In tanti hanno imparato a sciare su quelle piste
Nel 2005 per l’ultima volta funzionò lo skilift Bocca 2
LECCO – Su quelle piste hanno imparato a sciare centinaia di Lecchesi, un paio di generazioni almeno. Chignolo, Roccia, Teggia, Bocca 2… per coloro che non sono più giovanissimi queste parole evocano sicuramente un sacco di ricordi, erano i nomi dei quattro impianti di risalita del piccolo comprensorio sciistico della città di Lecco.
Oggi si chiude ufficialmente quel capitolo, da questa mattina (mercoledì 3 giugno) un elicottero sta portando a valle quel che rimane dei vecchi impianti di risalita. “Stiamo lavorando allo smantellamento degli impianti da circa un mese, ma il trasporto a valle dei vari pezzi degli impianti rappresenta la fase finale del lavoro. E’ un pezzo di storia dello sci lecchese che se ne va” ci dice Riccardo Riva, ingegnere dell’Itb, la società che ha in gestione la funivia di Erna (oltre ai comprensori di Bobbio e Artavaggio) e che si sta occupando dei lavori.
Passati gli anni ’70 e ’80, anni d’oro in cui la neve non mancava, dagli anni ’90 con la penuria di neve è cominciato anche il declino di quello che per tanti sciatori era considerato un piccolo gioiellino. L’impianto Bocca 2, a fasi alterne, ha funzionato fino al 2005. A osservare i lavori c’erano anche alcuni curiosi ed è stato inevitabile tornare con la mente a quegli anni: “Era un piccolo comprensorio – ci dicono – ma era vicinissimo alla città e non mancava niente, le piste erano molto belle: chi imparava a sciare ai Piani d’Erna poi poteva sciare ovunque”.
Lo smantellamento degli impianti da sci, però, non è solo la fine di una storia ma un primo passo verso una nuova vita dei Piani d’Erna, nuove progettualità in ottica di un turismo diverso. Il paesaggio è senza dubbio più bello senza gli scheletri dei vecchi skilift, la storia resterà sempre nei racconti di chi quelle piste le ha percorse in lungo e in largo. Ora si volta pagina e c’è un foglio bianco come quella neve che tanto ci ha fatto divertire…