LECCO – Riceviamo e pubblichiamo,
“A lei non importava apparire come quelle persone che lo fanno ma che poi sono vuote dentro. Per lei era più importante esserci e c’era persino quando si era ammalata mi chiedeva se avessi bisogno e io rispondevo ah io dovrei aver bisogno? Non tu? Scherzando…
Una volta quando ti accompagnai a Milano per quella che fu l’ultima chemioterapia, fuori dal reparto c’erano tutti i famigliari dei malati, tutti con i musi lunghi e preoccupati e tu mi dicesti, guarda Cristian sembra che siano loro i veri malati, sorridendo, già i veri eroi non sono quelli che compiono imprese sportive ma se qualcuno passasse un solo giorno in un reparto di oncologia ne scoprirebbe a bizzeffe e le mamme sono le più toste.
Poi fuori dall’Ircss istituito nazionale dei tumori nei pressi dell università mi hai chiesto chissà cosa avrebbe fatto da grande Federico con una lacrimuccia che ti scendeva? Eh io ti risposi boh, magari farà il medico e tu ma va, dovresti farlo tu… Io sorrisi e ti dissi io sono bravo a farle esaurire le persone mica a curarle! La tua risposta fu: ah già hai proprio ragione sorridendo!
Prima di morire hai scritto una lettera a ciascuno di noi dicendo quello che ti aspettavi, avevo il terrore di leggerla perché sapevo che sarebbe stata l’ultima e ogni volta che la rileggo piango come un bambino.
Mi hai insegnato quanto sia importante vedere il bello delle cose, soprattutto quelle più banali, anche solo bere un sorso d’acqua o sedere su una panchina a guardare il nostro splendido lago con il vento che soffia in faccia respirando sentendo il profumo della libertà e della speranza.
Finché esistono persone come te il mondo è un posto migliore tu mi hai insegnato cosa significa amare incondizionatamente e che perdonare è un dono che pochi scoprono di avere.
Sei stata una vera tigre e chi pensa che te ne sei andata perché avevi un fisico debole o quant’altro non sa e spero non possa sapere cosa hai passato tu. Io so che ha resistito cosi tanto per tuo figlio e non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi dato la possibilità di averti accanto per più tempo e questo non ha prezzo… Capire quanto valore ha la tua vita ha reso più importante la mia per questo tu rimani il mio miracolo. Perderti è stata la cosa più dolorosa della mia vita perché alzarsi ogni giorno sapendo che manchi è dura a volte durissima, ma se tu hai sopportato peggio allora posso adeguarmi e chi dice che prima o poi dovresti lasciarla andare non ha capito cosa significa… Avrò sempre bisogno di te, ma ora so dove cercarti. La vita continua è diversa ma tu sarai sempre al mio fianco, al fianco di tutti noi e questo non potranno mai togliercelo.
Ti vogliamo infinitamente bene
I fratelli di Debora La Rosa
Cristian La Rosa
Eleonora La Rosa
La mamma Marilena Bassi
il compagno Alessandro Oliva
il figlio Federico Oliva
il papà Alessandro La Rosa