Vendita “truffa” a Merone: vittime due donne anziane, una denuncia

Tempo di lettura: 2 minuti

MERONE – Non c’e’ ne’ mercurio nell’acqua ne’ gas nell’aria; non c’e’ contaminazione dell’oro ne’ dei contanti nella truffa che da qualche giorno alcuni professionisti stanno effettuando nell’erbese e forse non solo: i carabinieri della stazione di Lurago d’Erba, nei giorni scorsi, hanno denunciato per tentata truffa un trentacinquenne albanese (S.A.) , residente in provincia di Bergamo, venditore porta a porta di sistemi di rilevamento di fughe di gas per conto di una ditta bresciana.

Il dispositivo, fanno sapere i carabinieri, e’ reale ma sarebbe non dotato delle certificazione previste. Inoltre le modalità di vendita sono definiti dagli uomini dell’Arma come quanto mai “truffaldine”.

Gli accertamenti effettuati dai militari hanno permesso di verificare che l’azienda che vende tali sistemi invia preventivamente una comunicazione formale al comando stazione carabinieri nonché agli uffici della polizia locale e del comune dove i suoi venditori porta a porta andranno l’indomani ad operare, specificando le loro generalita’ e numero di carta d’identita’. non solo.

Nella comunicazione è ben in evidenza il virtuoso ammonimento: “non far entrare per nessun motivo tecnici privi di tesserino aziendale” che in effetti potrebbero essere malintenzionati.

Cosi’ facendo le istituzioni locali sono a conoscenza della vendita porta a porta e potrebbero confermare, qualora interpellate dai cittadini, la genuinita’ della visita ricevuta all’improvviso.

Il venditori però, illustrando il prodotto, avrebbe messo in guardia il proprietario di casa riferendogli erroneamente che tale dispositivo di sicurezza è obbligatorio per legge e che solamente per quella giornata avrebbe il costo vantaggioso di 250 euro, prezzo che andrà ad elevarsi notevolmente nel prossimo futuro.

Le vittime generalmente prescelte per queste tipologie di raggiro sono appartenenti alle cosiddette fasce deboli, in particolar modo gli anziani. In commercio esisterebbero però dispositivi simili, dotati delle previste certificazioni e che costano molto meno di quelle pubblicizzate da queste persone.

Si tratterebbe di una truffa ben collaudata in varie zone d’Italia e i prezzi proposti come “affari” a volte vengono rialzati notevolmente qualora il malvivente percepisca di essere riuscito ad ammaliare la fiducia del cliente.

Le indagini dei carabinieri, che al momento contestano all’albanese due tentativi di truffa a pensionate di Merone (classe 1932 e 1942), sono mirate a verificare eventuali ulteriori raggiri messi a segno in provincia e accertare l’eventuale coinvolgimento nel reato di altre persone.

E’ importante ribadire che è fondamentale prestare la massima attenzione a qualunque soggetto richieda di accedere all’interno delle abitazioni e, in caso di dubbio, chiamare il numero d’emergenza 112.