CALOLZIO – Sarebbe stato archiviato il procedimento intrapreso nei confronti di Sonia Airoldi, la dipendente comunale che, in veste di mamma, durante l’assemblea pubblica sul tema scuole avrebbe rivelato, secondo la maggioranza, informazioni riservate di cui era a conoscenza solo in quanto facente parte degli uffici. Al momento la diretta interessata preferisce non rilasciare dichiarazioni ma, stando ad una fonte attendibile, l’archiviazione sarebbe cosa certa. Le motivazioni dell’esito dell’indagine conoscitiva probabilmente verranno rese note lunedì.
Se così fosse non ci saranno conseguenze per Sonia Airoldi, e mentre le minoranze e le mamme che l’hanno sostenuta si dicono rispettivamente ‘soddisfatte’ e ‘contente’, l’assessore Sonia Mazzoleni commenta: “Non volevamo mettere il bavaglio a nessuno”.
“Non sono stata avvisata ufficialmente, ma se è così prendo atto della decisione del funzionario– ha dichiarato l’assessore Sonia Mazzoleni – ritengo che il fatto sia stato oltremodo strumentalizzato, non si voleva imbavagliare nessuno, ho segnalato un comportamento che ritenevo poco corretto da parte di una dipendente comunale”.
La vicenda si inserisce fra i toni bollenti della questione scuole che ha visto mamme e papà scagliarsi contro il piano di riordino scolastico promosso dalla giunta Valsecchi, archiviato, anch’esso, dopo la bocciatura in consiglio comunale. Fra le tante cose dette in occasione dell’assemblea pubblica, di gennaio, Sonia Airoldi avrebbe palesato informazioni riservate in merito alla rimozione di alcuni striscioni che campeggiavano sui cancelli dei vari plessi.
“C’è un regolamento e credo ci sia anche un’etica che norma il comportamento dei dipendenti comunali – ha continuato l’assessore Mazzoleni, aggiungendo – questo ‘caso’ non ha fatto bene a nessuno, si è costruito un tormentone su una saga che non esiste, nei prossimi giorni mi riserverò di comunicare il perché del quesito dato che non ho niente da nascondere” ha voluto sottolineare in risposta alla nota, a firma del capogruppo per Lega Nord Marco Ghezzi.
In quest’ultima infatti si chiede di mostrare “il documento che ha dato inizio all’iter, che dovrebbe confermare, in modo inequivocabile, quanto più volte affermato pubblicamente dal primo cittadino e cioè che l’atto disciplinare non è stato affatto originato dalle legittime critiche mosse all’Amministrazione dalla signora Airoldi in qualità di genitore – continua Ghezzi – Insomma, sia resa pubblica la prova inconfutabile che non c’è mai stato intento censorio nei confronti della cittadina calolziese che aveva espresso, come tanti altri genitori, la sua posizione contraria al piano di riorganizzazione dei plessi scolastici di Calolziocorte.
Per il sindaco, Cesare Valsecchi “è giusto da parte degli amministratori fare segnalazioni – ha evidenziato prendendo le difese dell’assessore – non c’è stato nessun errore e nessun accanimento, dopo aver interpellato il dottor Bonfanti (responsabile del personale a cui è toccato fare luce sulla vicenda, ndr) abbiamo preferito non rilasciare dichiarazioni come maggioranza per non fare nessun intervento politico o pressioni, questa vicenda è di carattere amministrativo e non politico”. Quindi il sindaco ha concluso: “Rammaricato dall’aver appreso in via indiretta l’esito del procedimento e vista l’importanza, avrei voluto averne conferma ufficiale. Lunedì mi rivolgerò agli uffici anche per sapere quale motivazione ha portato all’archiviazione”.