Calolzio. Vannacci al Monastero del Lavello: “La Fondazione torni sui suoi passi”

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Monastero del Lavello

Polemiche per l’incontro promosso dall’Associazione Identità Europea

Calolzio BeneComune esprime la più ferma disapprovazione, anche Paolo Lanfranchi condanna la decisione

LECCO – La decisione di ospitare a Calolziocorte, nella cornice del Monastero del Lavello, la presentazione del libro “Il mondo al contrario” con la presenza dell’autore Roberto Vannacci sta scatenando una serie di polemiche.

Mazzoleni Sonia
Sonia Mazzoleni Calolzio BeneComune

Il gruppo consigliare “Calolziocorte BeneComune” guidato dalla capogruppo Sonia Mazzoleni ha espresso la più ferma disapprovazione: “Non certo per negare la libera espressione di opinioni e posizioni che non si condividono, ma perché sono in netto contrasto con lo spirito religioso e la funzione storica della sede scelta per l’incontro – hanno fatto sapere dal gruppo -. Nel Codice Etico pubblicato sul sito della stessa Fondazione, infatti, al paragrafo ‘Integrità e imparzialità’ viene dichiarato: ‘La Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello censura qualsiasi forma di discriminazione basata sulle opinioni politiche, sugli orientamenti sessuali, sulla razza, sulla lingua, sulla religione, sull’età, sullo stato di salute, sulla appartenenza ad associazioni sindacali’. E se pensiamo al contenuto del libro “Il mondo al contrario” di R. Vannacci, ai valori e alle opinioni in esso contenuti, spesso in contrasto con quelli religiosi e della democrazia, riteniamo che vadano contro lo spirito dichiarato nel codice etico della Fondazione Lavello. ‘Il gen. Vannacci, infatti, nel suo libro ne ha per tutti: ‘critica gli ambientalisti (con l’immancabile Greta Thumberg a guidare la massa di giovani straviziati e inquinatori che hanno addirittura il coraggio di contestare), i contrari alle centrali nucleari, quelli che vogliono società multietniche (‘Chi me lo farebbe fare di congregarmi con chi non la pensa come me, con chi ha abitudini e costumi diversi, con chi ama ciò che io detesto e che, per giunta, non ha alcuna intenzione di trovare un punto d’incontro al fine di rendere serena e pacifica la convivenza?’, si chiede l’ex ufficiale della Folgore), i sostenitori della ‘dittatura delle minoranze’, gli occupatori abusivi e i ladri nelle case (tanto protetti nel Belpaese) e tanti altri, di cui si è ampiamente parlato nei giorni passati in Tv e sui giornali’ (da Famiglia Cristiana)’
E se queste sono le tesi espresse nel libro del gen Vannacci, non accettiamo che siano presentate in un luogo che è stato per anni dei Servi di Maria, ordine sempre attento all’accoglienza dei fratelli, soprattutto quelli bisognosi e all’impegno di avere rapporti di pace, di giustizia e di amore costruttivo con l’altro, un luogo che è da sempre espressione di valori spirituali, di storia e tradizioni religiose.
Il Gruppo “Calolziocorte BeneComune”, pertanto, chiede al Presidente della Fondazione “Monastero di Santa Maria del Lavello” e all’Amministrazione Comunale (Ente presente tra i soci fondatori) di “tornare sui propri passi” e di revocare la disponibilità dei locali per l’evento in programma”.

Paolo Lanfranchi, capogruppo La Provincia Territorio Bene Comune

Paolo Lanfranchi

Sulla stessa il gruppo del consiglio provinciale La Provincia Territorio Bene Comune guidato da Paolo Lanfranchi: “Apprendiamo con grande sorpresa ed indubbio sgomento dalla stampa locale la notizia della presentazione del libro del Generale Vannacci presso il Monastero del Lavello, uno dei luoghi simbolo della nostra Provincia.
Se il Patrocinio del Comune di Calolziocorte all’evento di presentazione di un’opera che appare ai nostri occhi come una apologia del razzismo e dell’omofobia ci lascia esterrefatti, ci chiediamo se siano quelli decantati nell’opera i valori della nostra Amministrazione Provinciale che, ricordiamolo, esprime la nomina del Presidente della fondazione.
Ci chiediamo se vengano condivise le frasi rispetto alle quali “gli omosessuali non sarebbero persone normali”. Ci domandiamo se la Presidente sia davvero convinta che “un’etnia prevale sempre sulle altre”.
Non possiamo tollerare che venga utilizzato un luogo (anche di culto) per presentare un libro così profondamente contrario al nostro pensiero rispetto alla vita sociale, meno che mai che alcune istituzioni e fondazioni del nostro territorio si prestino a un simile evento, addirittura con patrocinio e concessione spazi!
Ci auguriamo che venga subito fatta chiarezza rispetto a questo clamoroso errore e, naturalmente, che venga fatto un passo indietro, dovuto alla tolleranza, alla solidarietà, all’inclusività, ma soprattutto ai cittadini della nostra Provincia, che giudichiamo decisamente superiori quanto a moralità alle vendite di un libro”.