La minoranza Cambia Merate ha presentato una mozione per chiedere di non affidare il contratto a Trenord senza gara
La maggioranza ha risposto con un emendamento: “Bisogna risolvere il vulnus della governance di Trenord e chiedere più investimenti a Rfi”
MERATE – Nel merito sono tutti d’accordo: il servizio ferroviario è vergognoso e al di sotto degli standard minimi di decenza. Sul metodo , però, si sono profilati lunghi distinguo che hanno portato a stralciare la mozione presentata da Cambia Merate ed ad approvare, a maggioranza, quella emendata da Più Prospettiva.
Il tema dei pendolari e dei quotidiani disagi vissuti dagli utenti delle linee ferroviarie lombarde (è di questi giorni la notizia del bonus concesso ancora una volta per i pendolari della S8) ha tenuto banco a lungo ieri sera, giovedì, in consiglio comunale.
Il consigliere comunale Gino del Boca, segretario anche del circolo meratese del Pd, ha presentato per sommi capi la mozione. Semplice la richiesta: “Non affidare automaticamente il servizio ferroviario per i prossimi anni a Trenord senza svolgere una gara pubblica dato i livelli di disservizi raggiunti ogni giorno”.
Un’argomentazione a cui ha risposto il capogruppo di maggioranza Paolo Centemero, condividendo, in premessa, la critica sui livelli insufficienti del servizio ferroviario attualmente garantito sulle linee lombarde. “Esprimiamo massima solidarietà per i disagi subiti dai pendolari. Il nostro sindaco lo sa bene avendo portato in occasione di un incontro con i sindaci e il comitato dei pendolari del Meratese, a seguito del quale è stato poi sbeffeggiato con un post satirico sulla pagina Facebook del Pd, la testimonianza di suo figlio. Non solo, ma il 10 settembre scorso proprio Panzeri ha consegnato al presidente lombardo Attilio Fontana una lettera contenente precise richieste sul servizio ferroviario regionale”.
“Non è tutta colpa di Trenord”
Per Centemero però le responsabilità del disastro ferroviario non sono imputabili solo a Trenord, società partecipata al 50% da Regione e Trenitalia e neanche alla mancanza di una gara pubblica per l’affidamento del servizio. “Ricordo che Regione Lombardia ha investito qualcosa come un miliardo e 600mila euro per l’acquisto di nuovi treni. Quanto alla gara, giusto per fare qualche esempio, la regione Toscana ha rinnovato nel 2019 il contratto per il servizio ferroviario procedendo con un affidamento diretto. In Emilia Romagna, dove la gara è stata bandita, si è presentato solo un concorrente, Trenitalia, accaparrandosi il servizio con un aumento di 33 milioni di euro rispetto a quanto chiesto in precedenza”. Non solo. Centemero ha anche evidenziato un problema di investimenti sulle infrastrutture: “Trenitalia ha investito 1, 4 miliardi in Toscana e zero in Lombardia”.
L’emendamento della maggioranza
Con queste premesse, il capogruppo di Più Prospettiva ha proposto un emendamento alla mozione presentata da Cambia Merate. Stralciata la richiesta di mettere a gara l’affidamento del servizio (“sarebbe anacronistico perché la Regione ha già dato indicazione di voler procedere con l’affidamento diretto”), la mozione è strutturata su tre punti (a cui si aggiunge quello della trasmissione delle istanze ai rispettivi destinatari). Il primo riguarda il sindaco a cui viene chiesto di impegnarsi a sollecitare Trenord, attraverso anche la conferenza dei sindaci del Meratese, a considerare prioritarie le linee S 8 e RE8 per la messa in servizio dei nuovi convogli già acquistati da Regione Lombardia. Il secondo coinvolge il Governo, attraverso il ministro delle infrastrutture Paola De Micheli, per sollecitare Rfi per gli investimenti di adeguamento della rete nelle medesime tratte. Il terzo infine è diretto al presidente della Regione Attilio Fontana, a cui si chiede di acquisire le quote necessarie per diventare socio di maggioranza di Trenord.
Stop tecnico per valutare l’emendamento
Punti che, dopo lo stop tecnico alla discussione in aula, non hanno trovato condivisione tra maggioranza e minoranza, nonostante l’invito caldeggiato dal sindaco a non trasformare la questione in un dibattito tra curve di partiti diversi. Gino Del Boca ha invocato più pragmatismo, rimarcando che il settore del trasporto su ferro avrebbe bisogno di uscire dal monopolio per stimolare la concorrenza: “Proviamo ad affidare ad altri gestori il 15% delle linee, così come previsto dal contratto con Trenord. Il dato da cui dobbiamo partire è che il servizio non funziona. E bisogna intervenire per farlo funzionare. Per questo la strada della gara pubblica era maestra e, in alternativa, bisogna impegnarsi a ritrattare la concessione a Trenord”.
Per Panzeri e i suoi una chiave di volta per sbloccare la situazione è uscire dalla pariteticità di quote tra Trenitalia e Ferrovie Nord in Trenord. Lo ha rimarcato l’assessore alla Mobilità Andrea Robbiani. “Il 50 e 50 impedisce di avere una governance netta nell’azienda. Per questo chiediamo alla Regione di acquisire il controllo maggioritario al suo interno. Non solo, ma è necessario prevedere un contratto di affidamento di lungo periodo per permettere di poter investire con più determinazione stante la certezza di ammortamento quindicennale. Non dimentichiamoci anche che resta aperta la questione settentrionale: al nord arrivano i treni più vecchi d’Italia”.
Distinguo che non hanno permesso di votare all’unanimità una mozione a sostegno dei pendolari, facendo così vincere le distinzioni connaturate ai due schieramenti. Il testo, corredato dal sostanzioso emendamento di Più Prospettiva (dove di fatto è stato stralciato il riferimento alla messa a gara del servizio), è stato votato infatti solo con i voti favorevoli della maggioranza.