LECCO – “Se l’è andata a cercare”, “ Poteva pensarci prima”. Sono commenti che, legati al tragico gesto compiuto dalla giovane donna di Napoli schiacciata dall’insostenibile peso del feroce giudizio del popolo della rete, fanno pensare …
Fanno pensare con profonda amarezza alla dilagante superficialità di giudizio imperante che si fa meschina mancanza di rispetto della persona, dell’essere umano.
Fanno pensare a quanto senso di umanità stiamo perdendo nella presunzione delle nostre certezze, delle nostre verità, ergendoci spesso a ruolo di giudici insindacabili (peraltro non richiesti) delle vite altrui, anestetizzati ormai anche di fronte al dolore e alla morte.
Sarebbero quasi frasi da non prendere in considerazione – ho pensato – per non rischiare di dare ancora più forza alla cinica e feroce banalità di certe affermazioni …. Purtroppo non è il primo e, temo, non sarà l’ultimo caso in cui ancora una volta ci si lascia scappare l’occasione per un sano e ben più opportuno silenzio…
La gravità che alberga nella leggerezza di certe affermazioni mi spinge però a lanciare un doveroso campanello d’allarme perché la denigrazione di questa donna non solo ferisce a livello personale ma ferisce la comunità tutta, laddove, non riusciamo più ad agire rispetto nei confronti di un nostro simile, nemmeno di fronte alla morte.
In gioco non c’è “solo” una battaglia di genere che, come assessore alle Pari Opportunità sento il dovere di richiamare, ma il rischio di perdere il bene più grande di cui siamo portatori, la nostra umanità, la capacità di incontrare l’altro nella sua differenza, di lasciarci interrogare dalle vite altrui, senza paura di rimanere talvolta senza parole o senza risposte, perché siamo, prima di tutto, donne e uomini che come meglio possono, condividono un tempo e una storia di vita da cui cercano di non sentirsi estranei proprio grazie all’umanità. Non abituiamoci a tutto questo, non adeguiamoci, mai!”
Francesca Bonacina
Assessore alle Pari Opportunità