LECCO – Non poteva che essere l’immigrazione uno dei principali temi toccati da Matteo Salvini, in visita a Lecco sabato pomeriggio e accolto intorno alle 17 dal presidio che la Lega Nord ha organizzato di fronte alla Prefettura di Lecco per chiedere al Ministero una politica diversa riguardo a sbarchi e accoglienza.
Ad attendere il segretario del Carroccio c’era tutto lo stato maggiore della Lega lecchese: il segretario provinciale Nogara e cittadino Emanuele Mauri, i consiglieri comunali, il senatore Paolo Arrigoni, il consigliere regionale Antonello Fumagalli e i sindaci Roberto Ferrari di Oggiono, Elena Zambetti di Ello e Dante De Capitani di Pescate, oltre ad una trentina di militanti.
“Il ministro Alfano è pagato per non farli arrivare i clandestini, gli pagano lo stipendio per difendere i confini ed evitare gli sbarchi, non per metterli in albergo e fargli passare il tempo nei giardinetti” ha dichiarato Salvini.
Salvini è giunto in città per sostenere la candidatura di Alberto Negrini, candidato della Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Viva Lecco, alle imminenti elezioni in città.
L’ex sindaco ed ex leghista Lorenzo Bodega non spaventa il leader della Lega e non spaventa il rischio che l’avversario possa rubare voti al Carroccio: “Forse perderemo il suo, ne facciamo a meno – ha commentato Salvini – siamo qua per restituire Lecco ai lecchesi, una città stupenda che si è un po’ fermata in questi anni e che merita qualcosa di più. I sondaggi dicono che la Lega sta crescendo sempre di più”.
Bodega “traditore”? Così lo aveva definito nei giorni scorsi Nogara. Ma Salvini a domanda risponde: “Fa parte del passato, non mi interessa commentare il passato. Abbiamo un futuro così bello davanti che lascio agli altri commentare le proprie scelte”.
Quella di fronte alla Prefettura è stata solo una tappa del tour di Salvini nel lecchese: alle 18 il comizio in piazza Cermenati, in serata la visita a Mandello e ad Esino.
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