LECCO – Al via la maratona di consigli comunali per approvare il Piano governativo del territorio: da martedì sera fino a sabato si dovranno discutere 290 osservazioni per un totale di circa 500 votazioni, il tutto per non sforare il termine previsto per il 30 giugno.
L’approvazione del Pgt divide maggioranza e minoranza e quest’ultima, nella prima delle sedute di consiglio previste, punta il dito principalmente sul ritardo con cui si va alla votazione e sul contenuto stesso del piano giudicato “grigio e privo di lungimiranza”.
La maggioranza invece difende il proprio operato, pur non risparmiandosi alcune critiche.
“Si conclude questa sera l’ultima fase di un percorso oltremodo complesso per l’amministrazione della città, iniziato l’11 marzo 2008 con la Giunta Faggi – spiega Stefano Citterio, capogruppo del Pd – il cammino è stato indubbiamente lungo e tortuoso e oggi, in questo Pgt riconosciamo declinati i criteri che abbiamo consegnato alla Giunta e agli uffici nella fondamentale delibera del Luglio 2010, che fornisce gli indirizzi politici, indicando cinque vision strategiche per la città: Lecco città per il lavoro, l’innovazione e la ricerca; Lecco città della solidarietà; Lecco città pubblica; Lecco città regionale e metropolitana; Lecco città della qualità e della sostenibilità ambientale”.
“Anche nella valutazione delle osservazioni pervenute riconosciamo alla Giunta di non aver derogato da quegli stessi criteri di indirizzo politico che questa maggioranza si era data prima della stesura del Piano – continua Citterio spiegando il perché alcune osservazioni portate da enti o privati non verranno accolte – mantenere ferma e dritta la direzione su questi principi ha determinato il non accoglimento di molte osservazioni, esprimiamo rispetto per le osservazioni di ciascun cittadino o associazione di categoria, ringraziamo ciascuno per i contributi prodotti, ma questo è il momento in cui la politica è chiamata ad assumersi le sue responsabilità, sintetizzando le richieste dei singoli portatori di interesse nella ricerca del bene comune. E’ comunque nostra intenzione continuare a mettere ancora a disposizione il nostro impegno per cercare tutti gli spazi, i tempi e i luoghi necessari e opportuni affinché il confronto con i cittadini, le associazioni di categoria, i partiti e tutta la società civile, avviatosi con la fase delle osservazioni, possa continuare su tanti temi che vale la pena approfondire ulteriormente”.
Il capogruppo del Pd, infine, giustifica il perché il Pgt sia stato portato alla discussione con ritardo: “Questo PGT giunge tardi anche perché l’applicazione di questi principi, fra cui quello di “consumo di suolo zero”, è difficile da far passare in una città che ha in passato ampiamente sfruttato e saturato il suo territorio, portando ai disastri che sono sotto gli occhi di tutti in ordine ai servizi, alla viabilità, alla sostenibilità dell’ambiente e infine alla qualità della vita”.
A controbattere è il consigliere di minoranza Antonio Pasquini “Arriviamo alla conclusione dell’iter del Pgt in netto ritardo, potremmo dire “ai calci di rigore” e numerose sono le osservazioni negative fatte a questo piano, come ad esempio Arpa che è stata fortemente critica sul piano e ha fatto una stroncatura sulle condizioni attuali del depuratore, o Regione Lombardia che ha espresso pareri negativi. Da questo Pgt, che poi non è altro che il paradigma di questi quattro anni di amministrazione, si evince una totale incapacità di sciogliere problematiche centrali come reticolo idrico e piano di zonizzazione acustica. Su 1530 comuni della Lombardia, solo 117 ad oggi non hanno ancora approvato il Pgt…Al posto del solito polpettone fatto da Citterio, peraltro ricco di inesattezze, non sarebbe stato meglio una assunzione di responsabilità?”.
“Provo una profonda amarezza perché il destino di questo territorio non ha appassionato nessuno – afferma, poi, il consigliere di minoranza Stefano Chirico – questo Pgt non è mirato a rendere la città vivibile per tutti noi e per i nostri figli, che dovrebbe essere la cosa che interessa di più aldilà di destra e sinistra. Oggi l’attività manifatturiera in città non è più possibile né gradita, ma, invece di cambiare, ci siamo addentrati in discorsi demagogici, ad esempio come per la Leuci: oggi le città non possono più essere luogo di sfruttamento, al contrario devono essere in grado di restituirei vivibilità a chi ci vive”.
A difesa dell’operato della Giunta Brivio, si esprime, invece, il consigliere Pd Giorgio Buizza: “Questo Pgt è orientato alla sobrietà, non ci lanciamo in avventure che oggi non saremmo in grado di sostenere. Preferisce l’accoglienza di tutti piuttosto che l’accoglienza selettiva. Improntato alla multifunzionalità piuttosto che alla settorializzazione”.
La Lega, invece, resta in linea con le critiche espresse dagli altri gruppi di minoranza.
“Questo Pgt non è quello che volevamo e non c’è stata nessuna possibilità di dare il nostro contributo”, accusa Cinzia Bettega, “Dal documento non si capisce che futuro si voglia dare alla città e, in più, non è leggibile dal popolo”, rincara la dose Stefano Parolari, mentre Giovanni Colombo conclude asserendo: “Con questo Pgt la città non ha futuro e Lecco non si merita questo”.
Ascoltate le considerazioni generali dei vari consiglieri, nelle prossime sedute si passa alla votazione delle varie osservazioni e nell’ultima tappa di sabato, solo al termine di tutti i lavori, è attesa la votazione finale sul provvedimento.