Centrale del Caleotto. Cesana e Valsecchi chiedono di sospendere la delibera di variante urbanistica

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Corrado Valsecchi e Lorella Cesana

Scontro in commissione sulla richiesta dei due consiglieri che hanno scoperto l’errore

L’assessore Rusconi: “Sotto il profilo giuridico, sospendere l’efficacia esecutiva non esiste nel testo unico degli enti locali”

LECCO – Nella commissione consigliare V, svolta nel pomeriggio di giovedì, si è consumato un nuovo scontro politico attorno alla ormai nota questione della Centrale del Caleotto, impianto che fa parte del progetto più ampio del teleriscaldamento a Lecco.

All’ordine del giorno la richiesta dei consiglieri Lorella Cesana (Lecco Ideale) e Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) – coloro che hanno avuto il merito di approfondire le carte e trovare un macroscopico errore di calcolo legato alle emissioni, sfuggito a tutti gli enti coinvolti nel percorso di rilascio delle autorizzazioni – di “annullamento dell’efficacia esecutiva della deliberazione consiliare del 29 settembre 2025 relativa alla variante urbanistica per la realizzazione della centrale cogenerativa presso il polo Caleotto“.

Dopo le premesse del presidente Stefano Villa (“Siamo qui per fare chiarezza, perché la trasparenza è fondamentale”), è stato dato conto della richiesta di audizione in commissione presentata a metà mattinata dello stesso giorno della commissione (27 novembre) dal consigliere Alberto Anghileri (Con la Sinistra Cambia Lecco): “Chiedo che vengano ascoltati i tecnici di Regione Lombardia, Provincia di Lecco, Arpa, Acinque, Tecnohabitat in merito alla proposta di delibera presentata dai consiglieri Cesana e Valsecchi”.

Il presidente, intorno alle ore 13.15 di ieri, ha inviato ai soggetti cui faceva riferimento la comunicazione una richiesta di partecipazione alla commissione delle ore 18. Ovviamente, visto il preavviso, nessuno si è fatto sentire e nessuno ha partecipato alla commissione. Lo stesso Alberto Anghileri ha poi esortato tutti ad andare al di là dei problemi di forma e badare alla sostanza: “Quella centrale lì nuoce alla salute oppure no?”

Stefano Parolari (Lega) ha risposto direttamente ad Anghileri: “Queste domande andavano fatte prima, ma soprattutto bisogna imparare a leggere i numeri. Di questo errore il Comune di Lecco e i sui cittadini sono vittime. Quello che chiediamo è di fermarci e fare una revisione di tutto”.

Venendo invece ai proponenti della delibera, Lorella Cesana ha bacchettato Anghileri: “La sensibilità istituzionale di Anghileri è sotto i piedi perché la mail che ha mandato al presidente della commissione avrebbe potuto mandarla anche ai consiglieri proponenti, non ci si comporta così”.

Dello stesso avviso Corrado Valsecchi: “Ormai sta diventando una abitudine il fatto che, quando i consiglieri comunali di minoranza presentano un ordine del giorno, un emendamento o una delibera, i consiglieri di maggioranza presentano una cosa completamente diversa sulla base di quanto ciò che ha presentato il consigliere di minoranza”.

Entrando nel merito della commissione, Lorella Cesana ha spiegato il perché della richiesta di sospensione dell’efficacia della delibera approvata nel consiglio comunale del 29 settembre 2025: “Il consiglio comunale del 17 novembre ha impegnato Sindaco e Giunta ad avviare con urgenza un procedimento di verifica e riesame dell’istruttoria tecnica e ambientale; a valutare eventualmente l’adozione di un provvedimento di annullamento d’ufficio della delibera; a garantire la massima trasparenza e partecipazione pubblica nel riesame del progetto prevedendo audizioni tecniche in commissioni consigliari ad hoc, pubblicazione integrale dei documenti e coinvolgimento attivo della cittadinanza; a riaffermare con responsabilità il ruolo del consiglio comunale quale presidio democratico di tutela del territorio. E’ quanto questo consiglio ha impegnato Sindaco e Giunta a fare ma che non potranno fare se non si procede alla sospensione della delibera del 29 settembre 2025 per un semplice motivo: perché la Provincia, una volta acquisite le integrazione dal proponente (e sono già state acquisite) e ricevuto da parte del Comune di Lecco il definitivo benestare comprensivo di deliberazione consigliare (la delibera del 29/9 è stata trasmessa), concluderà il procedimento. La nostra proposta riguarda solo la necessità di concedere al sindaco e alla giunta il tempo per assolvere a quegli impegni che noi stessi gli abbiamo conferito il 17 novembre e sviscerare un argomento così delicato per tutta la città”.

Anche Corrado Valsecchi ha ribadito la necessità di sospensione della delibera: “Quando l’assessore Rusconi venne a proporre la delibera urbanistica, io gli chiesi se non era il caso che ci desse maggiori elementi e ci facesse vedere i documenti. Ci venne risposto che c’era l’accesso agli atti e il giorno successivo ci siamo mossi in tal senso. Quando sono venuto in possesso del documento ambientale e ho visto che dalle canne fumarie della centrale termica del Caleotto, con l’utilizzo di combustibile fossile altamente inquinante, usciva aria fresca, mi sono posto il problema. E non venitemi a parlare di decarbonizzazione se non avete la cultura per capire di che cosa state parlando. Lo stesso vale quando parlate di biogas, che non è aria fresca ma ha gli stessi impatti del gas metano. La delibera che proponiamo è molto chiara, parla di una richiesta di annullamento dell’efficacia esecutiva perché il procedimento è viziato da un errore alla base che la Regione, a distanza di tempo, non ha ancora certificato. La sospensione è a cautela dei consiglieri comunali che hanno votato a favore. Non siamo contro il teleriscaldamento e non vogliamo mettere sul banco degli imputati una partecipata come Acinque, perché si può sbagliare e ne abbiamo già troppi di contenziosi. Fino a quando non sospendiamo l’immediata eseguibilità di quella delibera, però, noi siamo fuori dal punto di vista della responsabilità e se domani dovesse uscire qualcosa di ‘sgradevole’ da Regione Lombardia può essere che abbia ripercussioni anche a livello consigliare”.

Le conclusioni sono state affidate all’assessore Giuseppe Rusconi che ha risposto nel merito della proposta di delibera: “Sotto il profilo giuridico il sospendere l’efficacia esecutiva non esiste nel testo unico degli enti locali. L’annullamento di una delibera, invece, riguarda tre aspetti: competenza, violazione di legge, eccesso di potere. Bisogna capire cosa è stato approvato da parte del consiglio comunale e come funziona il meccanismo, altrimenti ci perdiamo tutti. Il legislatore ha previsto che, per gli interventi oggetto di Autorizzazione Unica Ambientale (AUA), per evitare che gli enti locali si mettessero di traverso a fronte di determinati interventi che ricadono nella competenza di questo decreto legislativo, la competenza a rilasciare l’Autorizzazione Unica Ambientale non è dei comuni ma di un organo sovraordinato, vale a dire la Provincia. E il rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale che effetto ha sui Pgt dei vari comuni? Costituisce variante. Non lo decide la Provincia e non lo decide il Comune, ma lo decide la Legge. Perciò, ripeto la stessa battuta che ho già fatto in consiglio: se al posto del Caleotto ci fosse un prato verde e la provincia rilasciasse l’AUA, questo provvedimento costituirebbe variante al Pgt. Perciò, dal prato, si realizza l’oggetto dell’intervento dell’Autorizzazione Unica Ambientale. Punto. La domanda che uno si pone è questa: se il consiglio comunale avesse votato ‘no’ cosa succedeva? La Provincia poteva rilasciare allo stesso l’AUA? Sì. Come capita in molti casi e come è già capitato anche nel Comune di Lecco anni fa. Questi sono gli effetti giuridici. Poi, l’aspetto politico è sicuramente importante, ma all’interno di un procedimento ci sono i soggetti che per legge sono competenti a intervenire sugli aspetti ambientali. In primo luogo la Regione che ha detto che non è assoggettabile a VIA (Valutazione d’Impatto Ambientale), l’ARPA che ha dato alcune prescrizioni, l’ATS che ha detto semplicemente che per Legge non deve esprimere alcun parere comunicando che non avrebbe partecipato alla Conferenza dei Servizi, la Provincia si è espressa solo sui limiti delle emissioni in atmosfera e sui sistemi di controllo ed analisi. Cosa possiamo fare noi come Comune di Lecco? Ben poco perché in questo procedimento rischiamo di non toccare palla. Possiamo eventualmente impugnare l’Autorizzazione Unica Ambientale? Sì, certo, ma su che presupposti? Quando verrà rilasciata, se verrà rilasciata, vedremo quali saranno i presupposti. Ora la Regione sta attendendo i chiarimenti richiesti all’operatore economico che ha presentato la domanda e poi la Regione comunicherà, prima di tutto alla Provincia perché c’è un procedimento aperto, quali sono gli esiti di questa sua valutazione. E la provincia li comunicherà a tutti gli enti che sono interessati nella conferenza dei servizi. Questo è il tema fondamentale: quali sono le conseguenze dell’immediata eseguibilità? Nulla. Zero. Perché una delibera di consiglio comunale diventa esecutiva in due modi: o votazione immediata esecutività o con il passaggio del tempo (15 giorni dalla pubblicazione). E’ un meccanismo tacito previsto dal legislatore. Non c’è ad oggi una sospensione del procedimento dell’Autorizzazione Unica Ambientale, a noi come Comune di Lecco non è stato notificato nulla. In città, poi, ci sono altre centrali grosse che funzionano a metano, che non hanno canne alte 25 metri, ma sono poste in luoghi altrettanto delicati come l’ospedale. Inquina, non inquina? Ci sono soggetti deputati a stabilirlo. Lo stato dell’arte è questo e sappiamo cosa prevede la normativa”.

L’ingegner Crippa, dirigente del Comune, ha spiegato, infine, che in questo momento è in corso una verifica di tipo tecnico sul fatto della necessità o meno di assoggettabilità a VIA di questa procedura, quindi il parere tecnico è favorevole ma subordinato alla precisazione di questi aspetti. Quindi la delibera di consiglio non produce immediatamente effetti di variante urbanistica perché è subordinata all’emissione dell’AUA da parte della Provincia, che non è stata ancora emessa e che in questo momento è subordinata all’esito di un procedimento di eventuale riesame o meno dell’assoggettabilità o meno a VIA di questa procedura.