LECCO – Il 31 gennaio si avvicina e con questa data anche la scelta che i sindaci lecchesi dovranno fare riguardo al futuro della gestione idrica in provincia: affidarla ad una spa, sul modello “In house”, oppure ad una azienda speciale consortile?
Sul tema, riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta dal Comitato Lecchese Acqua Pubblica e Beni Comuni indirizzata all’oramai prossima deputata del Pd, Veronica Tentori, vincitrice delle Primarie che a dicembre hanno decretato la lista dei candidati del Partito Democratico al Parlamento. Ancor prima, il Comitato aveva rivolto un appello a quanti erano in corsa nel Pd lecchese affinché prendessero una posizione chiara rispetto agli sviluppi che coinvolgeranno presto i cittadini della provincia; così, il Comitato rivolge nuovamente la domanda alla giovane candidata democratica:
“Il Comitato Lecchese Acqua Pubblica e Beni Comuni si rivolge, con queste poche righe, alla Sig.ra Veronica Tentori, vincitrice delle primarie del Partito Democratico tenutesi lo scorso dicembre e possibile futura parlamentare del predetto partito in rappresentanza del nostro territorio.
Il successo di una giovane donna in una consultazione popolare rappresenta certamente un momento positivo considerato il difficile contesto politico in cui ci ritroviamo. Ciò nonostante, ci sembra che alcune affermazioni della Sig.ra Tentori appartengano ad un modo piuttosto “vecchio” di fare politica.
Ci riferiamo, in particolare, ad una recente intervista della possibile futura onorevole, durante la quale, a fronte della domanda del giornalista “Acqua pubblica, qual è la sua posizione al riguardo?”, la Sig.ra Tentori ha così replicato:
“Ho sostenuto la causa dell’acqua pubblica, ho raccolto le firme per il referendum ed ho partecipato agli incontri sul tema. La mia posizione è quindi che il controllo del servizio idrico integrato debba rimanere sotto il controllo dei sindaci, Come si farà tecnicamente ad attuare questa soluzione è al momento in corso di discussione, la situazione è abbastanza complessa ed è difficile al momento esprimere una posizione”. (vedi articolo)
Questo tipo di “risposta” non può considerarsi soddisfacente.
Nelle prossime settimane si dovrà decidere, in modo definitivo, lo strumento di gestione del servizio idrico nel territorio lecchese: ebbene, numerosi sindaci vogliono pregiudizialmente escludere l’azienda speciale di diritto pubblico (ovvero lo strumento più coerente con il referendum del 2011), e lo vogliono fare senza aver condiviso tale importante decisione con i propri cittadini (in merito, il Comitato propone di indire, il prima possibile, dei consigli comunali aperti sul tema).
Visti i tempi stretti, sarebbe auspicabile leggere una posizione chiara su questo fondamentale tema, che avrà una diretta e significativa ripercussione sulla vita dei cittadini della provincia lecchese.
Riformuliamo dunque, alla Sig.ra Tentori, la domanda: Lei è favorevole a valutare l’affidamento del servizio idrico della provincia di Lecco ad una azienda speciale di diritto pubblico, con partecipazione e controllo attivo dei cittadini? Riconosce che Idroservice, società di diritto privato posseduta da Lario Reti Holding e priva del requisito fondamentale chiamato “controllo analogo”, non può essere l’affidataria della gestione del servizio idrico?
La domanda è chiara. Siamo sicuri non solo il Comitato, ma anche i cittadini, attenderanno in tempi brevi una risposta, altrettanto chiara, sul tema”.