“Sì, viaggiare…”

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Questa settimana accogliamo la richiesta di una mamma che ci chiede qualche consiglio su come comportarsi con la sua bambina durante i viaggi in macchina che, anche se brevi, spesso la vedono irrequieta e difficoltosa da gestire.

Buongiorno, sono la mamma di una bambina di due anni e mezzo. Avrei bisogno di qualche consiglio sul come “tenerla buona” durante i tragitti in macchina che facciamo giornalmente per raggiungere il nido o i nonni, visto che ogni volta è una lotta: non vuole stare nel seggiolino, continua a piagnucolare… soprattutto in vista della nostra imminente partenza per il mare, dove il tragitto sarò di ben 6 ore. Grazie!”.

Per un bambino il viaggio (in macchina o con altri mezzi di trasporto) può rappresentare da una parte l’entusiasmo di una scoperta, la gioia per l’arrivo alla meta desiderata o la sorpresa per un luogo non ancora visto; dall’altra parte però gli chiede una buona dose di pazienza e sopportazione perché c’è un’attesa difficile da gestire e contenere sia per lui che per gli adulti che lo circondano!

I viaggi brevi e spesso quotidiani sono la routine a cui i bambini si abituano: la strada consueta per l’arrivo dai nonni quando la mamma va al lavoro, il tragitto per raggiungere il nido o il punto giochi.

Se per alcuni di loro ci vuole poco ad imparare a convivere con questo viaggio, per altri (come nel caso di chi ci scrive) appare qualcosa di fastidioso che si vorrebbe far scomparire come per magia. Anche per noi adulti non sono sempre viaggi “semplici” in quanto li abitano le nostre corse per arrivare puntuali ai posti di lavoro o magari la tristezza per non condividere con il nostro bambino una splendida giornata di sole.

I viaggi lunghi hanno, invece, la caratteristica di essere speciali, rari. Insomma occasioni uniche che rimarranno nei nostri ricordi perché ci hanno portato alla meta della vacanza familiare programmata da tempo o una “fuga” imprevista per riprendere fiato. Spesso questi viaggi sono raccontati come parte integrante della propria vacanza e assumono caratteri un po’ epici con aneddoti che accompagnano i ricordi familiari e amicali.

Il nostro primo suggerimento è sicuramente il mantenere e assicurare la sicurezza in ogni caso e “senza se e senza ma”. Quindi al di là di capricci o lotte titaniche usate SEMPRE gli appositi seggiolini rispettando le norme della sicurezza della strada.

I bambini li prenderanno presto come sane abitudini da cui nessuno può “sfuggire”, al di là di qualsiasi manifestazione di protesta facciano. E questo ancor più quando si tratta di viaggi brevi, dove la “pigrizia” di evitare discussioni si materializza facendoci prendere decisioni pericolose. Se i bambini capiranno che non ci sono eccezioni a questa indicazione, perché è importante per loro, accoglieranno l’idea (magari non subito come vorremmo) ma capiranno dalla nostra resistenza quanto è importante per loro e per noi.

Il secondo suggerimento è programmare e spiegare al bambino questi tragitti/destinazioni.

Per i viaggi brevi e quotidiani spiegate attraverso dei punti di riferimento (un semaforo, una casa speciale…) dove siete, così memorizzeranno il percorso e pian piano si abitueranno a riconoscerlo e a percepire quanto manca a destinazione.

Per i viaggi lunghi programmate delle soste per le esigenze primarie: allungherete il vostro tempo di percorrenza ma alleggerirete la stanchezza di stare in macchina per troppo tempo. Provate a valutare, dove possibile, la sosta non solo negli autogrill ma anche in qualche paese così da poter far godere al vostro bambino, senza troppi no, la possibilità di “sgranchirsi” le gambe.

Il terzo suggerimento è di improvvisarsi un po’ animatori: aiutate il bambino a trovare la piacevolezza del viaggio con proposte che lo possono divertire.

In base all’età si possono trovare giochi e canzoni che allietano il percorso e non lo faranno sentire troppo faticoso. Approfittate per chiacchierare con loro con calma così che si possa condividere anche l’aspettativa e i desideri del viaggio intrapreso.

Per i più piccini può essere tattico partire in orari “notturni” così che concilino la lunga tratta con il sonno.

L’ultimo suggerimento è di abituarli “a stare in viaggio”. Viaggi brevi o lunghi, con il treno, in macchina, in traghetto, in bicicletta, in funivia… a piedi! Scegliete le mete che preferite o i mezzi di trasporto che più vi aggradano, senza bisogno di portarli ai tropici o in mete irraggiungibili. Abituiamoli a stare in viaggio, ad affrontare la fatica per il raggiungimento di una meta desiderata, o a fargli provare l’attesa per qualcosa e non il “tutto e subito”: gli permetteremo così di crescere viaggiando non solo con i piedi… ma anche con la mente!

Buon viaggio a tutti/e!

Lucia Riva e Elisabetta Vitali

Gli articoli della rubrica sono a cura delle Dott.sse Lucia Riva ed Elisabetta Vitali, pedagogiste dello Studio di Consulenza Pedagogica Koru www.consulenzapedagogicakoru.it

Se avete domande o osservazioni potete scrivere all’indirizzo mail studiokoru@libero.it

 

 

 

 

 

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