Cambia Merate torna sull’intitolazione delle scuole: “Dall’assessore ci saremmo aspettati più sensibilità al tema”

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Il gruppo di minoranza interviene dopo la commissione Cultura e Istruzione di mercoledì scorso

Cambia Merate risponde all’assessore Maggioni: “La parità è tutt’altro che raggiunta. A perdere il lavoro, durante la pandemia, sono state soprattutto le donne”

MERATE – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa del gruppo di minoranza Cambia Merate a seguito della commissione Cultura e Istruzione di mercoledì 31 marzo nel corso della quale è stata discussa la proposta della minoranza di intitolare le scuole primarie di Sartirana e di via Montello a due donne illustri. L’assessore all’Istruzione Franca Maggioni ha di fatto respinto la richiesta sottolineando come l’intitolazione di una scuola spetti, norme alla mano, alla scuola stessa e dicendosi anche contraria alla predisposizione di una lista di nomi esclusivamente al femminile.

Una netta presa di posizione che ha provocato la reazione del gruppo guidato da Aldo Castelli con la nota che pubblichiamo integralmente sotto.

Mercoledì 31 Marzo nella commissione Cultura e Istruzione uno degli argomenti di
discussione era la proposta di Cambia Merate relativa alla intitolazione delle due
scuole primarie di Via Montello e Sartirana a due donne.
Abbiamo avanzato la richiesta conoscendo perfettamente la circolare Ministeriale
313 del 12-11-1980 la quale prevede che il Consiglio di Istituto ha il potere di
intitolazione delle scuole; allo stesso tempo tale circolare non pone limiti o divieti ad
alcuno di avanzare suggerimenti o proposte al Consiglio stesso, per questo abbiamo
chiesto all’Assessore di farsi portavoce di questa richiesta che ci saremmo aspettati
fosse condivisa.
La discriminazione e la disparità di genere, passa anche attraverso la toponomastica e
la mancata intitolazione a donne degli edifici pubblici. L’assenza di nomi femminili
dalla toponomastica o dalle intitolazioni di edifici pubblici è un indicatore della
differenza di genere. Se le donne non sono nominate, se vengono dimenticate, se
sono invisibili è come se non esistessero. A Merate ci sono solo tre Vie intitolate alle
donne
L’obiettivo di intitolare scuole a nomi di donne è quello di cambiare l’immaginario
femminile fra i ragazzi e le ragazze, far sì che le ragazze trovino dei modelli da
seguire, che le rendano consapevoli che nessuna strada a loro è preclusa. Per questo
intitolare una scuola, luogo della formazione e dell’educazione, ad una donna serve a
spingere simbolicamente le donne a colmare le differenze di genere.
Abbiamo chiesto all’Assessore di farsi portavoce di questa richiesta che ci saremmo
aspettati e avremmo voluto fosse condivisa. Invece abbiamo scoperto che l’Assessore ritiene che la parità a Merate è comunque raggiunta perché l’Auditorium è intitolato ad una donna, così l’aula magna dell’IT Viganò ed il Liceo Scientifico è intitolato a MG Agnesi.
Rileva inoltre che un cambiamento culturale sia già in atto: “ci sono anche le donne
in consiglio comunale anche se è un po’ imposizione prevista dalla legge per via
delle quote rosa”.
Inoltre l’Assessore pensa che “Escludere a priori nomi di uomini per una
intitolazione non sia giusto perché sarebbe una discriminazione verso gli uomini.”
Invece la realtà è diversa.
Durante la pandemia il 98% di chi ha perso il lavoro è donna, a parità di mansione le
donne guadagnano molto meno rispetto ai loro colleghi uomini, le donne sono poco
presenti nei livelli apicali delle professioni, nelle università e nella politica, portano
sulle loro spalle il peso della cura dei figli e degli anziani, rispetto agli uomini hanno
meno possibilità di trovare un lavoro ben remunerato.
La differenza di genere è anche differenza di cultura, di educazione di mancanza di
modelli ai quali fare riferimento, per questo è importante dare un segnale di
cambiamento anche attraverso l’intitolazione delle scuole.
Da un’Assessore alle Pari Opportunità ci saremmo aspettati più sensibilità e
attenzione alla questione femminile