LECCO – Alberto Anghileri, Enrico Beretta, Sergio Brambilla, Maria Grazia Caglio, Paolo dell’Oro e Marco Longoni, questi componenti della lista, orientata a sinistra, Democrazia è Partecipazione, candidati per il rinnovo del consiglio provinciale, l’organo elettivo di secondo grado per il quale sono chiamati al voto gli amministratori comunali il prossimo 8 gennaio.
“Questa lista nasce dall’impegno di tutti i candidati a livello comunale, rappresentanti delle varie zone del Lago, non vogliamo più essere in un sistema in cui tutti riconoscono le cose sbagliate, ma nessuno le denuncia, non si può accettare una situazione che va in questa direzione – ha detto Tino Magni, esponente di SEL, in rappresentanza del gruppo che si è presentato nella mattinata di giovedì presso la sede Arci Lecco – nel programma abbiamo posto al centro il riformare, ma senza togliere il diritto di voto ai cittadini, ci impegneremo nel ripristinare la sovranità popolare qualora saremo eletti. In questi due anni abbiamo visto di tutto e di più il sistema sanitario è fra Lecco e Monza, i trasporti fra Lecco, Como e Varese, l’ALER con Bergamo in questo modo si perde la specificità che il territorio lecchese ha sempre avuto”.
Critico anche il candidato Alberto Anghileri, consigliere comunale a Lecco: “la Provincia di Lecco ha tantissimi comuni, senza di essa si perderebbe il collegamento con le Regioni -ha detto- ma dietro il lavoro fatto negli ultimi anni non c’è nessuna logica, è una partita da ridiscutere da capo”.
“Riguardo l’organizzazione delle Province è necessario un ulteriore diritto dei cittadini di diventare rappresentanti della cittadinanza presso gli enti – ha poi aggiunto Marco Longoni, consigliere comunale ad Annone Brianza – ci siamo chiesti se non fosse contradditorio presentarsi a elezioni di secondo livello alle quali siamo contrari, la risposta è stata no, perché il legislatore non ha risolto questa problematica, per il momento giochiamo con le regole che abbiamo, ci impegniamo in prima battuta per dare un’alternativa all’impostazione attuale”.
Sarebbe il secondo mandato, invece, per Sergio Brambilla, primo cittadino di Valgreghentino e consigliere provinciale uscente, sostenitore del Presidente Polano negli ultimi due anni, “mi sono reso conto che le province esistono e sono cariche di funzioni, ma scariche di fondi, in due anni si è fatto poco perché mancano le risorse, ma non ci stiamo più in questa situazione di vivacchiare e vivere alla giornata, bisogna denunciare in maniera chiara che così la Provincia non può più continuare ad esistere – ha detto, sostenendo la ripetitività del tono in consiglio durante l’ultimo mandato e soffermandosi, poi, su un esempio concreto– in merito alla ristrutturazione delle aule all’istituto Parini, è stata una fatica immane trovare 150 mila euro, questa cosa è impensabile e non sono più disponibile a stare in questo sistema, bisogna cercare di fare qualcosa in maniera più organica”, ha concluso, dando l’input a Maria Grazia Caglio, consigliere comunale ad Osnago, di porre un ulteriore accento sottolineando come “la mancanza di risorse economiche ha portato anche ad un azzeramento delle proposte culturali da parte della Provincia, che è stata solo regia di iniziative di carattere privato o comunale, ma è impensabile dare la delega alla cultura senza i finanziamenti necessari” ha detto.