Calolzio: il bando di Ausm crea il “caos” nell’aula del Comune

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CALOLZIOCORTE – Consiglio comunale movimentato quello di martedì a Calolzio soprattutto per i gruppi di opposizione  che durante la discussione del bando dell’Ausm hanno  deciso di abbandonare la sala.

Il tutto è cominciato quando il sindaco ha presentato in consiglio il punto quattro dell’ordine del giorno che prevedeva l’approvazione di un bando che aveva come scopo l’alienazione reti, impianti e dotazioni di proprietà dell’Ausm site nei comuni di Carenno e di Erve destinate alla distribuzione del gas naturale.

Marco Ghezzi
Marco Ghezzi – Lega Nord

Subito l’opposizione da parte del capogruppo della Lega Nord Marco Ghezzi che ha richiesto “una commissione per capire in cosa consista il bando soprattutto per quanto riguarda i tempi e l’articolazione poiché il gruppo della lega nord è all’oscuro di tutto ciò e per questo motivo non riteniamo giusto votare per un bando il cui funzionamento a noi è ignoto; di conseguenza chiediamo di non discutere il punto in questo consiglio comunale, ma di rimandarlo al prossimo consiglio comunale”.

La stessa argomentazione è stata poi ripresa dal consigliere comunale Dario Gandolfi capogruppo del Gruppo sviluppo,lavoro e libertà che ha aggiunto che “per rappresentare in modo degno la cittadinanza si deve aver chiarezza per poter fornire spiegazioni nel modo più adeguato possibile e per questo motivo se si proseguirà con la presentazione del bando il mio gruppo non parteciperà alla votazione”.

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Dario Gandolfi

Quindi entrambi i gruppi hanno chiesto la sospensione dell’approvazione del bando dall’ordine del giorno.
La richiesta però non è stata approvata e quindi si è iniziata la discussione, per questo motivo la lega nord e il gruppo civico sviluppo,lavoro e libertà abbandonano la sala.

Durante la discussione  è intervenuto un portavoce dell’Asum che  ha spiegato in cosa consiste il bando: “Prevede la vendita tramite una gara d’appalto delle reti di distribuzione del gas naturale di Erve e di una parte di Carenno fino ad ora di proprietà dell’Ausm; l’acquirente dovrà mantenere la destinazione funzionale del servizio stesso e, qualora fosse necessario, effettuare interventi di manutenzione o sostitutivi per 12 anni dalla data di consegna del primo impianto”.  Nonostante le proteste, il bando è stato comunque approvato