Tra un anno i cittadini si esprimeranno sul cambio di provincia
Con l’uscita del decreto del sindaco, partirà anche la campagna elettorale
COLICO – Il verbale redatto dalla Commissione tecnica non è ancora stato notificato ai consiglieri, ma con tutta probabilità le sorti di Colico (restare in provincia di Lecco o passare con Sondrio) saranno decise il 6 settembre 2026, giorno scelto per il referendum consultivo, come ha confermato anche la sindaca Monica Gilardi.

Una data non casuale, ma stabilita in base a quanto prevede lo statuto del Comune di Colico: “Il regolamento indica che per indire un referendum serva che sia passato almeno un anno dal precedente, di qualunque tipo esso sia. L’ultimo si è tenuto l’8-9 giugno appena trascorsi, dunque come riferimento va considerato giugno 2026 – spiega la prima cittadina -. Devono però poi passare altri 60 giorni perché il sindaco, con atto proprio, possa proclamare il referendum. Così facendo si arriverebbe a fine agosto ma, tenendo conto che è un mese in cui diverse attività rallentano, calendario alla mano, si è guardato alla successiva data utile, che sarebbe quella del 6 settembre 2026, più pratica anche perché le scuole sarebbero ancora chiuse ed è una domenica (i referendum si tengono sempre in questo giorno della settimana ndr)”.
Nell’ultima seduta di consiglio comunale, avvenuta a inizio agosto, era stato mandato al sindaco di indire al più presto il referendum. “Prendo atto della data scelta dalla Commissione, la accetto, però non sono completamente d’accordo con questa decisione – continua la sindaca di Colico – credo che quel “più presto” non sia rispondente a quella che è la volontà di gran parte del consiglio comunale. Però la Commissione, composta unicamente da tecnici, fa ragionamenti che seguono alla lettera i regolamenti e privi di influenze politiche, che piaccia oppure no”.
Perché si avvii una vera e propria campagna elettorale, i cui protagonisti saranno i Comitati “Il Bitto sposerà l’agone?” (pro Sondrio) e “Colico Resta a Lecco (pro Lecco), c’è ancora tempo: “Partirà nel momento in cui uscirà il decreto del sindaco sull’indizione del referendum”, comunica Gilardi.
Anche se i Comitati già in questi mesi si sono dati largamente da fare per portare dalla loro quanti più sostenitori possibili, mettendo in campo anche raccolte firme che hanno visto prevalere, almeno allo stato attuale, la volontà dei cittadini di rimanere in provincia di Lecco (1970 firme complessive tra residenti e non di cui fanno parte domiciliati, possessori di seconde case, lavoratori a Colico) contro le 1437 de “Il Bitto sposerà l’agone?”.
C’è però un anno di attesa davanti e, alla fine, saranno solo le caselle “SI” e “NO” barrate il giorno del referendum a determinare se la geografia di due province verrà cambiata radicalmente oppure no.

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