Il tema in Aula lunedì sera grazie all’ordine del giorno presentato dai consiglieri Lorella Cesana e Corrado Valsecchi
Acinque ha inviato a Regione la documentazione richiesta, Gattinoni: “Attendiamo di sapere se l’errore individuato inficerà o meno tutto l’iter”
LECCO – Alla fine, tutti d’accordo. Dopo quasi due ore di dibattito – preceduto da un lungo ‘impasse’ procedurale – il consiglio comunale ha convenuto: l’iter per la centrale termica del Caleotto va monitorato. Questo alla luce del macroscopico errore sul calcolo delle emissioni emerso nella relazione di Tecno Habitat Srl, consegnata lo scorso anno a Regione per valutare l’assoggettabilità dell’impianto di cogenerazione per il teleriscaldamento previsto in via Arlenico alla Via (Valutazione di Impatto Ambientale) poi esclusa anche alla luce dei dati contenuti nella relazione.

Un errore intercettato dai consiglieri di opposizione Lorella Cesana (Lecco Ideale) e Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) che hanno voluto approfondire la documentazione a supporto dell’iter autorizzativo dell’impianto, rilevando grazie all’ing. Giacomo Mainetti l’incongruenza sul dato relativo alla stima totale delle emissioni della futura caldaia del Caleotto. Nello specifico, il documento presentato in Conferenza dei Servizi e in Regione Lombardia da Tecno Habitat Srl riporta una riduzione del 99,9% degli inquinanti NOx (ossido di azoto) e CO, (monossido di carbonio) dopo l’attivazione della centrale, un dato definito “poco plausibile” ancorché “miracoloso”. “L’errore principale individuato – aveva spiegato Mainetti – riguarda una conversione sbagliata delle unità di misura: i valori di emissione nella situazione attuale sarebbero stati moltiplicati per mille a causa di un errore nel passaggio da milligrammi a chilogrammi e tonnellate. Questo ha fatto apparire la situazione attuale molto più inquinante di quanto non sia, e di conseguenza ha generato una riduzione “miracolosa” nelle stime del progetto”.
Di qui, la mobilitazione istituzionale dei due consiglieri che hanno prontamente segnalato la discrepanza agli enti preposti, Regione e Provincia, chiedendo la sospensione dell’iter in attesa di una verifica tecnica e ambientale, e al Comune stesso che lo scorso 29 settembre aveva deliberato l’autorizzazione urbanistica ad innalzare le due canne fumarie dell’impianto di 5 metri (da 20 a 25). Nell’ordine del giorno presentato ieri sera, lunedì, Cesana e Valsecchi hanno formalmente chiesto al consiglio comunale di sospendere l’efficacia attuativa di quella delibera e di avviare un monitoraggio dell’istruttoria tecnica e ambientale dell’iter.
Nelle scorse settimane sia la Provincia che la Regione si erano mosse, sospendendo di fatto l’iter per il rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale (in capo alla Provincia di Lecco, ndr) e chiedendo ad Acinque di consegnare una nuova relazione con gli approfondimenti tecnici richiesti entro 10 giorni. Proprio nella giornata di ieri Acinque Energy Greenway, società che sta realizzando il teleriscaldamento, ha reso noto di aver inviato a Regione tutta la documentazione richiesta (non è dato conoscere al momento il contenuto). Si attende ora di sapere quale sarà il verdetto, cioè se l’errore di calcolo inficerà l’intero procedimento o si potrà comunque procedere senza assoggettabilità alla VIA.
Come prevedibile in aula non è mancato il dibattito, anche a causa dell’ordine del giorno presentato dalla maggioranza con contenuti non difformi da quelli di Cesana e Valsecchi.

Sul punto è alla fine intervenuto anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni: “L’errore nella relazione di Tecno Habitat c’è ed è macroscopico, il punto è se quell’errore inficia tutto il procedimento. La Provincia, soggetto titolare dell’Autorizzazione Unica Ambientale, ha chiesto formalmente a Regione se ritiene che l’errore sia di portata tale da dover assoggettare l’autorizzazione della caldaia alla Valutazione di Impatto Ambientale, inizialmente esclusa perché, per quanto se ne dica, per la Regione questo del Caleotto è un impianto modesto. Attendiamo il parere di Regione sulla scorta della documentazione prodotta da Acinque Energy Greenway, che noi come Comune al momento non abbiamo ricevuto. Ricordo, per chiarezza, che i dati errati non riguardano la quantità di inquinanti emessi dall’impianto nell’aria ma la stima del totale delle emissioni quando il teleriscaldamento sarà attivo confrontate a quelle emesse oggi dalle caldaie cittadine”.
Alla fine, entrambi gli ordini del giorno sono stati approvati (quello della minoranza con astensione dei consiglieri di maggioranza).

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