“Aiuto o non aiuto?”

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Questa volta diamo spazio a una nonna che ci ha scritto.

Buongiorno, sono la nonna di due nipotini di 4 e 1 anno. Lavoro ancora ma appena riesco mi rendo disponibile a curare i miei nipoti perché mi danno gioia e serenità. Faccio però fatica con mia nuora, persona gentilissima, a capire quando sono di troppo o sono di vero aiuto. Forse perché avrei sempre voluto qualcuno che mi aiutasse in casa con i bambini e so cosa significa dover gestire casa/marito/figli. Ora però non so mettere il limite a questo aiuto da offrire. Avete qualche consiglio da darmi?”.

Partiamo dal presupposto che non è mai facile accordarsi e regolarsi sull’aiuto che possiamo offrire ad una persona, anche fosse il più disinteressato e gratuito possibile! Nel caso poi del rapporto suocera/nuora la cosa si complica ulteriormente, soprattutto se non c’è stato un “patto” chiaro e coerente fin dall’inizio che abbia saputo far dialogare due mondi di “appartenenza diversi” ma che hanno un affetto condiviso.

Questo perché ognuno di noi percepisce in maniera molto soggettiva, in base alla propria storia personale, il sostegno che gli viene offerto, e rispetto a questo “traccia” un limite consapevole che occorre non superare per non passare da una “mano tesa” ad “un’invasione di campo”.

Proprio perché è un confine molto personale bisogna sempre essere attenti a quello che l’altro ci sta comunicando, per evitare troppe incomprensioni. Spesso chiarirlo in diretta, senza recriminazioni, può essere una scelta vincente.

A questo si aggiunge che non è semplice cogliere i segnali di chi ci sta chiedendo aiuto, e spesso ci troviamo in balia del dubbio se intervenire per accogliere questa esigenza oppure “far finta” di non averla colta per non mettere a disagio l’altro.

Ecco allora i suggerimenti che ci sentiamo di dare a questa nonna rispetto al rapporto con sua nuora:

– “andare con piedi di piombo”. Sicuramente tutti noi abbiamo bisogno di aiuto, ma come si diceva prima, occorre capire di quale aiuto l’altra persona ha davvero bisogno o quale supporto ci sta chiedendo.

Un esempio: alcune mamme più che la cura dei nipoti, che preferiscono gestire da sole, avrebbero bisogno di aiuto nel gestire casa o fare altre commissioni. Solo se si possiedono delicatezza e tatto possiamo capire davvero l’aiuto richiesto e a quel punto decidere se darlo o meno;

– “tornare indietro con il tempo”. Un piccolo esercizio di sensibilità può essere provare a fare mente locale su come abbiamo creato, tanti anni fa, la nostra famiglia e come percepivamo l’aiuto offerto o imposto dagli altri. Sappiamo che i tempi sono cambiati, ma provare a capire i sentimenti che muovono le giovani donne a creare il proprio senso di casa ora ci aiuterebbe almeno a limitare commenti su “come sarebbe meglio se…”;

– “patti chiari amicizia lunga”. Mettersi ad un tavolino per chiacchierare, senza troppe remore e senza essere troppo permalosi, giova a capire ad entrambe quali sono i limiti chiari e invalicabili: ”il non detto” spesso ferisce e causa incomprensioni che non servono a nessuno;

– “i nonni fanno i nonni e i genitori fanno i genitori”. Con tutto l’aiuto che potete offrire, non dimenticatevi che voi siete i nonni di questi bambini, quindi avete un ruolo verso di loro. Al di là di incombenze quotidiane o di “babysitterragio”, ai genitori spetta la crescita umana e personale di questi bambini, a voi l’arduo compito di trasmettere la ricchezza e la bellezza della vita che si appresteranno a crescere!

Con questo articolo vi auguriamo buone vacanze, aspettandovi a settembre per affrontare ancora insieme i temi educativi che più vi interessano!

Lucia Riva e Elisabetta Vitali

Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru www.consulenzapedagogicakoru.it
Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it

 

 

 

 

 

 

 

 

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