Oltre 200 firme in 2 settimane attraverso il sito change.org
Cambia Calolzio a sostegno dell’iniziativa di due architetti
CALOLZIOCORTE – Ridare un futuro agli immobili comunali vuoti è da sempre uno dei cavalli di battaglia del gruppo civico Cambia Calolzio. Uno dei punti cardine del programma presentato durante l’ultima campagna elettorale che puntava l’attenzione, tra tutti gli immobili pubblici in disuso, anche sulla vecchia scuola elementare della frazione Sala.
Un argomento che oggi torna d’attualità dopo la petizione presentata dagli architetti Mauro Bonfanti e Maria Grazia Furlani attraverso il sito Change.org. La raccolta firme, lanciata un paio di settimane fa, ha superato le 200 adesioni.
“Si tratta di un’opera architettonica di valore, pubblicata su varie riviste di architettura e schedata tra le ‘architetture contemporanee’ da parte del Ministero dei Beni Culturali e dei Beni Culturali Regione Lombardia – scrivono i due architetti nel testo della petizione -. Chiediamo ai colleghi architetti e a quanti sono sensibili al mantenimento dei beni culturali, di sottoscrivere una petizione perché l’edificio, invece di essere demolito, possa essere oggetto di restauro e di adeguamento alla normativa vigente, con eventuale riconversione ad altri usi”.
L’edificio, costruito nel 1968 su progetto degli architetti Walter Barbero, Baran Ciagà, Giuseppe Gambirasio, Giorgio Zenoni, è di proprietà del Comune di Calolziocorte: “Sicuramente il nostro gruppo è contrario alla demolizione dell’edificio per fare spazio a una palestra – dice il consigliere di Cambia Calolzio Diego Colosimo -. Accogliamo con favore la petizione lanciata dagli architetti Bonfanti e Furlani, la sposiamo in toto e cercheremo di fare in modo che raccolga più firme possibile. Come gruppo siamo da sempre impegnati per il riutilizzo degli immobili comunali dismessi e la scuola di Sala è solamente uno dei tanti. Chiediamo che la vecchia scuola non venga abbattuta e che si possa ragionare tutti assieme sulle molteplici ipotesi di una sua riconversione”.
“Crediamo che sia possibile pensare a un futuro diverso all’abbattimento – conclude Colosimo – sarebbe bello trasformare la vecchia scuola in un punto di aggregazione e in uno luogo dove possano trovar spazio servizi aggiuntivi per gli abitanti del quartiere e per tutti i cittadini di Calolziocorte”.