Husqvarna lascia Valmadrera, la produzione non riprenderà
Lettere di licenziamento ai lavoratori. Resterà solo una sede commerciale
VALMADRERA – E’ passato un anno dai presidi di protesta ai cancelli della fabbrica, un anno di cassa integrazione straordinaria, anticamera dei licenziamenti che sono arrivati nei giorni scorsi con la lettera formale inviata dall’azienda a circa 80 lavoratori: è finita così la vicenda della Husqvarna che chiude lo storico stabilimento di Valmadrera.
Una decisione presa appunto un anno fa e non cambiata in questi mesi, dovuta alla scelta di non proseguire la produzione dei tagliaerba di bassa gamma che venivano realizzati nel sito di Valmadrera.
“In questi mesi abbiamo tentato di capire se si potesse prolungare il periodo di ammortizzatore sociale con la cassa integrazione messa a disposizione per il periodo Covid, ma non è stato tecnicamente possibile – spiega Fabio Anghileri, sindacalista della Fiom Cgil – il problema è che la pandemia ha chiuso la possibilità per i lavoratori di partecipare ai percorsi di reinserimento lavorativo, così come non è stato possibile carpire degli interessamenti di acquisizioni da parte di altre società”.
“Il rammarico è quello di aver perso un’altra importante azienda, un marchio storico del territorio che non c’è più” conclude Anghileri.
In sede resteranno solo una ventina di dipendenti che proseguiranno l’attività amministrativa e commerciale.
In Regione, Piazza: “Chiesta un’audizione in aula”
“Esprimo la mia piena solidarietà e preoccupazione per la situazione dei dipendenti dell’Husqvarna di Valmadrera per i quali sono stati annunciati esuberi a seguito della fine degli armonizzatori sociali” dichiara il Consigliere regionale Mauro Piazza.
“Un dramma che nella situazione post emergenziale attuale preoccupa, soprattutto vista l’età anagrafica degli 80 dipendenti coinvolti dalla procedura di licenziamento -spiega Piazza – Per questo mi sono subito attivato per realizzare un’audizione in Consiglio regionale presso la Commissione lavoro con tutte le parti interessate. Mi auguro che in audizione si possa approfondire, quanto denunciato dai sindacati, circa l’assenza dell’apporto e supporto da parte della proprietà”.
“Già lo scorso anno agli inizi della procedura di cassa integrazione la commissione IV del Consiglio regionale era stata coinvolta nel percorso; auspico che anche in questo caso, il momento del confronto possa portare un aiuto concreto e serio a tutti i lavoratori coinvolti” conclude Piazza.