Sembrava che la rivoluzione del 118 avesse una data: il primo dicembre per lo smantellamento della centrale di Lecco con tutti i suoi operatori sulla strada a lavorare con le automediche. E invece fino a febbraio non se parla e tutto rimane come sempre.
Che fosse pronto il ribaltone sembrava confermato anche dal lato medici precari: ‘licenziati’ senza preavviso (i contratti trimestrali o semestrali non sono stato rinnovati) e rimasti senza incarichi per il mese di dicembre.
Ora è tutto rallentato e nel frattempo il pettine si sta riempiendo di nodi, dopo la protesta dell’Alta Valsassina e di Bellano per lo spostamento del medico di emergenza e relativa auto al trivio di Fuentes in cambio di una vettura con infermiere (quasi tremila le firme contro), gira voce che anche gli infermieri oggi in centrale a Lecco abbiano presentato una lettera al responsabile lecchese del 118 Guido Francesco Villa per manifestare perplessità circa il loro impiego a Bellano.
Su questo punto Villa smentisce, ma conferma il clima:” Non c’è alcuna lettera, certamente i nostri infermieri risentono delle pressioni in corso e non sono tranquilli. E’ chiaro che all’esterno c’è ignoranza sull’alta professionalità degli infermieri“. E poi va all’affondo: “Questa protesta è montata da qualcuno con interessi corporativi personali attraverso affermazioni denigratorie”. Il riferimento -ci dice – è quanto pubblicato su facebook dal comitato ‘Rivogliamo l’automedica“ , che per presentarsi ha pubblicato un documento di analisi critica sulle decisioni in itinere nel 118.