LECCO – Dopo essere stati nella Repubblica Dominicana con Roberto Figini, con la nostra rubrica Lecchesi nel Mondo torniamo in Europa e voliamo in Olanda, per la precisione ad Amsterdam dove Mattia Conti di Galbiate è approdato da qualche anno e ora lavora in pianta stabile in qualità di Key Account Manager. Ecco il suo racconto:
“Risalire alle origini della mia scelta di trasferirmi in Olanda è un discorso piuttosto complesso e anomalo ma, proverò a regalarvi qualche emozione di una vita ricca di saliscendi dai Paesi Bassi iniziata anni fa.
Durante i miei studi presso il Badoni di Lecco, nel 2005 ho pensato che 3 mesi di vacanze erano troppi per rimanere in paese e aspettare le famose 2 settimane di agosto per andare al mare. Alcuni miei amici lavoravano già e finito l’anno scolastico sono andato a lavorare 3 mesi come cameriere in villaggio in provincia di Ravenna. Questa forse è stata la scintilla di tutto.
Un semplice lavoro come tutti ma in una realtà davvero unica. Era la mia prima esperienza lavorativa lontano da casa e potere andare in spiaggia tutti i giorni, conoscere centinaia di persone che ogni settimana arrivavano in vacanza e poi ripartivano per lasciare spazio alle successive, uscire in bici da casa con i colleghi alle 2 di notte dopo 10 ore di lavoro per andare a mangiare una piadina e avventurarsi con qualche turista straniera mi ha spalancato una porta di un nuovo mondo. Da questa mia prima esperienza ho iniziato a conoscere ragazzi e ragazze olandesi. L’ ultimo giorno, prima delle loro partenze, appuntamento consueto con lo scambio di numeri e contatto di msn (per chi se lo ricorda) e via così fino ai primi di settembre per poi risalire a Lecco e senza nemmeno avere il tempo di 2 giorni di respiro riprendere la scuola.
(Questi lavori estivi poi li ho fatti fino alla stagione 2012 . 7 anni di esperienze, conoscenze e di grande aiuto per la crescita personale sempre affiancati al mio percorso di formazione universitaria )
Durante gli inverni poi ho deciso di utilizzare i miei risparmi per iniziare a volare in Olanda e andare a trovare tutti questi amici dopo tanti messaggi e ore spese davanti al pc. Niels, tutt’ora il mio migliore amico, come un fratello, mi ha ospitato a casa sua e da quel giorno è stato un’ amore a prima vista con questa terra. Non so come descrivere questa sensazione ma ho iniziato a capire che qua c’era qualcosa davvero di diverso a solo un’ ora di volo da casa mia.
Una nazione totalmente differente, usanze e religioni diverse, città e paesi multiculturali, un sistema che tutela i giovani e li aiuta nel vero senso della parola soprattutto economicamente nel percorso di studi dando a tutti la possibilità di andare a vivere da soli già a 16 anni e soprattutto una nazione dove i servizi li paghi ma funzionano.
Visitate Rotterdam e Breda sono tornato a casa e da quel giorno ho iniziato a vedere tutto arancione intorno a me, salvavo come screensever le foto dei mulini piuttosto che quelle dei canali di Amsterdam cercando di pianificare la prossima visita in Olanda. Contando i biglietti aerei che conservo, dal 2005 a oggi, ho volato 67 volte dall’italia all’Olanda.
Cercavo di raccontare ai miei compagni e ai miei genitori le cose che vedevo in questa terra e quello che percepivo ma era sempre un problema a farglielo credere.
Diplomato come perito elettrotecnico nel 2007 e iniziata l’università di Economia a Milano ho iniziato ad avere più libertà nel gestirmi il mio tempo libero. Ho trovato un lavoro a ‘casa’ della mia squadra preferita: il Milan. 5 anni a contatto con calciatori, vip, presidente e sponsor. Un’ esperienza che mi ha dato molto ma che ho deciso di non esternare a tutti perchè ho iniziato a sentire la pressione dei miei amici per avere magliette, biglietti e autografi.
Arrivato alla fine del mio percorso universitario con tanto di tesi scritta in collaborazione dell’ufficio marketing del Milan in via Turati ho deciso di dare una svolta alla mia vita.
Il lavoro allo stadio non mi dava possibilitá di inserirmi nella societá e non vedevo crescita. Cosi ho deciso con grandi lacrime di lasciare il tutto anche se era solo un lavoro che mi impegnava pochi giorni al mese.
Dopo 200 colloqui perditempo a Lecco e provincia, datori di lavoro che mi prendevano in giro e un malessere italiano non mi sentivo più a mio agio. Parlavo un’ottimo inglese, grazie anche ad un corso che ho frequentato a New York nel 2011, un sacco di esperienze lavorative, ottimo risultato di laurea, indipendenza e disponibilità a viaggiare anche per lavoro…non ho trovato Niente, non dico niente per dire qualcosa che non mi piaceva, proprio Niente!.
Settembre 2012, all’etá di 25 anni, 2 valigie piene di vestiti, un biglietto di sola andata per Eindhoven e circa 3000 euro in tasca mi sono trasferito a Breda, città meridionale dell’ Olanda dalla quale ho iniziato a cercare lavoro ma non parlando ancora l’ olandese ho trovato tante porte chiuse anche qui.
Finchè un bel giorno, coincidenza vuole, mi arriva una mail dal fondatore di una delle più grandi aziende legate al turismo in Olanda dicendomi che si era ricordato di me durante una stagione estiva come cameriere sul lago di Garda e che si ricordava il fatto che avrei voluto trasferirmi in Olanda.
Fissato un appuntamento per un colloquio ad Alkmaar durato 2 giorni (e non 20 minuti come Italia dove cercano di inquadrarti in 20 minuti e se sei bello e simpatico puoi avere piu occasioni di altri di essere scelto o se sei emotivo e sei agitato vieni scartato nonostante potresti essere adatto alla posizione), hotel e pasti pagati, colloquio tutto in inglese ovviamente. A un certo punto mi sento dire da colui che sarebbe poi diventato il mio manager dopo 20 mila domande e stanco psicologicamente: ‘Adesso ti siedi su quella scrivania, questi sono i dati del 2012, fammi un business plan vincente affinché la nostra azienda possa aumentare il fatturato del 150% sul mercato italiano e croato. Io lo guardo e gli dico: sta scherzando vero? E lui: Assolutamente no! Ma se non sai nuotare e ti butto in mezzo al mare… sono sicuro che imparerai a nuotare!´.
Provate a immaginare: dati in olandese, excel in olandese, clessidra elettronica di 3 ore sul desk e io che dovevo dare il meglio di me. Finchè al termine delle 3 ore e dopo avere discusso il progetto che avevo scritto il manager viene da me e mi sussurra: ‘Cosa fai stasera?? E io rispondo: ‘Torno a Breda che ho una cena con un mio amico’. Al che lui mi guarda sorridente e mi dice: ‘Bene, chiamalo e digli che stasera berrete una valanga di birra perchè sono lieto di dirti che hai il tuo primo lavoro qui da noi e dal 1 dicembre sarai il nuovo Key Account Manager per il mercato italiano e Croato!´ (Svenuto).
Chiamo a casa avviso tutti, scrivo su Facebook che ero l’uomo più felice di questa terra… il giorno più bello della mia vita dopo mille sacrifici, estati passate a lavorare per pagarmi l’università e sabati sera passati a lavorare allo stadio mentre i miei amici erano in discoteca.
A fianco alla felicità di avere un lavoro, dove volevo io, in un ambiente legato alle vacanze, in un ufficio commerciale e la voglia di iniziare questa nuova vita ecco subito le prime difficoltà.
Aprire un conto in banca, ottenere un codice fiscale (bsn number) indispensabile per fare qualsiasi cosa, crearsi un codice digitale (digID indispensabile per mettersi in contatto con l’ufficio delle entrate per i rimborsi fiscali), sottoscrivere un’assicurazione sanitaria (obbigatoria) ma soprattutto trovare un’appartamento vicino al lavoro. In poche parole un’odissea!
Non puoi firmare un contratto di lavoro se non hai l’assicurazione sanitaria e un conto in banca, non puoi firmare un contratto di affitto se non hai un lavoro. ma non puoi avere nulla di tutto questo se non hai una residenza…ma allora da dove inizio? il cerchio era chiuso, il tempo passava, non vedevo soluzioni, internet dava informazioni contrapposte cosi che ho dovuto trovare una soluzione all’italiana. Una dichiarazione di affitto a casa del mio amico di Breda solo per ottenere la possibilità di avere un’assicurazione, ricevere il codice fiscale e aprire un conto in banca. Con questi 3 elementi ho firmato il contratto di lavoro e portando il contratto di lavoro dal proprietario dell’unica casa che avevo trovato ad un affitto decente ho ricevuto le chiavi la domenica pomeriggio e il lunedi, il giorno dopo, il mio primo giorno di lavoro. Non posso dire che è stato facile, ma ce l’ho fatta! Grazie anche a Niels che mi ha dato una grande mano e alla fidanzata olandese che giá mi ero trovato.
Iniziata la mia vita olandese come key account manager presso questa azienda mi sono sentito davvero realizzato. Un sogno: una combinazione di esperienze, passione per questa terra, una posizione lavorativa di un certo livello per essere la mia vera e propria esperienza post laurea legata ai miei studi, viaggiare spesso per lavoro in Germania, Croazia e Italia , in un ambiente commerciale legato comunque ai miei studi… non potevo trovare di meglio. In più i primi risultati in termini di lavoro arrivati fin da subito. I miei genitori da Galbiate mi incoraggiavano a non mollare e che sarebbe stata un’occasione unica per mostrare le mie capacità.
Non voglio parlare di stipendi, non mi sembra corretto perchè dovrei spiegare anche tutti costi della vita qua e non vorrei infarinare con cifre i miei amici lecchesi ma… si sta davvero una spanna meglio che in Italia. Vivo da solo nel cuore della città e riesco a pagarmi tutto concedendomi parecchi extra.
Come disse Seneca “La fortuna non esiste ma esiste il momento in cui il talento incontra l’occasione”. Beh sono d’accordo, ma la cosa che mi dà più soddisfazione è che ho proprio il lavoro che cercavo e che sono stato conosciuto dal fondatore di questa azienda proprio quando facevo il lavoro più pesante durante l’estate presso un ristorante mentre tutti erano in vacanza e io dovevo guadagnarmi la pagnotta per pagarmi l’ultimo anno di università.
Poi col tempo mi sono trasferito ad Amsterdam e ora vivo nel quartiere più bello della città. Il centro, tra i canali e Rijksmuseum. La medaglia si è girata e ad Amsterdam ora sono il cittadino e non più il turista. Non è più la città delle vetrine e dei coffee shop ma è la città della libertà, dei giovani, dei canali e delle feste con gente splendida che non ti fa mai sentire straniero.
Adesso ai miei amici italiani che vengono a trovarmi mi piace fare vivere a loro la vera vita olandese, ovvero quella che faccio io quotidianamente. Bicicletta per fare tutto, feste da Lunedi a Domenica, tolta a camicia e tornato dall’ufficio alle 18 indossare scarpe da ginnastica e correre a Vondelpark in mezzo al verde e a migliaia di turisti. E solo ora mi dicono: “Cavolo Tia, avevi ragione di tutto quello che mi raccontavi quando venivi in Olanda. Non ci credevo e pensavo che ´pompavI´ le cose…ti chiedo scusa se non ti ho creduto ai tempi ma ora ho visto con i miei occhi quello che è effettivamente la vita qua e conoscendo te che ci vivi posso dirti che tutto quello che dicevi é assolutamente vero e ció ce stai vivendo te lo meriti alla grande”.
Riguardo al mio futuro è difficile pensare di restare una vita qui, lo vorrei ma la vita è troppo legata al lavoro e alle circostanze. Se avessi trovato lavoro a Lecco 2 anni fa magari avrei abbandonato l’idea di trasferirmi in Olanda…
Qua la vita é davvero diversa, non puoi evadere, non esiste il nero e tutti pagano le tasse. Se non paghi le bollette ti tolgono l’allacciamento della luce o del gas in casa per esempio. Si paga tutto con il bancomat senza commissioni anche per un pacchetto di caramelle da 1 euro e con l’iphone fai davvero tantissime cose. Pagamenti, trasferimenti monetari, ogni azienda sviluppa la propria applicazione e informazioni-appuntamenti-eventi sono tutti sviluppati per riceverli in tempo reale e pratico sullo smartphone. Per non parlare dei trasporti pubblici che sono perfetti ad eccezione dei giorni con neve, non so come mai ma vanno tutti i tilt nonostante sono abituati a inverni freddi. Un sistema di pagamento ´Ideal´ che da la possibilitá a tutti anche senza carte prepagate o carte di credito di acquistare biglietti aerei, comprare un biglietto di un concerto dal telefonino con l’applicazione associata.
Un’altra cosa importante e curiosa da sapere: In Olanda tutte le aziende sono obbligate da contratto a rimborsarti le spese di viaggio che quotidianamente utilizzi per raggiungere il posto di lavoro. Se sei di Lecco e trovi lavoro a Milano con uno stipendio da 1000 euro devi calcolare 100 euro in meno netti dal tuo stipendio se usi i mezzi pubblici o 250 euro circa se usi la macchina propria per andare in ufficio. In olanda per esempio se abiti a Rotterdam e lavori a Amsterdam, con uno stipendio da 1000 euro a fine mese ricevi netto sul conto corrente 1000 euro + 250 euro per pagarti le spese dei viaggi quotidiani. Il rimborso dipende se utilizzi i mezzi pubblici o se usi il mezzo proprio (19 cent al km). Questo per tutti i lavori possibili immaginabili.
Quello che mi permetto di dirvi, è di non smettere mai di inseguire i sogni, se ce l’ho fatta io bocciato al Badoni un anno e laureato con un anno di ritardo in Economia, ce la possono fare tutti. Viaggiate se avete 2 euro in più in tasca, ampliate le vostre conoscenze, a 25 anni la vacanza a Ibiza la puoi ancora fare ma se ti metti uno zaino in spalla e per 2 settimane visiti uno stato che ti suscita curiositá ti si apre un mondo.
Io ho scelto l’Olanda ma sono molti gli altri stati che offrono più opportunità della nostra Italia. Purtroppo è brutto da dire perchè da italiano emigrare dal paese più bello del mondo lasciando gli affetti (che non é poco) per cercare un lavoro è umiliante ma sono 8 anni che sento dire che le cose dovrebbero cambiare ma cambiano solo in peggio. Io di stare a casa a ingrassare le tasche ad uno stato falso e corrotto non ci stavo piú . La vita è una e nessuno bussa a casa tua chiedendoti se vuoi lavorare diffidate da annunci di lavoro su motori di ricerca online che sono quasi tutti fintie, le aziende inseriscono le parole chiave ben indicizzate sul web così che generano traffico di informazioni per farsi pubblicità in rete. In bocca al lupo!!!
Mattia Conti
Amsterdam (Olanda)