LECCO – “Cinque anni fa, alle scorse elezioni, c’era un solo candidato di riferimento per l’area della sinistra ed era Brivio. La Cgil lo ha appoggiato e aiutato a sconfiggere Roberto Castelli. Oggi ne abbiamo due di candidati per questo crediamo necessario porre loro alcune questioni, verificare convergenze e divergenze, capire se è possibile tenere un corridoio di comunicazione tra le due parti”.
Nell’introduzione del segretario provinciale della CGIL di Lecco, Wolfango Pirelli, è riassunto l’obiettivo del confronto tra l’ex sindacalista e oggi candidato per “Con la sinistra cambia Lecco”, Alberto Anghileri, e l’attuale sindaco del PD, Virginio Brivio, organizzato dalla CGIL e che si è svolto nel tardo pomeriggio di giovedì alla Camera del Lavoro.
Convergenze e divergenze che i delegati del sindacato hanno potuto intuire ascoltando gli interventi dei due candidati, a partire dalle motivazione per cui la sinistra a questa tornata elettorale si è presentata divisa e non in un’unica coalizione.
“Brivio aveva annunciato da tempo la sua ricandidatura, dicendo però di guardare ‘da tutte parti’ per possibili alleanze – ha spiegato Anghileri – Per noi era impensabile un’intesa con partiti di centrodestra. Inoltre il PD nazionale sta portando avanti politiche che non possono avere il nostro sostegno”.
Ragioni ben diverse da quelle avanzate invece dal primo cittadino sulla scelta di non coinvolgere l’area più a sinistra del PD: “Ci sono state due criticità in questi anni di amministrazione, la prima è il cambio di atteggiamento del consigliere comunale espressione della sinistra – Sandro Magni (ndr.) – dopo la vicenda Metastasi, i dubbi avanzati sul percorso sul PGT fino a quel momento condiviso assieme e che è sconfessato da una dura nota politica con il quale si annunciava l’uscita dalla maggioranza, un documento che è stato inaccettabile”.
Divergenze tra i due candidati sono emerse anche riguardo a temi concreti come la messa in vendita di Linee Lecco per la quale Brivio ha rimandato tutto al prossimo consiglio comunale spiegando che la società, se non verrà acquistata da gruppi più forti, “rischia di diventare un vaso di coccio un mezzo a vasi di rame” e rischierebbe di perdere le gare per l’affidamento del servizio.
“La scelta più coerente sarebbe quella che la società venisse assorbita dalla totalità dei Comuni lecchesi perché porta benefici a tutti e in caso di deficit problemi solo a Lecco”, senza però ottenere l’attenzione degli altri amministratori. “Teniamo ben presente che se non saremo noi a scegliere ora, un domani saremo obbligati a farlo dal contesto in cui Linee Lecco dovrà operare”.
Per Anghileri si deve potenziare il servizio pubblico, incentivando la realizzazione di parcheggi fuori dalla cerchia cittadina e l’utilizzo di navette bus per trasportare le persone verso il centro.
“Il Comune mette in vendita beni che nessuno vuole, perché il privato non riesce a farci business – ha sottolineato l’ex sindacalista – dobbiamo individuare quei beni strategici che dobbiamo tenere in casa” e su altri come la sistemazione di Villa Ponchielli “cercare la collaborazione del privato”.
Sul tema delle dismissioni, Brivio ha spiegato che “non è possibile occuparsi della messa in sicurezza di beni come Villa Ponchielli quando c’è ancora il San Martino da mettere in sicurezza, c’è da fare la manutenzione delle scuole e delle strade, queste sono le priorità”. Per il sindaco gli “sbagli” sarebbero stati commessi dalla Giunta Bodega che avrebbe compiuto acquisizioni “inutili” come per il Cinema Lariano, la sala di via Ugo Foscolo e il parcheggio in prossimità del cimitero di Castello.
Convergenze tra i due candidati sulla necessità di prestare attenzione alla situazione degli anziani soprattutto nei rioni e, sui servizi sociali, se Anghileri propone di “ripensare al modello di welfare” evitando che le cooperative diventino “un modo per il Comune di risparmiare sui costi del servizio”, per Brivio “la rete di collaborazione con associazioni e cooperative ha permesso in questi anni difficili di non cadere in una situazione drammatica”.
Entrambi in Giunta punterebbero a separare la delega al lavoro dagli altri ambiti economici per garantire una politica più incisiva che per Brivio deve trovare una strada a sé rispetto a quella delle politiche sul sociale; l’intesa tra i candidati e anche sulle opportunità offerte dai bandi europei in particolare per avviare progetti che possano dare nuova vita alle aree industriali oggi dismesse, con “il PGT punto di partenza” secondo Brivio, ma “che non basta” per Anghileri.