Partecipato incontro a Osnago per parlare della situazione dei treni. All’invito ha risposto solo Rfi, mandando un proprio dirigente
Il comitato pendolari ha scattato una fotografia impietosa del (dis)servizio ferroviario. Stanchi, delusi e arrabbiati i pendolari
OSNAGO – Non affidare più a Trenord l’appalto per la gestione del servizio ferroviario, o almeno non prima di aver svolto una regolare gara. E anche valutare, in caso di affidamento diretto per il 2020 – 2026, di promuovere un referendum regionale attraverso la promozione dell’istanza ratificata da 150 consigli comunali. Ma anche dare vita a una class action, sfruttando le modifiche alla normativa in merito che dovrebbero entrare in vigore il prossimo mese di aprile oppure valutare una forma attenuta di sciopero del biglietto, decidendo, d’accordo con tutti gli altri 31 comitati dei pendolari lombardi, di acquistare l’abbonamento il 2 del mese e non il primo.
Sono solo alcune delle idee emerse ieri sera, giovedì, durante il partecipato incontro “Caro treno, ma quanto mi costi!” promosso dal comitato dei pendolari del Meratese in sinergia con i sindaci del Meratese e del Casatese. Organizzato a distanza di dieci mesi da un’analoga serata che si era tenuta a Calco, l’assemblea, a cui hanno preso parte circa 150 persone, è servita quindi per fare il punto della situazione sul servizio ferroviario, valutando anche quali delle istanze dei sindaci, portate in regione lo scorso febbraio, siano state effettivamente tenute in considerazione.
Presente solo Rfi
Solo Rfi ha risposto all’invito inoltrato dagli organizzatori anche a Regione, Trenord, agenzia Tpl Lecco – Como – Varese, Unioncamere Lombardia, inviando a Osnago un proprio dirigente, Nicola Ruggieri. “Non vogliamo trasformarla in San Sebastiano e siamo contenti che abbia accolto il nostro invito” ha puntualizzato il sindaco di Osnago Paolo Brivio, nelle veste di padrone di casa. Il primo cittadino osnaghese ha anche sottolineato come tutti gli altri invitati siano stati sollecitati a partecipare anche attraverso un servizio di “recall” svolto dal sindaco di Robbiate Daniele Villa (presidente della conferenza dei sindaci del Meratese) che, incassato il no alla partecipazione all’assemblea pubblica, ha comunque ottenuto la disponibilità a discutere in appositi tavoli della situazione.
Un servizio inaffidabile
Un impegno, quello al confronto in primis con la Regione, di cui è stato evidenziato il ruolo di authority, che i 17 sindaci presenti in sala Pertini a Osnago non vogliono assolutamente far cadere nel vuoto, rimarcando l’importanza di potenziare il trasporto su ferro anche alla luce dell’importante appuntamento con le olimpiadi del 2026. Del resto, è sotto gli occhi di tutti che la misura sia ormai colma. Così come già fatto a febbraio, Francesco Ninno, presidente del Comitato dei pendolari del Meratese, si è preso infatti la briga di tenere monitorata la puntualità dei treni nelle ultime settimane.
Su 662 convogli passati allo scanner, il 53% è risultato essere in ritardo, oppure cancellato e limitato. Il che vuol dire che meno della metà dei treni in circolazione sulla linea Milano- Carnate – Lecco è arrivato a destinazione in orario (tenendo conto anche dalla soglia di tolleranza di 5 minuti). “Chiaramente questi non sono i dati ufficiali di Trenord” ha precisato Ninno, consapevole dell’eterna diatriba su numeri e cifre.
Panzeri: “Negli anni non è stato investito a sufficienza”
Una situazione che anche il sindaco di Merate Massimo Panzeri ha giudicato vergognosa portando a testimonianza il registro informatico di suo figlio, iscritto in una scuola superiore a Monza: “Ha 48 ingressi in ritardo a causa dei treni e 8 assenze sempre imputabili a questo motivo. E’ ovvio che così non va bene”. Per Panzeri, sindaco leghista in minoranza a un tavolo ben nutrito di primi cittadini di centro sinistra, le responsabilità però sono condivise tra più parti: “Siamo arrivati qui perché sono anni che non si è investito a sufficienza. Abbiamo un’occasione, che è quella delle Olimpiadi. Non spendiamo i soldi in stupidate come quella del prolungamento della tangenziale in galleria fino a Olginate. Se ci sono dei soldi investiamoli sulla ferrovia. Anche l’ingegner Ruggieri, parlando del’investimento sulla stazione di Milano Greco Pirelli, si è lasciato sfuggire che il sistema era fermo agli anni Sessanta”.
Un riferimento, quello al discorso molto tecnico del dirigente di Rfi, che ha permesso di precisare meglio il fatto che Rfi sia arrivata oggi a investire sul potenziamento tecnologico delle stazione di Milano Greco Pirelli (a cui seguirà quella di Monza) perché solo oggi si è raggiunto quel livello di competenza tecnica necessaria. “Poi, lo ammetto, i tempi sono sicuramente lunghi” ha confessato Ruggieri, che ha anche definitivamente affossato la possibilità di realizzare un terzo binario a Olgiate dicendo che si è allo studio di prefattibilità per un analogo dispositivo a Cernusco.
Galbusera: “Serve una class action”
Il breve focus sulle competenze di Rfi (ente che come ribadito anche da Dante Segrini, braccio destro di Ninno del Comitato pendolari) è proprietario dei binari e regola la circolazione dei treni), ha lasciato poi spazio a interventi agguerriti e infuocati contro Trenord. Pierantonio Galbusera, consigliere comunale di minoranza a Olgiate, non è andato per il sottile invitando la società che gestise attualmente il servizio ad andarsene: “Da aprile cambia la normativa sulla class action. Attiviamoci. Com’è possibile che la locomotiva d’Italia abbia treni che vanno a carbone?”. Un discorso, quello della class action, su cui il comitato si sta informando pur scontrandosi contro la cronica impossibilità, sottolineata anche da una professoressa che da Osnago usa il treno per andare a scuola a Lecco, di farsi rilasciare da Trenord una “pezza giustificativa dei ritardi”.
Maranesi: “Ragionare in un’ottica di mobilità sostenibile allargata”
Cristina Maranesi ha così portato il suo contributo di cittadina di Vimercate: “Siamo costretti a utilizzare il treno a Carnate perché la metropolitana non arriva da noi. Dobbiamo iniziare a ragionare in un’ottica di mobilità sostenibile allargata, altrimenti i pendolari viaggeranno sempre in carri bestiame e gli automobilisti saranno delle monadi in tangenziale”.
Car pooling tra pendolari
Un altro pendolare, da 5 anni residente a Cernusco, ha chiesto al Comitato di attivarsi per organizzare dei servizi di car pooling e risolvere il problema della cronica mancanza di posteggio in stazione dopo le 7.30. “Abbiamo bisogno di soluzioni per il qui e l’ora perché se aspettiamo l’entrata in vigore dei nuovi treni, dobbiamo aspettare altri 10 anni”. Anche sul car pooling il comitato si sta muovendo cercando 8 persone che si mettano in gioco per sperimentare il servizio tramite una App. Tra i presenti qualcuno ha suggerito l’ipotesi dello sciopero del biglietto, eventualità bocciata però dai rappresentanti dei pendolari per “non passare dalla parte del torto”.
Strina: “Valutiamo perfino il referendum contro l’affidamento diretto a Trenord”
Paolo Strina, ex sindaco di Osnago, ha però voluto lanciare ugualmente una provocazione: “Di fronte a un muro di gomma, bisogna provare a fare di più. Penso che se tutti i 31 comitati dei pendolari si mettessero insieme e decidessero di acquistare il mensile dal 2 anziché dal 1° qualcosa cambierebbe. E penso anche che ci sia bisogno di lottare contro l’affidamento diretto a Trenord, valutando anche gli estremi per indire un referendum regionale qualora venisse fatto”. Una posizione seguita da Gino Del Boca, consigliere comunale e segretario del Pd meratese: “Ho presentato oggi una mozione da discutere in Consiglio comunale per chiedere che non venga rinnovato l’appalto a Trenord senza una gara prima”.
Straniero, consigliere regionale: “Superare Trenord è necessario”
Un discorso politico che si è sommato agli interventi del consigliere regionale Raffaele Straniero e del sindaco di Calco Stefano Motta. Straniero non ha esito a definire perciò il trasporto pubblico “il tallone d’achille” della Regione, scoccando anche una frecciatina a Trenord che “ultimamente ripropone sempre il mantra del non è colpa nostra. Superare Trenord è oggi necessario perché il gestore va scelto in base alla qualità e bisogna uscire dall’ambivalenza per cui il controllore è anche il controllato.
Non solo, ma con una nuova gestione si potrebbe anche immettere direttamente nuovi treni così come avvenuto in Emilia Romagna”. C’è poi anche chi, come Giuseppe Criaco, ha chiesto infine ai politici la visione da qui a 5 anni. La serata si è conclusa con l’invito del comitato pendolari ai cittadini a prendere parte sempre più numerosi e coesi alle iniziative messe in campo per fare sentire la propria voce e chiedere, semplicemente, un servizio all’altezza del suo nome.