MILANO – Niente più cani a catena in Lombardia, se non per ragioni sanitarie certificate da un veterinario o per temporanee ragioni di sicurezza: è una delle novità che verranno introdotte dal nuovo regolamento per la tutela degli animali e per la prevenzione del randagismo, di cui è relatrice Lara Magoni (Lista Maroni), che ha superato il vaglio della Commissione sanità al Pirellone.
Hanno votato a favore i componenti dei gruppi di maggioranza, astenuti PD e Patto Civico, contrario il M5Stelle che ha ritenuto insufficienti le misure adottate sul randagismo. “In Lombardia, dove vige l’obbligo di registrarli, abbiamo 1 milione e 200mila cani –ha evidenziato la Magoni- e abbiamo ritenuto doveroso istituire norme specifiche utili a sensibilizzare i proprietari verso una corretta e responsabile conduzione dell’animale nei luoghi pubblici, garantendo anche l’incolumità delle persone”.
Fra gli obblighi per i proprietari introdotti nel regolamento, che riprende e attua i principi contenuti nella legge sul randagismo (la n.15 del 2016 che ha modificato la n.33 del 2009), troviamo quello di fornire all’animale un ricovero adeguato, cibo e acqua in quantità sufficiente e un’adeguata attività motoria.
Fra i principali divieti introdotti, quello di tenere i cani alla catena o di applicare loro qualunque altro strumento simile di privazione della libertà. Inoltre, per quanto riguarda gli animali in addestramento, viene previsto il divieto di sottoporli ad attività che possono risultare dannose per la loro salute. Viene confermato l’obbligo di identificazione e iscrizione all’anagrafe degli animali d’affezione per tutti i cani e per i gatti destinati al commercio, e quindi l’obbligo per i proprietari di recarsi dal medico veterinario per far loro applicare il microchip.
Disposizioni normative specifiche sono previste in merito alla cattura dei cani vaganti e sulle procedure da attivare all’arrivo del cane al canile sanitario e per il suo eventuale trasferimento al rifugio: i rifugi dovranno essere aperti al pubblico per almeno 4 giorni alla settimana compresi il sabato e la domenica per un minimo di quattro ore al giorno, con l’obiettivo di favorire la ricollocazione degli animali presso nuovi proprietari. Alle ATS spetteranno le funzioni legate agli interventi di pronto soccorso di cani e gatti in libertà ritrovati feriti o gravemente malati. La Giunta regionale dovrà infine predisporre una relazione triennale sul settore del randagismo, sulla situazione delle strutture di ricovero e sugli interventi effettuati.
Viene recepita infine la possibilità di accesso di cani, gatti e conigli negli ospedali e nelle case di riposo, secondo le condizioni di sicurezza stabilite dalle strutture sanitarie e sociosanitarie. Per chi non rispetta le norme del regolamento, la legge regionale prevede sanzioni che vanno da 150 euro per le violazioni minime fino a 900 euro in caso di abbandono degli animali.