Insegnanti sul piede di guerra. Pellegrino (UIL): “Fermi dal 2006”

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LECCO – Sale la protesta nel mondo della scuola ed anche a Lecco non mancano malumori tra il corpo docente che inizia a mobilitarsi in vista dello sciopero generale dl 24 novembre.

Al centro delle polemiche i provvedimenti inseriti nella Legge di Stabilità che tra l’altro comporteranno un aumento da 18 a 24 ore di lavoro in classe per gli insegnanti delle scuole superiori, senza aumento di stipendio ma con un probabile aumento di quindi giorni di ferie in più a luglio, quando gli istituti sono chiusi e professori già a riposto.

Il tutto permetterebbe di risparmiare 721 milioni di euro, la cifra che il governo conta di tradurre ( o meglio di tagliare) dal comparto scuola. Dall’altra parte, la legge di stabilità prevedrebbe uno stanziamento di 223 milioni di euro per gli istituti paritari.

Nella scuola pubblica, invece, la logica del risparmio non andrà a colpire solo gli insegnati già in servizio:

“Così come inserite, le ore addizionali andranno a coprire le supplenze brevi, quindi per assenza e malattia, e soprattutto gli spezzoni orari, togliendo di fatto il posto ai precari – spiega il segretario provinciale di Uil Scuola Lecco, Salvatore Pellegrino – Il ministro Profumo prima indice i concorsi per assumere personale precario ed allo stesso tempo riduce i posti disponibili, con un aumento dell’orario di lavoro che non prevede alcun tipo di retribuzione”.

Ma i problemi per gli insegnanti non finiscono qui: “Il contratto della scuola è fermo dal 2006 – denuncia Pellegrino – ed è slittato di un altro anno. Inoltre avevamo chiesto al Governo la copertura economica per gli scatti di anzianità per i docenti che ne avevano diritto; questi soldi sono stati trovati ma mai impegnati”.

“Ora il problema è politico, perché è stato richiesto a tutte le forze di prendere posizione su questo attacco alla scuola pubblica; tutti devono uscire allo scoperto su questo tema, così l’elettorato capirà chi premiare rispetto a chi non rispetta gli impegni”.

Nel frattempo monta la rabbia dei docenti, con iniziative di protesta anche a Lecco:

“Nei prossimi giorni – conclude il segretario Uil – sono previste assemblee sul posto di lavoro ma negli istituti c’è molta spontaneità, con scelte di ridurre al minimo l’attività docente e il blocco degli straordinari”.