Sono comparsi all’improvviso e sono già diventati un’attrazione per grandi e piccini. Sono due femmine adulte con i rispettivi cuccioli, nove per la precisione, di circa un mese e mezzo di età. Stiamo parlando dei cinghiali di Ballabio che da qualche giorno stazionano al primo tornate della Provinciale 63 quella che dal paese (zona Clavicola) si inerpica verso il piccolo comune di Morterone.
Dopo qualche disastro in alcuni orti e relative – ovvie – lamentele da parte dei proprietari, ora i cinghiali sono diventati delle vere star. A ogni ora del giorno e della notte c’è sempre qualcuno che si ferma in zona per osservare l’allegra famigliola. C’è chi ha persino osato avvicinarsi riuscendo ad accarezzarli.
Esperienza affascinante? Può darsi, ma non fatelo. E’ pericoloso. “Le due femmine – peso stimato 50 chilogrammi l’una – hanno già caricato due persone”, come informa Pietro Gatti responsbile del settore faunistico dell’Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Lecco che prosegue “Nei giorni scorsi ci sono arrivate due segnalazioni da parte di due persone. Quindi, non avvicinatevi, assolutamente non toccateli e tenete i cani al guinzaglio. Il fatto che si presentino mansueti non è un buon motivo per avvicinarsi. Il comportamento mantenuto da questi animali che stiamo curando in collaborazione con la Polizia Provinciale – è quello di esmeplari non selvatici, ma cresciuti in cattività. Infatti pascolano durante il giorno, si fanno avvicinare con facilità e questo ci fa ipotizzare che sono stati abituati alla presenza dell’uomo. Rimane il fatto che, nonostante la confidenza che danno all’uomo, il comportamento delle femmine non è prevedibile, perchè reagiscono caricando e mordendo in base a come percepiscono l’eventuale pericolo”.
Gatti ha poi precisato che “probabilmente non sono cinghiali puri, ma ibridi. Mentre le due femmine adulte hanno i tratti del cinghiale vero e proprio, i cuccioli presentano un manto non da cinghiale selvatico e questo lascia pensare che la loro madre sia nata da un incrocio tra un cinghiale e un maiale. Altro aspetto che ci fa supporre che siano animali nati in cattività”.
A questo punto serve una risposta alla domanda che ormai si fanno tutti: come sono finiti a Ballabio”.
“Per ora nessuno lo sa spiegare, intanto stiamo valutando come intervenire per risolvere il problema”, conclude Gatti.