Elezioni. Candidati a confronto: mobilità e trasporti @2

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corso martiri traffico (6)

LECCO – Ponte Vecchio aperto? Lungo lago chiuso? Accessibilità della stazione? Trasporti urbani? Ecco le idee dei cinque candidati sindaci per migliorare la situazione della circolazione lecchese.

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Che cosa ne pensa della vendita di Linee Lecco?

Alberto-Anghileri-120x120ALBERTO ANGHILERI  (Con la sinistra Cambia Lecco) – Credo che Line lecco debba rimanere pubblica magari unendola ad altre società di sotto il controllo pubblico, per renderla più forte. Parlo però di soggetti pubblici che agiscano con l’interesse di fornire un servizio ai cittadini; al contrario un privato punterebbe solo a fare utili.  Si potrebbe però  pensare ad una sinergia tra pubblico e privato dal punto di vista delle tratte, penso ai viaggi tra Lecco e Valsassina,  oggi percorsi sia da pullman di linea che da quelli di società private.

lorenzo_bodega_120x120LORENZO BODEGA (Bodega Sindaco Sì – Nuovo Centro Destra – Destra per Lecco) – “Per quanto riguarda Linee Lecco sarebbe semplice dire ‘vendiamola perché siamo in difficoltà’, può esserci una partecipazione dei privati, ma se si ragiona in questo modo e si cede tutto ai privati, poi, il trasporto non è più pubblico. Sicuramente bisogna razionalizzare perché ci sono delle fasce orarie in cui gli autobus, e non solo quelli, viaggiano praticamente vuoti, per cui eliminare alcune corse non è un’azione negativa. Quando io avevo fatto il piano regolatore avevo introdotto il discorso del trasporto metropolitano leggero, ovvero che prevede la realizzazione con i treni già esistenti di fermate intermedie fra Vercurago, Maggianico, Sant’Ambrogio, Pescarenico, la Piccola Stazione, Lungolago, Santo Stefano, Pradello, Abbadia e Mandello, ma questa idea è stata abbandonata completamente…Io avevo posto l’attenzione anche sul trasporto via acqua che so essere lento, ma se da chi si muove da Garlate, Pescate o dalla riviera verso Bellano, e ha tempo a disposizione può unire l’utile al dilettevole perché si gode una traversata sul lago e nel frattempo aiuta a decongestionare il traffico automobilistico in entrata della città. Queste proposte possono essere viste come utopie, ma io credo che valga la pena almeno prenderle in considerazione”.

Virginio-Brivio_120x120VIRGINIO BRIVIO (PD, Appello per Lecco, Vivere Lecco) – “Ne  parleremo con il nuovo consiglio. Vedremo se Regione Lombardia confermerà la dimensione dei bacini sovra-provinciali per le gare d’appalto, che è la questione alla base delle nostre precedenti scelte. Linee Lecco è  una società sana ma dovrà fare i conti a brevissimo con un contesto competitivo molto più ampio e ed è su questo che si deve ragionale.  Perché si può essere sani ma, essendo piccoli,  il rischio è quello di essere più deboli rispetto agli altri operatori”.

alberto_negrini_120x120ALBERTO NEGRINI (Viva Lecco – Forza Italia – Lega Nord – Fratelli d’Italia) – “Quando un’attività è un valore pubblico dovrebbe appunto rimanere pubblica, a volte, però, la gestione può essere inefficace e inefficiente che genera problemi ai bilanci. La ricerca della soluzione deve essere comune, si deve poter garantire un trasporto equo e corretto per chi lo usufruisce, senza porsi limiti sulla gestione fatta da pubblico o da privato, purché vi siano strumenti di controllo e tutela”.

massimo_riva_120x120MASSIMO RIVA (Movimento 5 Stelle) – “Siamo contrari alla vendita di Linee Lecco così come alla sua privatizzazione: la società deve rimanere patrimonio pubblico dei lecchesi e una delle prime cose che faremo sarà dichiararla incedibile. Il trasporto pubblico sarà potenziato anche attraverso una revisione dei tracciati: i lecchesi dovranno poter raggiungere ogni parte della città. In più, dall’analisi che abbiamo svolto sui bilanci di Linee Lecco, è emerso che rendere il trasporto urbano gratuito sarebbe possibile. I guadagni mancati saranno compensati dagli introiti derivanti dal maggior numero di parcheggi in dotazione, la cui gestione sarà affidata a Linee Lecco. Per incentivare l’utilizzo del mezzo pubblico verrà creato un ‘biglietto integrato’ che consentirà a chi parcheggia il proprio veicolo presso le aree di interscambio o parcheggi comunali, di viaggiare gratis per un certo periodo di tempo”.

 

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Pista_ciclabile_5 Stelle_2014 (2)Si parla di incentivare l’utilizzo della bicicletta ma a Lecco le piste ciclabili scarseggiano: che proposte ci sono?

ANGHILERI – “Siamo favorevoli alle piste ciclabili, purché abbiano un senso. Quella tra Lecco e Abbadia va competata, quella invece di via Adamello è un progetto incomprensibile visto che inizia e finisce nel nulla.  La pista del Bione dovrebbe invece avere servizi oggi assenti, sia dal punto di vista igienico che del ristoro. Sul bike sharing ho qualche dubbio,  la bicicletta a Lecco va bene in centro ma è più difficile spostarsi nei rioni alti; altra questione è quella di rendere comunque questo servizio più facilmente accessibile soprattutto per i turisti”.

BODEGA – “Chi va ad assumere il ruolo di sindaco di Lecco non può pensare di poter risolvere tutti i problemi del territorio, la situazione della pista ciclabile Lecco-Abbadia purtroppo la conosciamo tutti: doveva essere realizzata da tempo, ma gli intoppi burocratici, i vincoli di bilancio di Anas, i vincoli di procedura legati all’appalto per le opere pubbliche hanno bloccato i lavori. A noi non resta che sperare che questa situazione possa sbloccarsi senza ulteriori intoppi, mentre per quanto riguarda le piste ciclabili in città il problema è che non abbiamo lo spazio fisico adeguato, a Lecco gli edifici sono stati costruiti quasi a ridosso della sede stradale, quindi non si riescono a creare nuove corsie privilegiate, se non in qualche tratto da valutare. Anche in questo caso i cassetti del Comune sono pieni di progetti rimasti solo sulla carta, dal mio canto, quando sono stato sindaco, pur con mille critiche ho realizzato la pista ciclabile che va da Piazza Era a Rivabella e la valuto ancora positivamente, anche grazie a tutto il percorso pedonale che dal lungolago va verso Vercurago e può unirsi al Lungoadda e al percorso ciclopedonale di Pescate e Galbiate”.

BRIVIO –  “Riguardo alla ciclabile di Via Adamello invito i cittadini a guardare ai lati positivi: una via così ampia si presta ad un utilizzo anche un po’ pericolo a causa della velocità con cui si muovono le auto. Vero che la pista ciclabile per ora riguarderà solo quel tratto ma se non si inizia dove possibile non potremo mai creare un percorso di sicurezza in città per biciclette e pedoni.  Sulla ciclabile Lecco-Abbadia, invece,  la Provincia prospetta una ripresa dei lavoro e noi abbiamo chiesto che Anas concluda il tratto tra Lecco e l’Orsa perché meno complesso da sistemare, in quanto non esposto sul lago e oggi già usato impropriamente. La conclusione di questi lavori rappresenterebbe per noi un volano che ci che permetterebbe di sistemare la zona delle Caviate, facendola diventare a tutti gli effetti un nuovo ingresso cittadino, con pista ciclabile e percorso pedonale”.

NEGRINI – “Relativamente alla proposta di realizzarne una in Via Adamello penso che la zona non si presti nella maniera più assoluta a una pista ciclabile. I motivi sono ovvi: ha una fine repentina ed è prettamente in salita. Nella sua parte interna Lecco ha un territorio montagnoso che si sposa male con la realizzazione di piste ciclabili, mentre nella parte a lago, dal Bione a Rivabella, il manto stradale è in pianura, quindi adatto all’uso della biciletta. Le ciclabili già presenti potevano essere implementate con la Lecco-Abbadia, purtroppo, però, i vari problemi relativi agli appalti hanno bloccato i lavori, ma la competenza non è del Comune, certo è che se fosse andata a buon fine sarebbe stata un valore aggiunto per la città”.

RIVA – “Premessa: la realizzazione e lo sviluppo delle piste ciclabili dovrà essere armonico con il tessuto urbano. Incentivare l’uso della bici è un’opportunità di turismo, di sport e di passeggio, senza essere penalizzante rispetto al traffico veicolare la cui scorrevolezza dovrà essere garantita. Pensiamo a piste ciclabili collegate tra loro in anelli e, laddove sussiste il problema dei vincoli di traffico, risolverlo con la realizzazione di idonee passerelle di collegamento. Un’idea di questo tipo vorrebbe essere applicata tra l’Isola Viscontea e il Ponte Vecchio: ad unire le due sponde dell’Adda sarà una leggera passerella ciclo pedonale in struttura metallica, di quelle che si vedono in tante città del centro Europa, dal quale cittadini e turisti potranno ammirare e fotografare il Ponte e la città senza correre alcun pericolo. Il percorso collegherà la ciclabile lungo l’Adda andando a definire un autentico percorso di passeggio a lago. In alternativa abbiamo pensato ad una soluzione che renda usufruibile a pedoni e ciclisti la parte inferiore del ponte ferroviario. Per quanto riguarda il servizio di Bike Sharing, pensiamo che vada rivisto, cercando con i lecchesi di capirne l’effettiva utilità”.

 

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parcheggio via Sassi (4)Parcheggi cittadini e rionali: tra ridefinizione degli spazi e sperimentazioni il problema per i lecchesi rimane. Quali idee?

ANGHILERI – Fare nuovi parcheggi in centro non è la soluzione giusta e nessuna città in Europa ha compiuto questa scelta perché la conseguenza è quella di rendere più trafficate le strade cittadine. L’ideale sarebbe la realizzazione di parcheggi in periferia o addirittura fuori città, con navette che trasportino i viaggiatori verso il capoluogo, anche se sarebbe difficile giungere ad un accordo tale con gli altri Comuni per le stesse ragioni che spingerebbero noi a spostare il traffico fuori città.  In accordo con i proprietari, a Lecco si potrebbero utilizzare spazi del Viale Valsugana o del Bione per creare nuove aree di sosta.  A Germanedo l’area ex Pagani, oggi inutilizzata, potrebbe risolvere il problema dei posteggi se si trovasse un accordo con la proprietà.

BODEGA – “Io sono convinto che per quanto riguarda il centro vanno fatti parcheggi dell’area serpentino, piazza Mazzini e viale Turati, mentre nei rioni ne sono stati fatti abbastanza e non credo vi sia carenza, ovviamente nei nuclei storici, come ad esempio ad Acquate o Laorca, è fisiologicamente difficile trovare posti auto. Si potrebbe anche parlare anche della possibilità di decentrare i parcheggi rispetto al centro e istituire un bus navetta, ma non sono convinto che questa possa essere la soluzione ideale per Lecco, per via delle dimensioni della nostra città. Da studiare, poi, è il discorso tariffario: parcheggi più costosi in centro rispetto alle zone più decentrate come viale Turati o la Meridiana, rivendendo con i gestori anche gli orari di apertura che non dovrebbero prevedere la chiusura alle 20:00 o la domenica”.

BRIVIO –  “Sull’asse in ingresso del Bione, vogliamo puntare su una diversa gestione del parcheggio dell’Aventina e dell’Esselunga, a Pescarenico.  Vorremmo mettere il parcheggio dell’Aventina a disposizione dei residenti, liberando le zone più turistiche attorno a Pescarenico. All’Esselunga, invece, ci sono 700 posti convenzionati e dovremo lavorare con la proprietà per capire se possibile il funzionamento nelle ore serali e notturne.  Tra gli altri parcheggi da realizzare c’è quello a carico del privato alle Caviate, ovvero all’ingresso nord della città, e quello del Serpentino, che riteniamo essere necessario. Il PGT ha già previsto le premesse per nuova gara di finanza di progetto. Resta da recuperare quello di via Grassi, del quale siamo alla vigilia della presa di possesso dopo la battaglia legale della proprietà, inadempiente da anni”.

NEGRINI – “I parcheggi sono la grande opera incompiuta di Lecco, quelli che attualmente esistono sono semplicemente aree rimediate all’utilità. In passato sono falliti tutti i progetti che si sono avvicendati già dall’amministrazione Bodega, quando era stata proposta l’area serpentino, che se fosse andata in porto avrebbe portato grande beneficio alla città. Anche piazza Affari purtroppo si commenta da sé, con i suoi dieci anni di fermo e lo stallo in cui si trova, ora tassativamente bisogna continuare con i lavori vigilando su eventuali interessi di speculazioni edilizie. Il parcheggio è un luogo funzionale per la città, non deve essere visto come un luogo brutto, quindi tutti i progetti relativi alla creazione di posti auto in città devono considerare anche questo aspetto”.

RIVA – “La gestione dei parcheggi andrà interamente affidata a Linee Lecco, man mano che i bandi di affidamento a soggetti privati scadranno. In questo modo si potranno regolare i percorsi dei mezzi di trasporto prevedendo delle fermate intermedie nei pressi delle maggiori aree di sosta. Numero e collocazione dei parcheggi dovranno essere oggetto di un apposito studio inserito nel Piano di Mobilità e la loro riorganizzazione dovrà prevedere due tipi di parcheggi, uno per i residenti e uno per gli altri utenti. Negli spazi pubblici non esisteranno parcheggi ad uso esclusivo. Per quanto riguarda le tariffe, siamo per una modifica che vada verso la progressione, in relazione alla vicinanza al centro cittadino. In altre parole, parcheggiare a ridosso del centro costerà di più che non parcheggiare nelle aree di interscambio e poi raggiungere il centro con una navetta”.

 

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Olate_zona30_lavori_2013-9-510x353Zone 30 nei rioni: vanno mantenute oppure no?

ANGHILERI –  “Le Zone 30 vanno bene se pensate bene, perché creano più sicurezza per i pedoni. Riguardo alle polemiche emerse credo che inevitabilmente quando vai a portare dei cambiamenti ci siano persone che si lamentano. In questo caso si privilegia il pedone all’automobile, una scelta per noi corretta”.

BODEGA – “Questi sono provvedimenti che adottano tutte le città, ma bisogna valutare sul campo se hanno effettivamente portato benefici positivi, perché se si mettono i cartelli stradali che indicano il limite 30 Km/h e poi non vengono rispettati, allora il tutto risulta inutile. I 30 Km/h sono quasi impossibili da rispettare, ma possono aver valore in quanto deterrente”.

BRIVIO –  “Le Zone 30 dovranno essere incrementate perché ricordo che la città ha ancora un tasso di incidentalità, seppur di incidenti non gravi, abbastanza alto; ci sono anche limiti concreti, strade piccole dove c’è promiscuità tra auto, bici e i pedoni. Non possiamo più consentire che i centri dei quartieri diventino strade di attraversamento. Chiaro che c’è la massima disponibilità a lavori che partano da dati oggettivi e da un confronto con il territorio. L’attenzione in futuro si dovrà concentrare sull’area del Polo universitario, in particolare su via Ghislanzoni che, quando riaprirà, rischia di diventare una strada utilizzata come alternativa a corso Martiri per evitare il traffico”.

NEGRINI – “Oggettivamente le zone 30 dei rioni  non hanno funzionato, anche se in linea teorica la loro istituzione sembrava un intervento positivo. Bisogna avere l’onestà intellettuale di riconoscere gli errori e di porvi rimedio nell’ottica di considerare le lamentele di chi ne usufruisce”.

RIVA – “Per noi la Zona 30 è uno dei tentativi dell’amministrazione uscente di coprire lavori di manutenzione stradale ‘difettosi’: spacciata per essere a tutela della sicurezza, a noi pare un maldestro tentativo di evitare risarcimenti a quei cittadini vittime di incidenti a causa di buche o altre alterazioni. Le manutenzioni vanno fatte, a partire dal rifacimento della segnaletica stradale in particolar modo quella orizzontale: strisce pedonali, segnali di stop, precedenze. Per assicurare la comunità lecchese dai lavoratori difettosi e mal fatti istituiremo apposite forme di tutela”.

 

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piazza Lega Lombarda - stazioneLecco di fatto si trova ad avere una stazione a cui non è possibile accedere: è d’accordo con la chiusura della piazza? 

ANGHILERI – “Piazza della stazione va riaperta per consentire carico e scarico, concedendo il tempo di fare scendere e salire le persona con i bagagli. Il piazzale è fortemente trafficato solo nelle ore di arrivo e partenza degli studenti, nel periodo scolastico.  Basterebbe che i pullman che giungono da fuori Lecco facessero  scendere e caricassero gli studenti alla Meridiane,  riducendo i disagi in stazione dove invece metterei un vigile a controllare  che le auto rispettino la fermata temporanea”.

BODEGA – “Io credo senza ombra di dubbio che Piazza della Stazione vada riaperta al traffico, studiando soluzioni alternative per la sosta degli autobus che potrebbero essere spostati al Centro Meridiana”.

BRIVIO  – Io sono convito della scelta che è stata fatta e che va perfezionata, perché non dobbiamo dimenticare che la stazione è un polo di interscambio, non tra i treni e le auto, ma con i pullman, i taxi, i pedoni. Qualche cittadino si è scordato com’era la situazione precedente, la fatica degli autobus ad entrare e uscire dal piazzale, strombazzamenti e incidenti talvolta anche gravi. Credo che fare 50 metri a piedi non sia la fine del mondo, perché quando si va in stazione centrale a Milano scendendo dalla metro se ne fanno molti di più.  Un intervento migliorativo è stato quello di spegnere la ZTL nelle ore a minore impatto, quindi la domenica e la notte durante la settimana. Ci sono altri due interventi che vorremmo realizzare, il primo per garantire un’accessibilità migliore a chi ha realmente bisogno, quindi disabili e anziani. Il secondo è un ingresso in piazza Sassi, che consenta l’accesso al primo binario; un ragionamento già avviato con le ferrovie e poi è stato messo da parte temporaneamente dopo lo scoperchiamento del fabbricato situato proprio in quel punto. Credo che questi due correttivi permettano di avere una situazione coerente con quella che deve essere la funzione del piazzale”.

NEGRINI – “Per quanto riguarda piazza della Stazione serve un intervento immediato. Se il problema è che l’ingresso delle auto provoca determinati problemi, la soluzione non è vietarne l’accesso totale perché la stazione deve restare per forza fruibile, piuttosto si devono impiegare i vigili per tenere sotto controllo il traffico e per evitare che le auto vadano a congestionare via Sassi creando una situazione di pericolo”.

RIVA – “Intendiamo ripristinare l’accesso al piazzale della Stazione, consentendo le operazioni di ‘carico-scarico’ dei viaggiatori. Naturalmente la sosta sarà monitorata da un sistema di videosorveglianza: superato l’intervallo di tempo previsto, 10-15 minuti, scatterà la sanzione. Stiamo anche valutando la realizzazione di un’autostazione in prossimità delle linee ferroviarie. Per ora le ipotesi sono: le piazzole del parcheggio aperto alle Meridiane, le aree limitrofe alla rotonda in Via Balicco, Via Sassi e l’area interna al complesso ferroviario. Naturalmente in questo caso dovremmo accordarci prima con le Ferrovie”.

 

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incidente lungolago (1)Cosa ne pensa della chiusura del lungolago cittadino? 

ANGHILERI – “Il lungo lago  a mio parere, almeno nella bella stagione, dovrebbe essere chiuso al traffico la sera, durante la settimana, e per tutta la giornata il sabato e domenica. Questo per dare più spazio alle persone, ridurre traffico e l’inquinamento.  Con meno auto la città è più bella,  c’è meno rumore e più possibilità di ospitare iniziative”.

BODEGA – “La soluzione ottimale per il lungo lago è quella di tenerlo chiuso al traffico solo in occasione di particolari iniziative”.

BRIVIO –  “Non si può sposare la  tesi di chiudere il lungolago stabilmente fino a quando non ci sarà una soluzione alla viabilità sulla strada mediana della città, perché vorrebbe dire spostare il traffico da una parte all’altra del capoluogo,  e  fino quando dovrà essere garantito il transito ai camion che trasportano esplosivi o che devono per forza viaggiare in superficie, evitando la galleria. Chiudere il lungolago quando ci sono iniziative è un criterio saggio, si potrebbe pensare a delle limitazioni come la Zona 30 o prevedere un unico senso di marcia in alcuni momenti, alleggerendo il carico di veicoli in transito. Una chiusura generica non credo sia utile”.

NEGRINI – “Negando l’accesso alle auto sul lungolago si andrebbe a chiudere quella che un tempo era l’arteria principale per l’ingresso e l’uscita dalla città, mentre ora è stata sostituita dall’attraversamento, anche se il traffico non è stato totalmente eliminato perché nella parte superiore della città non c’è una via alternativa di scorrimento. Il problema che si pone è che da un lato grazie al lungolago si possono unire le due piazze del centro, dall’altro questo non può essere fatto a danno di chi arriva a Lecco non consegnando nessuna alternativa, quindi il discorso di chiusura al traffico del lungolago può essere fatto solo dopo la realizzazione dei parcheggi di Piazza Affari e anche in zona di via Costituzione. In contemporanea si deve pensare anche alla zona che dalla Malpensata porta ad Abbadia perché non deve risultare bloccata, quindi dobbiamo offrire una percorrenza utile che passi dalla parte alta di Lecco, predisponendo un’uscita dell’attraversamento alle Caviate. Senza questi accorgimenti il lungolago può essere chiuso solo in occasione di manifestazioni importanti, altrimenti i disagi che si creerebbero sarebbero troppi”.

RIVA – “Credo che queste disposizioni vadano pensate in prospettiva di utilità, per ora lascerei il lungo lago aperto alla viabilità anche per evitare disagi al traffico. Pensiamo piuttosto di eliminare le Ztl del centro cittadino e sostituirle con la realizzazione di un’isola pedonale che interesserà Via Mascari, Via Carlo Cattaneo e l’intera via Cavour fino a Piazza Garibaldi. Questo garantirà una maggior vivibilità del centro oltre che la sicurezza dei pedoni”.

 

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ponte Vecchio direzione MalgrateQuale futuro per la viabilità del Ponte Vecchio?

ANGHILERI –  “Trasformare il Ponte vecchio in pedonale sarebbe il massimo ma è evidente che non si può fare poiché si creerebbero forti disagi in città. La nostra idea è quella di ripristinare il doppio senso di marcia va esclusivamente per il traffico leggero, escludendo quindi i mezzi pesanti”.

BODEGA – “Per quanto riguarda il Ponte Vecchio sono passate al vaglio diverse soluzioni di gestione della viabilità, personalmente credo che dovrebbe essere mantenuto il doppio senso per entrata e uscita, anche perché l’apertura dell’attraversamento ha decongestionato parecchio il passaggio dal Ponte Visconti”.

BRIVIO –  “I primi dati che il Politecnico ci sta restituendo parlano della tenuta dei piloni, che era la questione più importate. Certamente dovrà essere rifatto l’impalcato, andranno tolti tutti gli impianti elettrici e del gas installati nel tempo, per ripristinare le fattezze originali del ponte come chiesto dalla Soprintendenza. Sarà un ponte transitabile in uscita ma anche in ingresso in caso di necessità.  Il progetto di una terza corsia sul ponte Manzoni avrà la sua importanza perché se riusciamo a snellire in quel modo il traffico tra Pescate e Lecco avremo risolto gran parte del problema”.

NEGRINI – “La viabilità di ingresso a Lecco genera una serie di disagi che la corsia unica sul Ponte Vecchio è andata a peggiorare. Vorrei rivedere le motivazioni che hanno spinto a prendere questa decisione per il Ponte Visconti, se studi dovessero vietare categoricamente la doppia corsia, allora si dovrebbero trovare soluzioni alternative definitive, ad esempio un doppio senso con l’esclusione di accesso ai mezzi pesanti e la creazione di un ponticello ciclopedonale. Il massimo delle aspirazioni sarebbe la realizzare un quarto ponte, ma in questo momento la crisi sembra non poter permettere simili ragionamenti”.

RIVA – “Il Ponte Vecchio è un’alternativa importante per decongestionare il traffico cittadino sui ponti Kennedy e Manzoni: la sua chiusura, prima totale poi ad un senso di marcia, causa e sta causando ancora grossi disagi. A nostro giudizio la viabilità del Ponte Vecchio va ripristinata in entrambi i sensi di marcia e la rotonda aldilà del Ponte completata. L’accesso al ponte sarà interdetto ai mezzi pesanti e di grosse dimensioni. Per i pedoni come detto la proposta è quella di realizzare una passerella tra il Ponte e l’Isola Viscontea”.