“Caro Direttore il 10 ottobre ha gentilmente pubblicato una nostra lettera contenente proposte fattibili e concrete per migliorare la fruizione del Teatro della Società in vista della nuova stagione promossa dal Comune di Lecco.
Le riscriviamo perché da pochi giorni è stato reso pubblico il calendario degli spettacoli e le modalità per poterne usufruire. Le nostre proposte, che di seguito riportiamo, non sono state evidentemente considerate condivisibili, fattibili e concrete. Ci siamo sbagliati e Lei con noi a pubblicarle.
Per iniziare suggerivamo, proprio perché la cultura è un diritto, di ridurre da 4 a 2 il numero di abbonamenti acquistabili per ogni persona in coda. Per una ragione semplice e oggettiva. Si amplia la diffusione e si disincentiva l’accumulo. Si proponeva in aggiunta di fare gli abbonamenti nominativi e uno di questi intestato, obbligatoriamente, a chi era in fila per l’acquisto (ciò per evitare il ripetersi di iniqui privilegi).
Basti ricordare che la capienza è di piccola entità, 460 posti per capire che 4 abbonamenti a testa non è molto “democratico”. E’ inutile, quindi, tenere i prezzi mediamente bassi se poi ad accedervi saranno prevalentemente gli stessi. Forse si è ancora in tempo Direttore, insista anche Lei: 2 abbonamenti a testa massimo per persona in coda.
Avevamo proposto anche di ampliare l’orario di vendita anche dopo l’orario lavorativo per poter consentire la stessa opportunità anche ai lavoratori. Nulla. Dedicarne una piccola parte all’acquisto online diventava quindi utopistico. Infatti, malgrado abbiano mal speso oltre 14.000 euro per questo servizio non sono stati in grado di renderlo concreto. Le banche avrebbero addirittura pagato per fornire il servizio, invece il Comune ha preferito sprecare soldi e non ottenere – a quanto pare – alcun risultato.
La cronaca comunale dice che non è così e che almeno per la vendita dei biglietti dei singoli spettacoli l’online funzionerà. Interpellati gli uffici, lo faccia anche Lei Direttore, ci si sentirà rispondere che per la sezione più importante: “Teatro d’Autore”, di biglietti è verosimile che ne siano rimasti ben pochi.
Essendo stati, guarda un po’, tutti accaparrati dagli abbonamenti. E’ miopia, scarso rispetto dei cittadini o pura incompetenza?”
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