Rubrica Sos Genitori – Quando ad innamorarsi è la propria figlia

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RUBRICA – SOS GENITORI –

Anche questa settimana a scriverci è una mamma:

“Buongiorno, sono Francesca, mamma di una ragazzina di quasi 13 anni. Vi contatto per avere un consiglio rispetto ad una questione che da una parte mi intenerisce ma dall’altra mi preoccupa. Ieri sera ho scoperto, ascoltando per sbaglio una sua telefonata con un’amica, che mia figlia si è innamorata e chiedeva consigli per cosa regalare a San Valentino. Pur avendo un buon rapporto con lei non me la sono ancora sentita di parlarle direttamente. Non so se intromettermi o no, però non sapere chi è “il lui” in questione, né se si tratta di qualcosa di platonico oppure no mi mette in agitazione. Conosco la sua compagnia di amici e mi fido di lei, ma se ne sentono tante e, per quanto vorrei essere una mamma aperta e comprensiva, ammetto che in questa situazione mi trovo in difficoltà. Cosa devo fare?”.

 

Cara Francesca, la tua preoccupazione di mamma è comprensibile.

Lucia Riva - Elisabetta VitaliLa festa degli innamorati si avvicina e finché i bambini sono piccoli i genitori vivono questa ricorrenza come qualcosa che riguarda solo loro. E si inteneriscono davanti alle dichiarazioni di “fidanzamento” dei figli di quattro, cinque o sei anni, così pure e ingenue.

Si arriva però ad un punto in cui si viene posti più o meno brutalmente davanti ad una nuova realtà: i bambini non sono più bambini, stanno crescendo. E quello che ci sembrava così tenero ora viene offuscato da preoccupazioni e timori.

Questo perché l’affettività, con la preadolescenza e l’adolescenza, viene immancabilmente affiancata e spesso sostituita nel nostro immaginario dalla sessualità.

La televisione in questo non aiuta. I telegiornali negli ultimi mesi più volte hanno trasmesso notizie allarmanti riguardanti i giovanissimi rispetto a questi temi.

Che fare allora di fronte ad una telefonata come quella origliata involontariamente da Francesca?

 

Mantenere la calma e mettersi in ascolto delle proprie emozioni. Come mamme e papà siamo posti di fronte a una nuova fase di vita dei nostri figli, e questo comporterà inevitabilmente anche un cambiamento fisiologico del rapporto che abbiamo con loro. Fermiamoci allora un momento a pensare quali sono le nostre emozioni rispetto a tutto questo, e soprattutto cosa proviamo nel dover affrontare con loro temi che riguardano la loro crescita, l’affettività e la sessualità. Sono argomenti che ci mettono in imbarazzo o di cui parliamo con loro frequentemente? C’è già un dialogo aperto su questi temi oppure per ora sono passati abbastanza sotto silenzio, tranne magari i “famosi discorsi” che riguardano le prime fasi dello sviluppo fisico?

Essere consapevoli di come emotivamente siamo o non siamo in difficoltà ci aiuterà ad affrontare con più consapevolezza questi argomenti. Inutile provare a mascherare un imbarazzo che emergerebbe comunque o che ci porterebbe ad evitare domande che ci mettono in difficoltà o ad irrigidirci. Meglio ammettere di trovarsi un po’ in difficoltà perché sono argomenti delicati e non si è mai stati abituati a parlarne, ma dando la disponibilità ad affrontarli insieme e ad ascoltare perché si ritiene sia importante farlo.

 

Aprire il dialogo ma non essere invadenti. Aver aperto un dialogo rispetto alle emozioni e all’affettività con i figli fin da piccoli aiuterebbe molto in questa fase. Essere abituati a ritagliarsi dei momenti per ascoltare e lasciare che ci parlino di ciò che provano renderebbe più naturale, anche in queste occasioni, sedersi con loro e affrontare insieme questa nuova fase di crescita. Certo non è detto che arrivati ad una certa età i figli siano ancora disposti a parlarci a cuore aperto, soprattutto quando si tratta di nuovi amori ed emozioni che forse anche loro non sanno bene come gestire. Ma l’aver gettato nel tempo le basi di un rapporto aperto avrà fatto sperimentare loro la possibilità di avere in voi comunque degli ascoltatori a cui rivolgersi in caso di bisogno.

E se questo tipo di dialogo non c’è mai stato?

Bhè, forse è il momento di iniziare. In punta di piedi, però. Dichiarandoci disponibili ad ascoltare ma anche a raccontarci, e non partiamo con un interrogatorio in piena regola o paternali che li farebbero scappare a gambe levate. Allo stesso tempo non deridiamoli né minimizziamo i loro sentimenti o preoccupazioni: i primi amori sono vissuti intensamente e per loro sono davvero importanti. Cerchiamo di rispettare i loro tempi e invitiamoli eventualmente a trovare altri adulti con cui confrontarsi, se per ora aprirsi con noi sembra loro troppo difficile.

 

Informare e rendersi disponibili. Purtroppo ancora oggi i ragazzi sono poco informati rispetto ai temi dell’affettività e della sessualità. Ne parlano a volte con spavalderia, ma in fondo spesso sono portatori di notizie non corrette o non complete. E’ importante quindi che i genitori si facciano carico anche di questa parte. Ma non limitiamoci alla parte tecnica e scientifica. Affettività e sessualità non sono sinonimi. Quello di cui spesso hanno bisogno non è una lezione di scienze, ma la possibilità di fare domande e trovare qualcuno disponibile ad ascoltare le loro emozioni. Anche per loro questa è una fase di vita nuova, carica di aspettative ma anche di dubbi e incertezze. Non dimentichiamocelo.

 

Lucia Riva e Elisabetta Vitali

Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru

www.consulenzapedagogicakoru.it

Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it

logo studio koru

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