Terminato l’anno scolastico, il secondo condizionato dall’emergenza sanitaria. Ora l’esame di maturità
“Un anno impegnativo sotto tutti i profili, tra i disagio dei giovani e le difficoltà organizzative della didattica”.
LECCO / MERATE – E’ suonata ieri l’ultima campanella nelle scuole lecchesi: un anno sicuramente difficile, caratterizzato dall’emergenza Covid e dal tentativo di garantire il più possibile, rispetto all’anno precedente in cui le scuole erano state chiuse a fine febbraio 2020 senza più riaprire fino a settembre, la didattica in presenza per gli studenti.
In particolare quelli delle superiori, a cui è stata chiesta più elasticità e capacità di adattamento alle diverse prescrizione previste dalle ordinanze e dalle classificazioni in zone colorate che si sono fino a oggi susseguite.
A questo si sono aggiunte le quarantene di intere classi di studenti per casi Covid tra gli alunni e tra il personale docente. Quasi 1200 classi in tutto sono state poste in isolamento domiciliare durante l’anno scolastico e di queste oltre il 31% sono delle scuole primarie e il 27% delle superiori, seguono con percentuali minori le scuole medie e dell’infanzia.
“E’ stato un anno scolastico faticoso e impegnativo – spiega Sabrina Scola, dirigente del liceo Agnesi di Merate – sotto tutti i profili. Non è stato infatti facile a livello organizzativo, con gli ingressi e le uscite scaglionate e le lezioni compresse a 50 minuti senza neppure prevedere l’intervallo. Ma non è stato neppure semplice a livello didattico sia per gli insegnanti che per gli studenti che ho visto provati al termine del percorso. Una fatica condivisa anche con la famiglie”.
Non a caso, sono raddoppiati, durante l’anno, gli accessi allo sportello psicologico attivato all’interno dell’istituto grazie al progetto 15-24 promosso con Retesalute. “Abbiamo purtroppo constatato con mano che chi aveva una fragilità psicologica ha sofferto ancora di più”. L’età più a rischio è risultata essere quella del biennio sia per una delicatezza già insita a questa fascia di età, sia per le difficoltà e le criticità connesse al passaggio in una scuola superiore.
“Anche per i docenti non è stato facile acquisire dimestichezza con le nuove tecnologie, il cui utilizzo è stato imposto dalla Dad. Hanno dovuto riprogrammare le modalità delle lezioni e delle verifiche e anche il proprio approccio agli studenti, dovendo fornire maggiore attenzione ad esempio alle competenze acquisite più che alle conoscenze”.
L’auspicio è che a settembre si possa tornare a una maggiore normalità. “Gli ingressi e le uscite scaglionati hanno creato problemi e disagi organizzativi di non poco conto. Penso soprattutto all’entrata alle 9.40 e all’uscita alle 11.20. Speriamo di non doverne più ricorrere a questa modalità o quanto meno di trovare una formula che permetta il secondo ingresso alle 9. Altrimenti è troppo tardi e si penalizza l’intera giornata scolastica e tutte le attività che svolgevamo prima”.
Se lo augura, a Lecco, anche il preside del Bertacchi, Raimondo Antonazzo: “Per fortuna quest’anno scolastico è finito, speriamo il prossimo possa iniziare con maggiore serenità”.
“In questi mesi abbiamo cercato di dare il massimo supporto agli studenti per le lezioni, fornendo materiale per consentire lo studio in Dad ad oltre cento di loro, cercando di privilegiare gli alunni in BES – (‘bisogni educativi speciali’) – devo ringraziare tutto il personale scolastico che ha collaborato ad un’organizzazione non semplice, con riunioni anche il 23 dicembre e durante l’epifania per preparare il rientro in aula”.
“Nonostante tutto – aggiunge il dirigente – non ci siamo mai fermati, facendo tutto quello che si potesse fare in sicurezza: gli studenti hanno partecipato a concorsi e progetti, vincendo anche il premio promosso da Senato e Camera dei Deputati con il Ministero dell’Istruzione, facendosi quindi valere.
Ed ora, concluso l’anno scolastico, si guarda alla maturità: “Ci siamo preparando per effettuare gli esami in presenza – spiega Antonazzo – il Ministero ha elaborato un protocollo, noi come scuola ne avevamo già predisposto uno nostro lo scorso anno che non si discosta dalle indicazioni dell’ente ministeriale”.
Il dirigente ci tiene a rimarcare il ringraziamento ai docenti: “E’ stato un anno difficile sicuramente per gli studenti ma anche i docenti hanno avuto i loro problemi, c’è chi ha vissuto dei lutti importanti in famiglia durante la pandemia e nonostante le difficoltà vissute non hanno mai fatto mancare un reale supporto ai loro alunni”.