Il PD perde due consiglieri, il segretario: “Robe da prima Repubblica”

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Alfredo Marelli, segretario del PD

Alfredo Marelli duro con i ‘dissidenti’ usciti dal gruppo: “Eletti con i voti del PD”

“E’ un questione di lealtà e di rispetto. Giusto ragionare con la propria testa ma poi si fa sintesi”

 

LECCO – “E’ un comportamento da prima Repubblica, il peggio di quanto i politici fanno nelle istituzioni nazionali e che è arrivato anche da noi, a livello locale”. E’ severo il commento di Alfredo Marelli, segretario cittadino del PD, all’indomani della fuoriuscita di due consiglieri dal gruppo dei ‘dem’ in Consiglio Comunale.

Clara Fusi e Giovanni Tagliaferri hanno annunciato la loro decisione lunedì sera (vedi articolo) in occasione del voto sull’innalzamento delle aliquote Irpef che ha anticipato l’approvazione del bilancio, in votazione questa sera. I due consiglieri, confluiti nel gruppo misto, hanno espresso la loro astensione sull’aumento delle aliquote e potrebbero votare contro il bilancio previsionale questa sera.

“Personalmente difendo la libertà di ogni consigliere che non deve certo essere una marionetta del partito – precisa Marelli – ma è mancato un principio di lealtà e anche di rispetto verso i colleghi di maggioranza: si è sempre discusso sulle decisioni da prendere, ognuno dice la sua però poi si fa sintesi e la sintesi non è la somma delle cose dette ma di quelle possibili. E’ vero che le loro proposte non erano state comprese ma questa è la democrazia”.

Entrambi i consiglieri “hanno sicuramente ottenuto delle preferenze e il partito ha riconosciuto il valore aggiunto da loro portato, ma sono stati eletti perché il PD ha preso voti, altrimenti non siederebbero in Consiglio – ha aggiunto il segretario – lavoreremo per recuperarli perché l’obiettivo, condiviso anche da loro, è il programma elettorale che abbiamo presentato ai cittadini”.

Clara Fusi e Giovanni Tagliaferri, consiglieri comunali usciti dal PD

Non è un mistero che ci fossero dei contrasti interni al gruppo dei democratici, la stessa Clara Fusi, assessore nella precedente giunta Brivio, già un anno fa aveva esternato i suoi malumori alla votazione del bilancio. Prima di lei, Francesca Bonacina, vicesindaco di Brivio e in quel momento presidente del Consiglio Comunale, si è dimessa dal proprio incarico in seguito alla scelta della giunta Gattinoni di abbandonare il progetto del nuovo municipio nell’ex sede del Politecnico in via Marco d’Oggiono, portato avanti dalla precedente amministrazione.

“La scelta di Francesca Bonacina è una questione diversa, su un fatto specifico – risponde Marelli – Non credo neppure, fino a prova contraria, che siano Bonacina o altri a condizionare il comportamento dei due consiglieri. Penso che le loro siano scelte in buona fede. Personalmente li ho inviati a riflettere fino all’ultimo”.

Il segretario smentisce che ci sia una contrapposizione tra la ‘vecchia’ guardia dell’ex sindaco Brivio e i ‘nuovi’ che sostengono Mauro Gattinoni: “Sicuramente l’opinione pubblica ha questa percezione, anche perché sottolineata più volte dai media. Certamente ci sono state delle scelte della giunta precedente che dovevano essere riviste, perché sono cambiate le situazioni. La giunta Gattinoni sta lavorando molto bene e va giudicata per i risultati ottenuti oltre che per i danni evitati. Alcune cose non andate in porto non avrebbero portato benefici o avrebbero fatto danno”.

Il segretario Marelli con il sindaco Mauro Gattinoni

Il riferimento del segretario del PD alla vicenda della nuova sede del municipio e all’abbandono di entrambe le ipotesi, l’ex Politecnico e l’ex banca di Piazza Garibaldi: “Io credo che la città dovrebbe ringraziare Gattinoni per aver fatto degli approfondimenti e per aver scelto di non procedere. In altri casi, come per l’Ostello che ancora non apre, la responsabilità non è certo dell’attuale amministrazione che si è trovata a gestire situazioni del passato”.

“Ben più grave – ha aggiunto Marelli – è la questione dell’area MAB (vedi articolo) e il comportamento di Corrado Valsecchi che a suo tempo, nel ruolo di assessore ha comunicato notizie non vere ai consiglieri che dovevano decidere sull’impegno che la città si è dovuta assumere. Per quel che mi riguarda, credo che non debba più sedere nelle istituzioni”.