracciavano solchi nella neve, di comunità cresciute intorno allo sport e alla montagna. E raccontano anche la trasformazione di un territorio che si prepara a vivere uno degli eventi più attesi della storia recente: i Giochi del 2026.

ConoSCIamo è un viaggio che ha coinvolto 34 musei e siti culturali del Sistema Museale della Provincia di Lecco. Un progetto primo classificato nel bando “Olimpiadi della Cultura” di Regione Lombardia e inserito nel programma ufficiale della Olimpiade Culturale Milano–Cortina 2026 con l’obiettivo di usare il linguaggio delle immagini e dell’arte immersiva per creare un ponte tra passato e futuro, restituendo ai cittadini (soprattutto ai più giovani) la consapevolezza di un patrimonio culturale che appartiene loro.
La videoinstallazione rimarrà esposta alla Fornace fino al 31 gennaio 2026, per poi proseguire a Villa Monastero di Varenna, Villa Greppi di Monticello Brianza, e approdare infine ai Piani Resinelli, ultima tappa, dove il percorso si chiuderà il 31 agosto 2026. Un itinerario che disegna, anche geograficamente, la pluralità del territorio lecchese: la montagna, il lago, la Brianza, i luoghi della neve e quelli della cultura diffusa.

La Valsassina protagonista: “Qui è nato lo sci agonistico lombardo”
Durante l’inaugurazione, il Presidente della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera Fabio Canepari ha ricordato con orgoglio le radici sportive della valle: “Parlando di sci, non possiamo che essere fieri: le prime gare agonistiche, oltre cento anni fa, si sono disputate ai Piani di Bobbio. Questa videoinstallazione è un’occasione preziosa per i giovani, che possono conoscere una storia che li riguarda da vicino, e per la comunità, che ritrova immagini e ricordi della propria identità”.

La consigliera provinciale delegata alla Cultura, Chiara Bosio, ha sottolineato il valore collettivo dell’iniziativa: “Vedere una simile risposta per questo progetto da parte di musei, Comuni e comunità è emozionante. Raccontiamo il valore dello sport e delle nostre montagne attraverso le storie di chi le ha vissute. Vogliamo tenere vive le radici, continuando a innovare. Memoria, territorio, futuro: questo è il filo che ci guida”.
Bosio ha ringraziato anche gli impianti sciistici barziesi, sponsor del progetto, e ha ricordato come l’inaugurazione cada all’indomani della Giornata Mondiale della Montagna.
La coordinatrice del Sistema Museale, Anna Ranzi, ha spiegato l’enorme lavoro di raccolta e integrazione dei materiali: “Il patrimonio fotografico a nostra disposizione è straordinario. Abbiamo coinvolto musei, archivi e comunità locali, ottenendo immagini che raccontano non solo lo sci, ma la vita in montagna. È un progetto corale, reso possibile dalla collaborazione di 34 realtà del territorio”.

Ranzi ha anticipato che dal progetto stanno già nascendo nuove sinergie tematiche, anche nel campo della botanica e della cultura del paesaggio. È stato inoltre creato un logo dedicato, “ConoSCIamo”, che identificherà tutte le iniziative del calendario.
La videoinstallazione prevede un racconto bilingue (italiano e inglese) corredato da immagini che tre proiettori si animano su un cubo, alcune arricchite grazie a tecniche di intelligenza artificiale per restituire profondità e movimento. Un racconto che dopo Barzio continuerà a viaggiare portando con sé il respiro della Valsassina, dei suoi sciatori, dei suoi sogni sospesi sulla neve.

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