Caso Vannacci e Fondazione. Chiesta revoca vicepresidente, maggioranza contraria

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La discussione sulla controversa serata al Monastero del Lavello è approdata in consiglio comunale

Diego Colosimo (Cambia Calolzio): “Non potevamo stare zitti. Si è toccato il fondo, danneggiato il nome della Fondazione”

CALOLZIOCORTE – E’ approdato in consiglio comunale, giovedì sera, il caso sulla controversa serata che ha visto il Generale Roberto Vannacci e il suo libro “Il mondo al contrario” protagonisti al Monastero del Lavello a seguito della decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Lavello di concedere gli spazi all’associazione Identità Europea organizzatrice dell’evento.

E’ stato il consigliere di Cambia Calolzio Diego Colosimo a portare alla discussione dell’assemblea un ordine del giorno con la richiesta di revoca della nomina del membro del Consiglio di Amministrazione scelto da comune di Calolzio, Armando Friburghi, che ricopre anche il ruolo di vicepresidente della Fondazione Lavello “per le gravi violazioni dello Statuto e del codice etico, nonché per l’evidente danno di immagine arrecato alla Fondazione Monastero di Santa Maria del Lavello di Calolziocorte”.

Richiamando lo Statuto e il codice etico, che censurano qualsiasi forma di discriminazione, nonché ricordando come il Monastero, oltre a essere luogo di cultura, è sempre stato luogo di riconciliazione e accoglienza, Diego Colosimo (con l’appoggio di tutti i consiglieri comunali di Calolziocorte BeneComune) ha ribadito come quella serata non doveva svolgersi lì: “Io non sto sindacando sulle capacità di questo Consiglio di Amministrazione, ma è giusto che chi sbaglia chieda scusa e faccia un passo indietro. La Fondazione non ha dato solo la locazione, ma il presidente (Roberto Monteleone, ndr) ha partecipato all’iniziativa, una sorta di benedizione dell’evento. Non potevamo stare zitti: si è toccato il fondo per quanto riguarda il rispetto delle regole della fondazione”.

Partiamo col dire che la discussione è stata pacata (il sindaco Marco Ghezzi, visto il tema delicato, ha ringraziato tutti i consiglieri per questo) e ha visto minoranze e maggioranze a tratti molto vicine. Se praticamente tutti, ovviamente con i vari distinguo del caso a seconda delle diverse sensibilità, hanno concordato sul fatto che il Monastero del Lavello non era il luogo adatto per un evento del genere, la divisione e avvenuta sulla richiesta di revoca del vicepresidente Friburghi (espressione del comune di Calolzio all’interno del CdA della Fondazione).

L’assessore Dario Gandolfi ha spiegato come Friburghi, saputo dell’evento: “Sia stato l’unico a porsi il problema chiedendo se fosse il caso che la Fondazione ritirasse la concessione degli spazi. Al di là di questo, posto che il libro non riceverà il Premio Campiello e quello che il Generale scrive non mi interessa nulla, mi dà fastidio quando si diventa i ‘gestori dell’etica’, perché in democrazia l’etica è soggettiva”.

Anche il consigliere Daniele Butti (segretario provinciale della Lega) ha convenuto sul fatto che “è auspicabile che in futuro il Monastero non sia coinvolto in temi tanto divisivi. Ci raccomandiamo che in casi come questo la Fondazione abbia maggior riguardo nel non urtare le diverse sensibilità. Resta comunque la nostra completa fiducia e gratitudine per il lavoro svolto dal Consiglio di Amministrazione, non si costruisce nulla chiedendo la testa delle persone”.

Silvia Bosio, consigliere di maggioranza, ha sottolineato come “in un mondo di odio, difficoltà e guerre, non è auspicabile mettere ulteriore odio per quello che è successo. Detto ciò il codice etico della Fondazione dovrebbe essere sempre rispettato perciò ben venga la proposta di istituire un organo di vigilanza. Non appoggiamo, però, la revoca del membro del CdA”.

I consiglieri del gruppo Calolzio BeneComune hanno sottolineato ancora una volta la loro contrarietà non alla serata in se stessa, ma al lungo scelto: “Fatta salva la libertà di espressione, il punto è utilizzare la sala conferenze del monastero – ha detto Cesare Valsecchi -. Il CdA, per metà presente alla serata di Vannacci, rappresenta e deve difendere la Fondazione senza coinvolgerla in situazioni di imbarazzo. Suggerirei di nominare un comitato di sorveglianza indipendente che, in casi come questo, possa valutare e prendere decisioni. La Fondazione è stata danneggiata da questo evento, da qui la richiesta di revoca degli amministratori che hanno creato un danno alla Fondazione”.

“Se non era d’accordo il vicepresidente Friburghi avrebbe potuto prendere pubblicamente le distanze dal CdA e ammonire il presidente – ha detto la capogruppo di Calolzio BeneComune Sonia Mazzoleni -. Tra l’altro, per quanto mi riguarda, sono tante le manifestazioni che non sono adatte a quel luogo, a partire dai gonfiabili allo street food, figuriamoci la presentazione di un libro simile. Il CdA si deve dimettere perché non ha rispettato il codice etico”.

Fabio Mastroberardino, consigliere di Fratelli d’Italia, ha richiamato il tema dell’opportunità confermando di non essere d’accordo alla scelta del Monastero per la presentazione di quel libro: “Però stasera, secondo me, non dobbiamo votare per far decadere Monteleone, Friburghi o chicchesìa, ma se la decisone è stata presa sottogamba sarà lo stesso CdA a fare le valutazioni del caso”.

L’ordine del giorno è stato bocciato con i voti contrari di tutta la maggioranza, ma il consigliere Diego Colosimo ha detto che non lascerà cadere la questione. La conclusione al sindaco Marco Ghezzi: “Durante la discussione di questa sera sono state fatte delle considerazioni che possono essere motivo di approfondimento. Per quanto riguarda il patrocinio del Comune alla serata vorrei chiarire come sono solito concederlo a tutti gli eventi culturali. In questo caso, visto che c’erano tensioni e sono il sindaco di tutti e non solo di una parte, ho ritenuto corretto non dare il patrocinio, anche se mi è dispiaciuto. Ho evitato di sollevare problemi anche perché in questo momento, scusate se lo dico, questa amministrazione ha problemi ben più importanti. Perciò il patrocinio non è mai stato dato”.