LECCO – Riceviamo e pubblichiamo:
“Buonasera direttore,
ho letto della decisione dell’amministrazione comunale in merito all’alienazione del lavatoio di via Rossini a Maggianico.
Ho seguito personalmente, come presidente della zona 5, la chiusura dei lavatoi a Maggianico e Chiuso e l’indicazione che allora era stata data in merito alla destinazione di quello di via Rossini era l’abbattimento dello stesso e la creazione di uno spazio pubblico oltre all’allargamento dell’imbocco di via Petrella.
Il lavatoio non ha nessun elemento di pregio e anzi nel censimento fatto qualche anno fa, sempre dall’amministrazione comunale sugli edifici dei vecchi nuclei, era stato classificato come incongruente e quindi, possibilmente, da eliminare.
L’ambiente circostante è diventato oramai un punto di raccolta di rifiuti e questo non è affatto piacevole per chi abita nel vecchio nucleo. Certo è più facile mettere in vendita il lavatoio e fare cassa, con la prospettiva che diventi un garage coperto per una, forse due auto, che non predisporre un progetto di riqualifica di questo angolo anche suggestivo del vecchio nucleo creando una sorta di piccola piazzetta o anche solo uno spazio libero per poter fare comodamente manovra con l’auto.
Purtroppo una volta venduto il lavatoio è evidente che non sarà più possibile tornare indietro.
Siamo ancora in tempo per evitare un’altra occasione perduta e dare un segnale di attenzione anche ai rioni che, mi pare, sono sempre più lasciati ai margini dell’interesse di questa amministrazione”.
Giancarlo Perego
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LA REPLICA DELL’ASSESSORE
“Leggo gli interventi di Giancarlo Perego, sull’ex lavatoio di Maggianico e di Umberto Cogliati, sull’ex lavatoio di Olate, entrambi interessanti, sicuramente animati da buone intenzioni, ma arrivate fuori tempo massimo.
I due ex lavatoi in questione che sono in condizioni pietose, come testificano anche i commenti dei signori anzi citati, sono stati inseriti nel piano delle alienazioni e non ho nessuna intenzione di toglierli.
Primo perché questi ” beni ” sono stati abbandonati nel tempo e nessuno, dico nessuno, ha mai mosso un dito per recuperarli a qualche uso e fruibilità ; non l’hanno fatto le diverse Amministrazioni, probabilmente perché altre priorità incombevano, non l’hanno fatto comitati di quartiere, privati cittadini, associazioni, parrocchie, etc…..adesso che sono stati in vendita si immaginano utilizzi diversi ?
Ci sono una quantità di ex lavatoi a Lecco che stanno andando in malora e l’amministrazione che si dibatte con i problemi di mettere in sicurezza i palazzi comunali e le scuole dove vengono erogati i servizi non ha certo, in questo momento, la forza e le risorse economiche per mettere mano agli ex lavatoi.
Tuttavia nell’ultimo anno qualcosa si sta muovendo; una associazione sta pianificando il recupero del lavatoio di Belledo con un intervento di grande qualità; abbiamo affidato il lavatoio di Pescarenico ad una associazione che si occupa di barche storiche e in legno e altri contatti ci sono per alcuni di questi edifici dimenticati dagli uomini e dagli amministratori.
A Olate c’è una manifestazione di interesse di un privato che consentirà di sistemare l’ex lavatoio consentendo di mantenere un bagno utilizzabile dalle comitive che vengono a visitare la Casa di Lucia cosa dovevo fare ? Ignorare l’unico pertugio che consentiva di valorizzare uno spazio che seppur diventerà privato avrà anche una parte di funzione pubblica per altro presidiata.
Quindi va bene tutto, vanno bene le proposte e le critiche, ma gradirei, considerato che ho ammesso l’ impossibilità per l’Amministrazione di intervenire su questi beni, che le comunità rionali, come farà una associazione a Belledo, si facessero carico di un eventuale restauro dei loro lavatoi adibendoli magari ad un uso e fruibilità sociale.
Sono disponibile a prendere in considerazione tutti i progetti e le proposte operative che arriveranno nei tempi giusti, ma non sarò certo io a far “marcire” ulteriormente dei beni in attesa che arrivi Godot”.
Cordialità
Corrado Valsecchi