STEZZANO (BG) – La componente psicologica può essere determinante per l’esito di un’attività e anche in ambito di soccorso alpino e speleologico la riflessione su di essa può essere di grande aiuto per operare in contesti di emergenza.
Ieri nella sede regionale di Stezzano si è svolto un debriefing condotto dalla psicologa Maddalena Volterrani, esperta di volontariato e situazioni di emergenza, per i volontari del CNSAS Lombardo (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) coinvolti nell’emergenza valanga presso l’Hotel Rigopiano di Farindola (PE). I partecipanti hanno condiviso e riletto assieme i fatti e le dinamiche relazionali ed emotive dell’intervento, per gestirne le conseguenze psicologiche e migliorare la propria capacità operativa anche oltre l’aspetto sanitario e tecnico.
Da tempo infatti il CNSAS Lombardo presta attenzione anche alla dimensione più strettamente umana che connota ogni intervento di soccorso. “Gli strumenti di lettura e comprensione dello stress emotivo valgono a diversi livelli: per i destinatari del soccorso, per i parenti e i testimoni e per gli stessi soccorritori. Considerare i soccorritori come elementi costitutivi del sistema su cui agiscono permette di ridare legittimità alle loro emozioni, che solo in questo modo possono essere riconosciute, espresse ed elaborate – spiegano dal Soccorso Alpino – E la comprensione dei processi emotivi può fornire strumenti utili per rendere l’azione di soccorso più efficace (ad esempio migliorando il rapporto con sopravvissuti e pazienti o la raccolta di informazioni utili da testimoni e parenti) e per alleviare le possibili conseguenze dello stress generato da questo tipo di esperienze”.
L’iniziativa è stata apprezzata dai partecipanti, che, lungi dal sentirsi eroi, riconoscono i limiti umani e la possibilità di superarli solo con impegno, passione e formazione continua.