“AI to Touch”: il Politecnico consegna a UICI Lombardia quaranta opere inclusive

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Politecnico lecco progetto arte al tatto

Un progetto pionieristico che unisce stampa 3D, realtà aumentata e intelligenza artificiale per permettere a persone cieche e ipovedenti di “toccare” l’arte

Realizzate in laboratorio da studenti universitari e del Collegio Volta: “Il progresso vero sta nel rendere qualcosa che esiste già accessibile a tutti”

LECCO – Un’aula gremita, un entusiasmo palpabile e un progetto capace di mostrare quanto la tecnologia, quando guidata da una visione etica e condivisa, possa diventare strumento di inclusione. È questo il clima che si è respirato venerdì nel corso dell’evento “AI to Touch: l’Intelligenza Artificiale al Servizio dell’Arte Inclusiva”, ospitato dal Polo Territoriale di Lecco del Politecnico di Milano.

Politecnico lecco progetto arte al tatto

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) e con il sostegno di diverse realtà del territorio, ha presentato al pubblico un innovativo set di materiali tattili con audiodescrizione e una demo dell’applicazione in realtà aumentata sviluppata per rendere accessibili autoritratti e sculture 3D di personaggi storici.

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Mario Covarrubias e Manuela Grecchi

A introdurre i lavori è stata la prorettrice delegata del Polo di Lecco, Manuela Grecchi, che ha sottolineato come il progetto incarni perfettamente la missione del campus: “Il nostro Polo si caratterizza proprio per le tecnologie applicate all’inclusione. Sono temi di ricerca fondamentali per noi, e vedere un risvolto sociale così concreto ci fa comprendere il valore del lavoro dei nostri ingegneri. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato e i ragazzi che si sono messi in gioco”.

Un messaggio che racchiude il senso più profondo dell’iniziativa: non solo innovazione, ma innovazione utile.

Politecnico lecco progetto arte al tatto
Mario Covarrubbias

Il cuore della presentazione è stato affidato al professor Mario Covarrubias Rodriguez, coordinatore scientifico del progetto. Con tono appassionato ha raccontato l’evoluzione dell’iniziativa, nata da un impegno modesto e diventata un’impresa corale: “Avevamo promesso quindici personaggi. Siamo arrivati a quaranta. Un vero esercito, creato grazie al lavoro di decine di studenti”.

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Gli studenti del Collegio Volta

Gli studenti coinvolti provengono da diversi percorsi formativi: Ingegneria della Produzione Industriale (IPI), che ha selezionato i personaggi dal punto di vista scientifico; Interaction Design, incaricati di scegliere figure rilevanti per il mondo del design e della cultura visiva; Laurea magistrale in Mechanical Engineering for Sports and Industrial Engineering, che ha contribuito con strumenti e metodologie tecniche; Collegio Volta, i cui studenti delle medie hanno frequentato il laboratorio settimanalmente, imparando l’intera procedura di stampa 3D e prestando anche la loro voce per le audiodescrizioni.

Politecnico lecco progetto arte al tatto

“Ogni modello – ha spiegato Covarrubias – richiede 8–11 ore di stampa e dai 30 ai 40 metri di filamento. Personaggi come Raffaello, Botticelli, Van Gogh, Leonardo, Michelangelo, Darwin, Marie Curie, Alessandro Volta, Rita Levi Montalcini, Salvador Dalì e molti altri sono stati trasformati in sculture tattili e autoritratti 3D, poi integrati in un sistema di realtà aumentata”.

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Il processo si è articolato in due fasi: creazione del modello 3D tramite intelligenza artificiale a partire da un autoritratto o da una fotografia per poi arrivare a un doppio utilio del modello: uno destinato alla stampa fisica, da toccare e esplorare con le mani e l’altro con texture e colori per l’app di realtà aumentata, che riconosce le immagini e avvia l’audiodescrizione.

La demo ha suscitato grande curiosità: inquadrando un’immagine con la fotocamera del tablet, l’app identifica il personaggio e avvia la descrizione vocale, mostrando anche la sua figura in 3D. Attualmente disponibile per Android, l’app sarà scaricabile su iOS da gennaio 2026.

Le testimonianze degli studenti: “Il vero progresso è rendere l’arte accessibile a tutti”

Momento particolarmente intenso è stato quello dedicato alle parole degli studenti. Toccante e intenso l’intervento di Leon, studente delle superiori del Volta che ha preso parte al progetto attraverso il percorso di PCTO (alternanza scuola-lavoro), che ha raccontato: “Credevo fosse solo un laboratorio obbligatorio, dove poter sviluppare le mie competenze pratiche. Ho scoperto però una lezione molto di più: il progresso vero non sta sempre nel cercare di inventare qualcosa di nuovo per stupire tutti. Il progresso vero sta nel rendere qualcosa che esiste già accessibile a tutti in modo tale che nessuno venga escluso”. 

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Giulio e Leon, due studenti del Collegio Volta

Un altro alunno, Giulio, ha aggiunto: “Oggi si parla tanto di intelligenza artificiale, ma qui abbiamo capito davvero cosa significa usarla per aiutare le persone. È il modo migliore per valorizzare la tecnologia”.

Il progetto ha coinvolto anche i ragazzi dell’associazione ASCO, giovani con sindrome di Down e disturbi dello spettro autistico che, guidati dal laboratorio, hanno contribuito alla stampa di alcuni modelli. Un’esperienza formativa per tutti, capace di restituire valore e responsabilità.

Politecnico lecco progetto arte al tatto

Non sono mancati i ringraziamenti alle aziende partner – Univerlecco, Mauri, YetOpen, Sharebot – che hanno messo a disposizione materiali, competenze e supporto logistico.

Stefanoni: “Porteremo questa mostra in Lombardia e in Italia. È un patrimonio di tutti”

Il presidente del Consiglio Regionale Lombardo per UICI, Silvano Stefanoni, ha espresso un apprezzamento profondo: “Avete portato l’arte tra le mani delle persone. Toccare un’opera significa viverla. Grazie per aver creato qualcosa che rimarrà nella storia di Lecco e del Politecnico. Porteremo le opere nelle mostre di tutta la Lombardia e tutta Italia”.

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Silvano Stefanoni e Mario Covarrubbias

Stefanoni ha anche sottolineato il valore sociale del progetto, in un mondo in cui “troppo spesso prevalgono egoismi e individualismi”, lodando la sensibilità delle aziende e l’ingegno del professor Covarrubias: “È lui il motore di questa impresa. Un genio che ha trasformato un’idea in realtà”.

L’evento si è concluso con la demo completa dei prototipi tridimensionali, tra stupore, curiosità e un sentimento diffuso: la consapevolezza di essere di fronte non solo a un progetto tecnologico, ma a un cambio di paradigma.

Politecnico lecco progetto arte al tatto

L’arte non è più soltanto qualcosa da osservare, ma qualcosa che può essere ascoltata, toccata, esplorata. E, soprattutto, qualcosa che appartiene a tutti.