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CONSIGLI PER GLI ACQUISTI – Bassani Flavio, geometra e tecnico/disegnatore del mondo dell’edilizia privata, tre anni fa ha creato GECOTEC, una realtà giovane e flessibile che offre consulenza a tutto tondo per la costruzione/ristrutturazione edilizia. Lui e i suoi collaboratori attraverso la rubrica Il Tecnico Su Misura faranno chiarezza su termini tecnici, detrazioni fiscali, pratiche edilizie e sicurezza… rendendo più comprensibile il complesso mondo dell’edilizia rendendosi inoltre disponibili nel rispondere alle domande dei lettori.
Cominciamo dalle “famose” energie rinnovabili.
Fotovoltaico & co. Le rinnovabili 1
Da qualche anno si sente parlare, spesso per luoghi comuni, di “rinnovabili”. Ma cosa si intende con questo termine?
Le energie rinnovabili sono al centro della GREEN ECONOMY (Economia Verde), ovvero il sistema economico che si basa sulle teorie del rispetto ambientale, dello sviluppo sostenibile e di efficienza energetica. (* Foto 1)
Le “rinnovabili” sono forme di energia che derivano da risorse naturali che si rigenerano almeno alla stessa velocità con cui vengono consumate. Proprio per questa caratteristica si tratta di fonti inesauribili, al contrario del gas metano che utilizziamo da decenni per il riscaldamento, o del petrolio (che usiamo per il carburante, per la plastica, per alcuni tessuti come il pile, ecc.).
Altra caratteristica delle energie rinnovabili è che, come scarto dei processi produttivi, non emettono nell’atmosfera sostanze nocive o tossiche: si tratta quindi di energie pulite, riutilizzabili.
Tra queste elenchiamo le più “nominate”: l’energia solare, l’energia eolica, l’energia idroelettrica, quella a biomasse e quella geotermica.
La fonte energetica per eccellenza è il sole, dal quale possiamo ottenere l’energia solare e tramite impianti ad-hoccreare due tipologie differenti di energia: quella elettrica (si parla di fotovoltaico) e quella termica (si definisce solare-termico).
I pannelli, o moduli, fotovoltaici sono costituiti da numerose celle di silicio, un elemento chimico molto presente in natura, collegate in serie tra loro; il sole “agita” gli elettroni periferici del solicio, che producono così un flusso di corrente elettrica continua.
L’energia prodotta ha tre possibilità: o viene direttamente consumata nel momento stesso della produzione oppure, se l’impianto è dotato di un sistema di accumulo, viene stoccata in batterie. La terza possibilità è quella più comune: l’energia prodotta viene immessa nella rete elettrica e conteggiata dal contatore di scambio. Quando l’impianto fotovoltaico non produce, l’energia necessaria viene prelevata dalla rete elettrica e questa energia viene pagata normalmente attraverso le bollette. Da un lato c’è l’energia immessa, dall’altro lato l’energia prelevata: si ottiene così il “contributo dello scambio”, che è un rimborso che ripaga l’utente per l’energia che ha immesso in rete, abbassando notevolmente i costi dell’energia elettrica. (* Foto 2)
Per ottenere un buon rispario, gli impianti devono essere dimensionati e posizionati in modo da massimizzarne l’efficienza.
Gli impianti solari-termici, invece, sono dispositivi che permettono di catturare l’energia solare, immagazzinarla e usarla ai fini del riscaldamento dell’acqua corrente.
Sono costituiti da uno o più pannelli solari attraversati da serpentine in rame nelle quali scorre il liquido termovettore (acqua), che viene poi conservato in un accumulatore (boiler), pronto per l’utilizzo.
Queste tecniche di sfruttamento dell’energia solare sono le più conosciute ed utilizzate, ma le innovazioni tecnologiche ci stanno fornendo nuove modalità di utilizzo ed accesso a questa energia, come le parabole a concentrazione solare e le coperture con celle fotovoltaiche integrate.
Nel prossimo articolo ci occuperemo di un’altra energia rinnovabile: l’eolica, pro o contro?
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