Ma perchè i bambini mordono?

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Abbiamo ricevuto negli ultimi giorni la richiesta di consulenza di due mamme, entrambe preoccupate perché le maestre delle scuole dell’infanzia le hanno informate che i loro figli hanno morso dei compagni. Approfittiamo quindi delle loro domande per affrontare anche qui, su Lecconotizie, questo tema, e rinnoviamo l’invito a tutti i genitori che ci leggono a porci i loro quesiti e curiosità.

Un bambino che morde causa spesso apprensione. La ragione principale è che il mordere ci appare come un’azione “primitiva”, che ci pone anche in imbarazzo nei confronti dei genitori della piccola “vittima”.
In realtà mordere, per i più piccoli, è un comportamento del tutto normale e prevedibile. Anzi, se i genitori eviteranno di mostrare reazioni troppo eccessive, probabilmente i morsi diventeranno meno frequenti con il passare del tempo e scompariranno intorno ai due anni e mezzo circa.

Ma perché i bambini mordono?
Solitamente un bimbo inizia questa attività intorno al primo anno di vita, spesso non molto più tardi rispetto all’arrivo dei primi dentini. Infatti, sebbene molti adulti colleghino questo atto al sentimento della rabbia, i primi morsi possono essere assimilati a una sorta di esplorazione nell’uso dei denti, se non addirittura di una manifestazione di affetto. E questo lo sperimentano molte donne che allattano al seno!
Teniamo inoltre in considerazione che a quest’età un bambino non comprende immediatamente i sentimenti di un’altra persona e morderà più volte prima di capire cosa significano e da cosa derivano le reazioni ai suoi morsi di chi gli sta di fronte. Anche più tardi, verso i diciotto e ventiquattro mesi, un morso solitamente insorge quando un bambino è troppo eccitato o turbato per esprimersi in un altro modo.

Come reagire?
Tutto ciò naturalmente non significa che bisogna tollerare i morsi, ma può aiutare a non avere reazioni esagerate. Infatti queste possono rendere il mordere eccitante agli occhi del bambino, e soprattutto lo possono portare a credere di riuscire ad ottenere in questo modo un’attenzione maggiore da parte dei genitori. A questo punto, un bimbo che viene allontanato o isolato dai compagni perché morde, cercherà attenzione e contatto umano trovando un’altra vittima.

Ecco allora qualche consiglio

Quando un bambino morde un compagno di giochi, entrambi hanno bisogno di essere consolati. Anche chi ha morso, infatti, avrà bisogno di essere tranquillizzato, in quanto probabilmente si sarà spaventato per la sua aggressività e delle conseguenze che il suo gesto ha causato.

Chiarire i limiti. Dopo averlo consolato ribadite con calma quale è la regola. Non si morde per nessun motivo. Mantenete il controllo: lui l’ha perso poco prima ed è rassicurante sapere che voi invece riuscite a controllarvi.

Chiedere scusa. Lasciate al bambino il tempo di stare un attimo da solo, prima di riavvicinarsi al compagno e chiedere scusa. Sarà pronto a farlo quando sarà dispiaciuto per quanto successo.

Se è particolarmente piccolo non lo farà con le parole, ma ve lo farà capire con lo sguardo: voi potete metterlo in parole per lui. Anche i più grandicelli potrebbero avere difficoltà a chiedere perdono. Per aiutarli potete rassicurarli dicendo che non sono ”cattivi” anche se hanno fatto una cosa sbagliata.

Perdonare. È una fase importante, perché rassicura il bambino che ha la possibilità di smettere di mordere, di riprendere il controllo che ha perso e di trovare altri modi di comunicare con i compagni.


Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru

www.consulenzapedagogicakoru.it

Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it

 

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