LECCO – Il coordinatore provinciale del PdL Mauro Piazza ha duramente criticato attraverso una missiva (che vi proproniamo di seguito) la presa di posizione dei 33 sindaci che hanno sottoscritto a loro volta la lettera con la quale manifestavano la propria contrarietà alla nomina a prefetto di Lecco del dottor Paolino Maddaloni. Lettera, quest’ultima, promossa da Pd e preceduta da un’interrogazione parlamentare dell’onorevole Lucia Codurelli e del senatore Antonio Rusconi entrambi del Pd. Contrari alla nomina di Maddaloni anche alcune associazioni cittadine.
“Ma quale idea del Paese vogliamo far passare? Quella di un’Italia dove il Governo fa circolare Prefetti indegni, e serve la sollevazione dei Sindaci per non vederseli recapitare?
O quella per cui ci si può iscrivere alla lotta alla criminalità organizzata solo se si firma un appello tremarello, che dice e non dice, contro il Prefetto venturo?
Senza stare a parlare di un atteggiamento di minimo garantismo che dovrebbe essere la base di qualsiasi fiducia nella giustizia penale e civile, ma che ormai pare solo un preambolo dovuto sotto il quale nascondere la più feroce delle condanne: quella preventiva, fatta sui giornali e sulle piazze, anziché nelle procedure legali.
Che piccole, quotidiane, oscenità.
Bene hanno fatto gli amministratori, non solo del PdL, che non hanno voluto prendere parte a questa rappresentazione dello stato delle nostre istituzioni, che vorrebbe un’Italia incapace persino di assegnare un ufficio di Prefettura, senza untuosi sospetti. Bene hanno fatto gli amministratori che hanno voluto tenere il contegno che si richiede in uno stato di diritto, specie a chi ricopre incarichi istituzionali. E che testimoniano la loro azione di trasparenza e onestà con gli atti concreti, delibera su delibera, scelta su scelta, giorno per giorno.
Altro che “drammatica assenza”! Il dramma, culturale e politico, è di chi riesce ancora a spillare accuse e veleni da queste battaglie di tolla, e non ha avvertito il clima che dovremmo cercare tutti di costruire in un momento difficile come questo. Non so quale sia il grado di malafede di chi butta nel dibattito parole come “ricatti e convenienza” per cercare di segnare un’ombra su chi non ha voluto mettere una firma, e francamente mi interessa poco. So bene invece che questa chiassosa sceneggiata dei buoni e dei cattivi, è solo una scorciatoia strumentale fatta sulla superficie dei problemi.
“Faccio l’appello contro un indagato per mafia, e chi non lo firma è un pochino criminale, o quanto meno distratto sulla mafia e anche fifone… e vado in giro a dirlo”.
Se pensiamo che sia questo il modo di ridare credibilità alla politica e alle istituzioni, armiamoci di tanta rassegnazione: chissà quanti governi tecnici dovremo veder passare….”
Mauro Piazza
PdL Lecco