Convenzione scuole paritarie: le riflessioni del sindaco

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LECCO – Sulla questione “convenzione scuola paritarie” il sindaco di Lecco Virginio Brivio ha invitato una sua riflessione che pubblichiamo integralmente:

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la convenzione con l’Associazione delle scuole dell’infanzia paritarie di Lecco, volta a promuovere la crescita per ogni bambino. Non è solo un successo condiviso da esibire, ma soprattutto una precisa assunzione di responsabilità, da esercitare quotidianamente e in maniera corale.
La convenzione, valida per i prossimi 4 anni scolastici e che prevede un contributo complessivo annuale di 1.345.000 euro, è anche l’occasione per riscoprire il valore della “cura dei piccoli” per la nostra comunità.
Le scuole dell’infanzia, in particolare nel nostro territorio, si connotano per la qualità dell’azione pedagogica, che, anche nel Piano del Diritto allo Studio trova pieno sostegno.
La scuola pubblica – statale e paritaria – è chiamata spesso ad affrontare situazioni che non compaiono nei manuali di pedagogia e nelle norme, e che mettono insegnanti e operatori di fronte a contesti e stili di vita con nuove opportunità ma anche nuove criticità: affrontarle è la vera sfida della scuola di oggi, alla quale anche gli Enti locali e il territorio devono contribuire. Le varie iniziative didattiche che le scuole promuovono, la ricerca e la sperimentazione nel campo della dislessia che partirà quest’anno grazie alla collaborazione con l’Ist. Scientifico E. Medea, le attività nel campo dell’intercultura, sono solo alcuni esempi con cui scuole e istituzioni rispondono alla sfida dell’educare.
La radicata tradizione ed efficacia educativa delle scuole dell’infanzia paritarie lecchesi (alcune addirittura più che centenarie), è stata un presupposto fondamentale da cui siamo partiti, riconoscendo il merito dell’attività pedagogica intrapresa anche quando e laddove lo Stato non era presente.
Ma fermarsi alla tradizione non basta e, come ben sanno le stesse scuole dell’infanzia paritarie, la tradizione ha futuro solo aprendosi al contesto che cambia, anche a livello normativo.
Il dare evidenza al tema della “paritarietà” – introdotto con la L.62/2000 ed esplicitato in alcuni passaggi del testo della Convenzione – non significa mettere i “puntini sulle i”, ma rendere evidenza di una tradizione che è stata capace di evolvere e stare al passo con le sfide del suo tempo, cogliendo nuove opportunità e assumendosi obblighi a garanzia di una qualità dei servizi erogati.
Riteniamo che la Convenzione abbia contribuito a consolidare un dato informativo non sempre chiaro, e, cioè quello che riconosce queste scuole come facenti pienamente parte del sistema dell’offerta scolastica pubblica, nell’ambito di un quadro che – non solo per “ tradizione” – impegna fortemente il nostro Comune e l’Associazione.
In questa linea si è mossa anche la scelta di trovare una più adeguata collocazione ai servizi per bambini dagli 0 ai 3 anni attraverso atti più coerenti con le normative regionali.
Un ultimo passaggio riguarda il tema, di grande attualità, della sostenibilità economica dei servizi.
Moltissimi servizi si sostengono attraverso un delicato equilibrio tra risorse pubbliche e private; per le scuole dell’infanzia paritarie la copertura delle spese di gestione dei servizi erogati, vede tuttora un concorso tra risorse pubbliche dello Stato (14% circa), della Regione (3% circa) del Comune (37% circa) e di risorse private degli utenti (46% circa).
A fronte della continua contrazione di risorse pubbliche, che non può trovare bilanciamento se non dalla contribuzione del cittadino, sarà necessario approfondire il tema del concorso di spesa da parte di utenti non residenti.
Concludendo, crediamo che il lavoro svolto abbia beneficiato di un atteggiamento di reale corresponsabilità da parte dei soggetti coinvolti e, prendendo a prestito l’immagine dei sentieri e delle montagne – che in questo periodo estivo credo capiti a molti di frequentare – possiamo dire che un nuovo passo in avanti è stato fatto, su un sentiero che non risparmia fatiche né prevede scorciatoie ma che, all’arrivo, permetterà a tutti di guardare oltre.