Sanità lombarda, la UIL denuncia il rischio di un sistema a due velocità

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A rischio equità e accesso universale alle cure

“Decisione inaccettabile. La salute è un diritto universale, non un privilegio. Non siamo contrari ai fondi ma al loro utilizzo improprio”

LECCO – Le aziende del Servizio Sanitario Regionale potranno ora stipulare convenzioni con fondi sanitari integrativi, mutue e compagnie assicurative per l’erogazione di prestazioni a domanda privata. La delibera della giunta regionale ha suscitato una presa di posizione da parte della UIL Lombardia.

Secondo il sindacato, infatti, si tratta di una scelta che, dietro la presunta finalità di “integrazione”, rischia di creare nel sistema sanitario pubblico lombardo un secondo canale di attività, parallelo e potenzialmente in concorrenza con quello istituzionale, minacciando i principi di universalità, equità e solidarietà su cui si fonda il Servizio Sanitario Nazionale e sottraendo risorse, personale ed energie all’attività pubblica ordinaria.

“È inaccettabile – sottolinea Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL – che, mentre i cittadini lombardi attendono per mesi visite specialistiche, esami e interventi chirurgici a causa della cronica carenza di personale, si preveda l’attivazione di percorsi dedicati e posti letto riservati a chi dispone di coperture integrative o assicurative. Questo rischia di creare un sistema sanitario a due velocità, in cui chi può permetterselo accede rapidamente alle cure, mentre gli altri restano in lista d’attesa, minando coesione sociale e credibilità del servizio pubblico”.

Le preoccupazioni espresse trovano pieno riscontro nel documento elaborato dalla UIL Nazionale, che analizza in dettaglio le criticità e i rischi legati a questa impostazione. Il documento, condiviso dalla UIL Lombardia, propone anche soluzioni concrete: destinare le risorse generate dalle attività integrative al recupero delle liste d’attesa, alla stabilizzazione del personale e al rafforzamento del servizio sanitario pubblico.

“La sanità – continua Salvatore Monteduro, Segretario Confederale UIL Lombardia – non può diventare un diritto condizionato dal portafoglio. Come UIL Lombardia non siamo contrari al principio della sanità integrativa, ma ne contestiamo l’uso improprio: i fondi devono rappresentare strumenti realmente aggiuntivi e mutualistici, non scorciatoie per chi può permettersi di pagare due volte la propria salute”.

“È fondamentale che Regione Lombardia concentri i propri sforzi sul recupero delle liste d’attesa, sull’assunzione di personale e, soprattutto, sul riconoscimento e la valorizzazione delle responsabilità delle professioni sanitarie, con un adeguamento dei CCNL ai livelli europei. Questa deve essere la battaglia che la Regione porta avanti a livello nazionale: valorizzare chi lavora nel servizio pubblico e garantire cure tempestive e di qualità a tutti i cittadini, non creare corsie privilegiate per pochi” sottolinea Monteduro.

“Il futuro della sanità regionale deve fondarsi sul rafforzamento del pubblico, attraverso l’assunzione e la stabilizzazione del personale e il recupero della fiducia dei cittadini nel sistema sanitario universale. Ridurre le attese, rafforzare il pubblico: non creare corsie per pochi” conclude Salvatore Monteduro.