Molti professori e allievi costretti a casa in quarantena per positività o contatti con i positivi
Alcuni istituti lecchesi sono in difficoltà nelle sostituzioni del personale e per le richieste di dad
LECCO- Partenza tra le difficoltà per il mondo della scuola: il banco di prova della giornata di ieri è stato complicato per via delle assenze tra il personale e gli alunni a causa dei tanti casi di positività al Covid che hanno costretto molti alla quarantena. Una situazione che era già evidente venerdì agli istituti che avevano ripreso l’attività didattica.
In difficoltà sono soprattutto gli istituti comprensivi, dall’infanzia alle scuole medie. “Siamo in sofferenza sia per quanto riguarda il personale che per le numerose richieste di didattica a distanza da parte degli studenti a casa in quanto positivi – spiega Vittorio Ruberto, dirigente scolastico degli istituti comprensivi Lecco 1 e Lecco 2 – ci sono tre tipologie di allievi costretti a casa: chi è risultato positivo al virus, chi ha avuto contatti stretti con positivi come i genitori e quelli che sono rientrati da una vacanza all’estero e devono stare in isolamento”.
Entrambi gli istituti comprensivi, spiega il dirigente, contano almeno una sessantina di studenti che non possono rientrare a scuola ma di fatto, con le nuove regole, sono è solo una la classe in quarantena ovvero da oggi una sezione dell’infanzia dell’istituto Lecco 2 mentre gli studenti di due primarie sono in sorveglianza attiva.
Tanti docenti in quarantena anche all’istituto comprensivo di Calolzio che comprende le scuole, dalla materna alla secondaria di primo grado, della Valle San Martino. La campanella nei plessi è suonata lunedì, ma è stato difficile garantire il normale svolgimento delle lezioni a causa dell’elevato numero di docenti rimasti a casa perché positivi o sottoposti a misure di quarantena. “Abbiamo più di una decina di professori assenti, a cui va aggiunta la decina di operatori Ata rimasti a casa – puntualizza la dirigente Sabrina Scola, reggente dell’Ics con sede in via Nullo – . Un problema che accomuna le materne e le primarie. Siamo oggettivamente in difficoltà e ci stiamo adoperando per trovare dei supplenti dagli altri plessi”.
Gli ultimi dati disponibili di ATS Brianza, relativi alla scorsa settimana, registravano otto classi in quarantena della materne per un totale di 58 bimbi, una classe per 19 alunni delle scuole medie e una classe delle scuole superiori per 26 alunni totali.
“Abbiamo ricominciato venerdì, come molti istituti superiori della città, rispettando il calendario regionale che fissava il rientro al 7 gennaio. La situazione, per noi è al momento gestibile: non ci sono classi in quarantena, c’è qualche studente positivo e anche tra il personale c’è qualche assenza per positività – spiega la preside del Liceo Manzoni di Lecco, Maria Luisa Montagna – La fatica è l’imprevisto, perché se manca un docente lo sai solo qualche ora prima e quindi bisogna organizzarsi per le sostituzioni”.
“Siamo riusciti a fronteggiare questi giorni senza particolari criticità – prosegue – ma sappiamo che potrebbe andare peggio. Siamo orientati alla prudenza anche per quanto riguarda i viaggi di istruzione, privilegeremo le uscite giornaliere nelle vicinanze, anziché di più giorni con il rischio di dovervi poi rinunciare”.
Nel meratese, al Liceo Agnesi, il bilancio è di cento e più studenti a casa raggiunti dalla didattica integrata e due docenti in quarantena.
A fornire il quadro della situazione nell’istituto superiore meratese è la dirigente scolastica Sabrina Scola, che spiega: “Sono giorni frenetici per la tabulazione di tutti gli studenti a casa perché positivi o contatto stretto di positivo. Sono 120 i ragazzi che non hanno fatto rientro in classe dopo la paura natalizia perché sottoposti a misure di quarantena. Ne abbiamo diversi per ogni classe e per loro abbiamo attivato, così come previsto dal protocollo, la didattica integrata”. Va meglio sul fronte del personale docente dove sono state registrate solo due assenze. Nessun problema infine sul fronte dell’osservanza dell’obbligo vaccinale, rispettato da tutti gli operatori scolastici in servizio nell’istituto di via Dei Lodovichi.