Una raccolta veloce segnata dalla continua “lotta” contro le bombe d’acqua
Resta in pianta solo un 10% di uve, i mosti iniziano a fermentare in cantina. Produzione in crescita fino a 400 mila bottiglie
MONTEVECCHIA – La vendemmia nelle Terre Lariane è ormai alle battute finali: resta ancora un 10% di uve in pianta (si tratta principalmente di varietà come Cabernet e Merlot, specialmente nelle zone collinari alte), ma la gran parte delle aziende ha già concluso la raccolta. Iniziata il 24 agosto, la vendemmia 2025 si è sviluppata a ritmo sostenuto, per via del meteo incostante.
“Quest’anno è stato tutto molto veloce – spiega Claudia Crippa, per lungo tempo presidente del Consorzio Vini IGT Terre Lariane, attualmente diretto da Marco Casati –. Dopo un’estate calda, tra luglio e agosto, che ha permesso di recuperare il ritardo accumulato in primavera, portando i grappoli a maturazione già a inizio agosto, le condizioni meteo dell’ultimo periodo ci hanno costretti a correre: bombe d’acqua, piogge insistenti e temperature ancora abbastanza alte favorivano lo sviluppo di muffe e riducevano la concentrazione degli zuccheri, quindi bisognava raccogliere il prima possibile. Si riusciva appena a far asciugare l’uva e poi via, a raccogliere, prima che ricominciasse a piovere”.
Il grosso della raccolta si è concluso lo scorso weekend, poco prima dell’ennesimo nubifragio che ha colpito il territorio lunedì. Ora i mosti stanno iniziando a fermentare: “È presto per tirare le somme definitive – osserva Crippa – ma la qualità delle uve è molto buona e le prospettive interessanti, anche se è ancora presto per trarre conclusioni tecniche”.
“Sui bianchi e rosati – prosegue – ci aspettiamo vini molto profumati e con un’interessante parte aromatica, grazie anche alle notti fresche che hanno favorito la concentrazione dei profumi. Sui rossi abbiamo raggiunto una buona maturazione, ma non sono eccessivamente strutturati come accaduto in altre annate quali la 2022 e la 2023: non abbiamo raggiunto i 13,5 gradi zuccherini. L’impressione a caldo è di vini freschi, eleganti e piacevoli da bere, ma sarà il tempo delle macerazioni e delle fermentazioni a confermarla o a riservare sorprese”.
Sul fronte produttivo, il Consorzio Vini IGT Terre Lariane conferma il trend di crescita: “Saremo attorno alle 400 mila bottiglie complessive – precisa Crippa – in linea con la media che si attesta a circa 370 mila. Non si tratta di un aumento legato alla resa per pianta o per ettaro, che resta volutamente bassa (circa 1-1,5 kg per pianta, per garantire qualità e longevità dei vini), ma all’ingresso di nuove aziende in produzione. Negli ultimi dodici mesi sono entrate quattro nuove realtà nel Consorzio, portando il totale a 28 aziende, alcune delle quali hanno vinificato per la prima volta proprio quest’anno, ce ne sono anche di abbastanza piccole ma con già un paio di ettari di superficie vitata, mentre altre ancora hanno aumentato le superfici”.
Accanto alla produzione di vino, il Consorzio cerca di promuoversi sul territorio: recentemente ha partecipato all’allestimento del museo “Lake Como. An immersive experience” a Lecco, in cui trova uno spazio dedicato: “È l’unico punto dove i visitatori possono assaggiare i nostri vini, avere informazioni sul Consorzio. Un importante angolo didattico”.

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