Estate: è tempo di rallentare!

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Si avvicina la fine del mese di maggio e quella dell’anno scolastico, e con esse terminano quasi tutte le attività che da settembre hanno riempito le giornate dei nostri figli: attività scolastiche ed extrascolastiche, attività sportive, musicali, ricreative ecc.

Sono stati mesi impegnativi per tutti in famiglia. Dal suono della sveglia al momento di andare a letto abbiamo corso tutti una lotta contro il tempo per riuscire a portare avanti tutti gli impegni presi, ma ora ci si prospetta l’arrivo dell’estate e la fine di tutto questo.

E’ sembrato quasi un miraggio per molto tempo: l’ultima campanella a scuola, l’ultima partita di campionato, il saggio di danza o chitarra segneranno il passaggio ad un tempo nuovo, tanto ambito, ma che ora ci appare vuoto. Tre mesi interi: cosa faremo?!

Gli impegni di lavoro continuano per noi genitori e da qualche tempo stiamo pensando a come organizzarci. Le proposte fioccano da ogni dove: asili estivi, grest, il proseguimento delle attività didattiche per un mese o più, campeggi e colonie… E nascono i dubbi! Dopo un anno così impegnativo quanto e come bisogna “riempire” il tempo?

La parola d’ordine è Rallentare.

Tutti noi abbiamo bisogno di ritrovare ritmi diversi, di decomprimerci dagli impegni e dall’ansia delle lancette dell’orologio. L’estate è l’occasione per ritornare in contatto con noi stessi e avere il tempo di ascoltare i nostri bisogni.

Ecco allora che diventa importante pensare ai prossimi mesi non come a tempo da riempire di attività e appuntamenti, ma da organizzare (perché i genitori devono pur continuare a lavorare) lasciando che ci sia del vuoto. E il tempo vuoto, il tempo libero, per essere tale non può essere organizzato a priori.

Ben vengano allora delle attività che permettano ai bambini e ai ragazzi di essere impegnati in attività interessanti e divertenti, per una parte della giornata, ma attenzione:

– scegliamo attività che non li coinvolgano fuori casa dalla mattina alla sera, con la sveglia all’alba, la frenesia di alzarsi, vestirsi, prepararsi in tempo… la scuola è finita! Ovviamente siamo consapevoli anche che c’è chi non ha scelta, lottando con immense difficoltà organizzative perché deve continuare a lavorare e deve barcamenarsi in qualche modo tra queste attività, le disponibilità o la non presenza dei nonni o di altri aiuti;

– lasciamo che siano loro ad indicarci quali attività preferiscono svolgere: non deve essere l’occasione per seguire il corso di chitarra che durante l’anno scolastico purtroppo proprio non è stato possibile inserire tra quello di violino e quello di pallavolo! A meno che sia un suo desiderio, una passione, qualcosa alla quale ha dovuto rinunciare per gli altri impegni ma che non rappresenta per lui un peso;

– cerchiamo di modulare le ore a disposizione nella giornata in modo che ci sia spazio per la vita all’aria aperta, le attività con gli amici ma anche un po’ di tranquillità e solitudine. Uno spazio dove il bambino o il ragazzo si ritrovi a domandarsi “Cosa faccio?” e possa scegliere. Scegliere anche di non fare assolutamente nulla, senza che venga continuamente invitato a uscire visto che c’è il sole! Questo è uno spazio davvero importante, lo spazio necessario perché nasca la creatività. Il famoso spazio vuoto.

– non solo i figli devono rallentare, ma anche noi. Cerchiamo di modificare le routines familiari in modo di poter passare con loro del tempo, fosse anche solo uscire un’oretta dopo il lavoro per mangiare un semplice gelato. Non rimandiamo questi piccoli spazi solo alla settimana di mare tanto agognata, prendiamoci cura della quotidianità dell’estate con piccole attenzioni;

– questo periodo può essere l’occasione anche per trasgredire un po’ le regole che si portano avanti con fatica durante tutto l’anno. Perché quando una regola è stata ben interiorizzata diventa educativo a volte anche trasgredirla!

Ad esempio, concediamoci una mattina di alzarci più tardi rimanendo in pigiama tutto il giorno, senza curarci troppo delle faccende domestiche ma organizzando qualche attività in casa da condividere. Oppure per una volta ceniamo mangiando la pizza con le mani davanti alla televisione mentre guardiamo tutti insieme un bel film. O ancora pranziamo con una mega coppa di gelato ai giardini pubblici!

Certo, se deve essere trasgressione, e deve essere apprezzata in quanto tale, non può avvenire tutti i giorni: deve essere l’eccezione che ci concediamo per assaporare quel tempo dedicato a noi e alla nostra famiglia senza pensare all’orologio, alle regole, al “non sta bene”.

Insomma, rilassiamoci e rallentiamo!

Lucia Riva e Elisabetta Vitali

 

Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru
www.consulenzapedagogicakoru.it
Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it

 

 

 

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