LECCO – La gestione del servizio idrico integrato va verso Idroservice come monopolista unico e entra in gioco Diomira Cretti, advisor dell’Ato.
Il 31 dicembre prossimo scadrà il mandato che Larioreti e Idrolario hanno affidato a una società di consulenza per redigere un contratto per l’acquisizione del ramo di gestione di Idroservice, il 5 maggio Diomira Cretti, direttore Ato della provincia di Lodi, è stata nominata advisor dell’Ato provinciale di Lecco e guiderà le fasi finali di questa transizione.
“Il servizio idrico integrato è il settore di maggiore movimento e turbolenza – spiega Cretti – il consiglio ha previsto una road map che porti Idroservice a diventare una società unica di gestione del servizio idrico integrato, per tutto l’Ato provinciale in modo esclusivo e unico cosicché ci sia un monopolista unico gestito dal pubblico. Larioreti e Idrolario hanno affidato a una società di consulenza il mandato di redigere un contratto per l’acquisizione del ramo di gestione Idroservice che scadrà il prossimo 31 dicembre”.
L’annuncio della nomina di Diomira Cretti ad advisor dell’Ato viene accompagnato da qualche rimostranza circa il ritardo con cui la nomina stessa sarebbe stata effettuata: “Il consiglio provinciale già a fine 2013 aveva deliberato la nomina di un advisor, quindi siamo in ritardo – dichiara Paolo Arrigoni, consigliere della Lega Nord – la nomina della dottoressa Cretti è stata scelta da questo consiglio provinciale, ma la normativa prevede poi un comitato che vigili sugli adempimenti della normativa, questo comitato si è insediato?”
A rispondere è l’assessore Carlo Signorelli: “Quando consiglio si è espresso ci siamo subito attivati, la dottoressa Cretti ancora prima di avere nomina aveva studiato le carte. Il comitato tecnico è stato votato dall’assemblea e ha designato Cretti, Fumagalli e Parolari. La dottoressa Cretti quindi prima ha accettato di essere membro del consiglio, poi però l’impegno è risultato troppo gravoso e ha optato per mantenere solo il ruolo di advisor. Quella commissione non si è mai riunita perché non è stata trovata candidatura per un impegno così pesante, che viene pagato solo con i gettoni per il rimborso spese e non con uno stipendio vero e proprio”.
La nuova normativa prevede il passaggio all’affidamento dei servizi pubblici in house. Diomira Cretti spiega così quale sarà la natura di questo cambiamento: “La partecipazione di socio finanziatore deve essere fatta tramite gara, ma deve avere caratteristiche diverse rispetto alla società mista dove prevede venga affiancato al pubblico un partener con ruoli operativi, in quella in house il socio privato potrà essere solo finanziatore e non potrà avere ruoli operativi, capacità gestionali in governance e non potrà prender parte alle scelte strategiche”.
Cretti conclude infine la sua relazione al consiglio rassicurando: “I passaggi per arrivare a una società pura sono molti, entro il 31 dicembre si possono certo fare percorsi irreversibili in quella direzione, per quanto riguarda l’attuazione del pieno modello non si sa…ma questa normativa comunitaria dovrebbe far stare tranquilli perché c’è più tempo a disposizione per fare atti più ponderati e più duraturi”.
Intanto nel bilancio dell’Ato si chiude l’esercizio 2013 con un utile di 78 mila euro dovuto ad alcuni interessi di conti correnti dell’azienda dove risiedono i contributi pubblici non ancora erogati e dove risiedono i fondi legati agli investimenti.
Per quanto riguarda i costi invece vi sono quelli relativi al personale, in parte diminuiti per il mancato completamento dell’organico aziendale determinato da vincoli normativi indipendenti dalla volontà dell’azienda, i costi legati a servizi di varia natura e all’erogazione di servizi finalizzati.