Metastasi divide il Palazzo, minoranza all’attacco del sindaco

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LECCO – Lo Tsunami Metastasi divide Palazzo Bovara tra chi rinnova la fiducia al sindaco Virginio Brivio elencando quanto di buono fatto dalla Giunta, specialmente sottolineando l’impegno a favore della legalità, e chi invece non accetta la tesi degli “sbagli fatti per ingenuità” e vuole che qualcuno nella maggioranza si prenda la responsabilità politica di aver fatto sedere Ernesto Palermo tra i banchi del consiglio comunale cittadino.

Stefano Citterio
Stefano Citterio

Il gruppo del Pd non indietreggia e rinnova la volontà di sostenere Brivio e la giunta. “Difendere Brivio questa sera significa difendere la città – afferma Stefano Citterio, capogruppo del Pd in consiglio – i fatti legati all’inchiesta “metastasi” sono sicuramente oggetto di grande riflessione per noi, le responsabilità appartengono al partito e il partito ha già dato risposta. Possiamo comunque assicurare che Palermo non ha avuto alcun peso nelle decisioni prese dal consiglio e abbiamo fatto tante iniziative contro la criminalità organizzata, alla città ribadiamo che ci sentiamo in coscienza tranquilli. Ora non è il momento per delegittimarci vicendevolmente, ma lavorare in sinergia. Siamo qui per il sindaco e rinnoviamo l’impegno conferitoci dal voto dei lecchesi quindi rinnoviamo la fiducia a Brivio”.

“Non diamo giudizi sommari e non sostituiamoci alla magistratura – esorta sulla stessa riga Irene Riva, consigliere di maggioranza – ma impegniamoci a costruire barriere solide alle infiltrazioni mafiose. Facciamo in modo che metastasi attivi le nostre difese”.

“Ho passato notti insonni – sottolinea anche Casto Pattarini, consigliere Pd – ma contando le delibere fatte per la legalità, contro le mafie, le nostre sono state molto di più. Il sindaco non deve dimettersi, la mafia vincerebbe. Non dobbiamo dividerci, ma restare uniti, le mafie cercano l’accordo col potere, ma dobbiamo resistere!”

La fiducia nella Giunta, invece, non è più la stessa di prima per il consigliere Sandro Magni, che ha da poco dato le dimissioni dalla maggioranza e ora chiede che a dimettersi siano sia il sindaco Brivio che il vicesindaco Vittorio Campione da lui designato come “il responsabile dell’aver inserito Palermo nelle liste del Pd”. “Le dimissioni sono necessarie perché Palermo non è capitato nelle liste per caso era già in organico quando Brivio era in Provincia – sentenzia Magni –  anche Vittorio Campione in quanto responsabile del suo inserimento nelle liste deve dimettersi e non nascondersi dietro il sindaco. Se Brivio si dimetterà regalerà più agilità politica alla città. Il resto poi lo valuterà la magistratura”.

Zamperini - De Capitani
Zamperini – De Capitani – Bodega

“Signor sindaco per quanto umanamente posso esserle vicino, lei ha delle grosse responsabilità”. Si rivolge così invece Giacomo Zamperini, consigliere di minoranza, al sindaco Brivio. “La responsabilità politica non si limita a chi ha inserito Palermo nelle liste – continua – ma si estende a coloro i quali lo hanno votato, come i cittadini, a chi ha chiesto il suo voto, a chi lo ha sostenuto…Io non chiedo le dimissioni del sindaco, ma scoprire dai giornali che Alberto Invernizzi ha percepito dei soldi da Palermo per la faccenda da Parè fa capire che ci sono anche responsabilità e non solo ingenuità”.

Stefano Chirico, consigliere di minoranza, punta invece il dito sulla “mancata capacità di lavorare in sinergia di questa Giunta” vista come la causa primaria di tutta la faccenda: “Non sentiremo la mancanza del consigliere Palermo, non abbiamo mai sentito un suo intervento qui, voi però siete partiti lavorando contro noi come fossimo il nemico, vi abbiamo chiesto di lavorare con metodo insieme a noi, vi abbiamo chiesto di giudicare sempre se le decisioni venivano prese a favore dei cittadini. Non vogliamo speculare su questa vicenda, per quanti “quaquaraqua” ci siano in maggioranza, anche nelle giunte precedenti ce n’erano…attendiamo che la giustizia faccia il suo corso, ma vogliamo che la giustizia sia veloce: facciamo che sia una comune battaglia di civiltà. Riconoscete di aver sbagliato però, serve umiltà. Bisogna fare buona amministrazione altrimenti con la vostra pochezza sarà terreno fertile per questi fenomeni”.

Un invito alle dimissioni spontanee di Brivio arriva dalla Lega perché, secondo il consigliere Cinzia Bettega: “Da una parte c’è la questione strettamente giudiziaria e dall’altra quella politica correlata, alcuni fatti meritano un approfondimento politico, non si può parlare solo di ingenuità. Ernesto Palermo sedeva su questi banchi, ma non vale la scusa della mela marcia. Nella maggioranza nessuno si è scusato o preso la responsabilità politica dell’aver portato qui Palermo. Il chiedere le dimissioni non è una cosa campata per aria, dimettersi sarebbe un atto coraggioso per ridare credibilità alle istituzioni. Non è il momento della caccia alle streghe, ma nemmeno quello degli atti di fede”.

Invernizzi - Gualzetti
Invernizzi – Gualzetti

Appello per Lecco, come il Pd, invece rinnova la propria fiducia a Brivio e difende anche l’operato di Alberto Invernizzi messo sotto accusa dalle parole del consigliere Zamperini. “Purtroppo in questa vicenda si sono fatti notare solo quelli che hanno più a cuore il proprio interesse che quello della collettività – commenta Giorgio Gualzetti –  vorrei anche far notare che il sindaco ha subito minacce e vogliamo continuare a sostenere lui e la sua maggioranza. Alberto Invernizzi poi lavora come ingegnere e ha lavorato per Palermo che era consigliere PD facendo per lui una perizia su commissione emettendo regolare fattura, tutto alla luce del solo non si sapeva fosse colluso”.

Anche senza chiedere le dimissioni, la minoranza non vuole comunque che i fatti accaduti restino senza un responsabile politico. “Vogliamo solo sapere chi ha voluto Palermo nelle liste e nella maggioranza – esorta Giorgio Siani – le valutazioni di ordine politico si faranno in seguito. Brivio è anche il mio sindaco e questa cosa imbarazza tutto il consiglio quindi dovrebbe togliere questi imbarazzi per tutti, in particolare voglio essere rassicurato sul Pgt che sia stato fatto solo qui e da nessuna altra parte”. “Mi aspettavo una assunzione di responsabilità politica perché noi a nostro tempo lo abbiamo fatto – sottolinea Antonio Pasquini – cosa sarebbe successo a parti inverse? Non si può essere garantisti a senso unico”.

“Lecco ha dato prova Con massima trasparenza e coraggio di realmente volere lottare contro ogni forma di corruzione e associazioni mafiose, il resto solo petulanti chicchere – ha invece commentato il capogruppo IDV, Ezio Venturini –  Ringrazio pubblicamente il sindaco e la sua giunta , anzi dico la mia giunta per avere lavorato in questi anni in tal senso riconoscendomi orgoglioso di fare parte di questo straordinaria e innovativa amministrazione. Fatti veri e concreti non solo chiacchere e distintivo .Ricordo che il sindaco Virginio Brivio con la sua famiglia è stato sotto scorta per parecchi anni”.

Dal canto suo Virginio Brivio ribadisce la volontà di restare alla guida di questa amministrazione e commenta così gli interventi fatti: “Non abbiamo alcun aiuto dagli esperti del giorno dopo, se la condizione di Palermo era così palese per alcuni, perché questi non hanno fatto denuncia non tanto a me ma alle autorità competenti? Anche io ho cambiato il mio parere su di lui in corsa, ora non posso rivelare alcuni particolari perché sono sotto il segreto istruttorio, ma posso garantire che per quanto era nelle mie possibilità ha aiutato una famiglia a presentare denuncia, non verso Palermo, ma verso chi stava facendo loro un certo tipo di pressioni”.

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