LECCO – “Nessuno ha mai pensato che la decisione finale, di una situazione così complessa, non debba tornare al Consiglio comunale ma ci devono essere tutti elementi per prendere decisione ponderata”.
E’ l’assessore alle Attività Produttive, Armando Volonté, a rendere conto lunedì sera all’aula consigliare degli ultimi sviluppi della compravendita dell’area della Leuci e sul possibile cambio di destinazione d’uso dell’area, dopo giorni di attesa per la stipula ufficiale di un accordo che ancora tarda ad essere firmato.
Il tavolo che riunisce il titolare dell’ex fabbrica lecchese, gli imprenditori interessati, i sindacati e le istituzioni avrebbe infatti dovuto tenersi già a metà febbraio ed ora dovrebbe venire convocato tra un paio di settimane, come annunciato dall’assessore.
“Cos’è cambiato rispetto ad un mese fa? – ha spiegato Volonté – Il documento che andava solo a cristallizzare le singole posizioni delle parti è stato diffuso da un’associazione locale, andando a contrabbandare questa cristallizzazione come un accordo sottobanco con la proprietà e questa mega esposizione mediatica sta facendo riflettere una delle imprese interessate all’acquisto dell’area, la Vitali Consulting, che ha comunque confermato il proprio interesse”.
Nel mirino dell’assessore è Qui Lecco Libera, che ha pubblicato l’intesa raggiunta tra le parti attraverso il proprio sito web denunciando l’intenzione del Comune di concedere al patron della Leuci il cambio di destinazione d’uso di gran parte dell’area (“il 60%” per Volonté, “i due terzi” per QLL) modificando il PGT per finalizzare la trattativa con i due imprenditori. L’associazione, in una nota, si difende dalle accuse:
“Una bozza che qualche improvvisato ha definito ‘sottobanco’ – spiegano da Qui Lecco Libera riferendosi alla lettera firmata da diversi movimenti del territorio per chiedere chiarezza sulla trattativa – offrendo il fianco alla difesa sorda del Sindaco e di qualche funzionario sindacale. Ad ogni modo, com’è nostra abitudine, ecco i dati di fatto: Pisati ottiene il cambio destinazione d’uso dei due terzi dell’area e si impegna a affittare o vendere un terzo (7mila metri quadrati, il magazzino materie prime) mantenendolo quindi produttivo. Può piacere o meno, ma questa è la realtà”.
Nel mezzo delle polemiche è giunta un’opportunità per concludere la trattativa, data dalla nuova norma regionale sulla competitività, recentemente approvata dal Pirellone: “E’ nostra intenzione fare leva su questa nuova legge che va a cucirsi bene con la situazione della Leuci – ha confermato l’assessore Volonté – tra un paio di settimane convocheremo il tavolo in Prefettura e insieme ai tutti i soggetti coinvolti cercheremo di concretizzare”.

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