Inaugurato lo Spazio di Comunità Labirinto nel rione di Bonacina

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Taglio del Nastro Spazio di Comunità Labirinto di Bonacina
Il taglio del Nastro inaugurale dello Spazio di Comunità Labirinto di Bonacina

Il taglio del nastro oggi pomeriggio, sabato, alla presenza molti residenti

Sarà la sede delle associazioni di Bonacina, ma accoglierà anche due nuovi servizi il Giglio rivolto agli anziani e Cesea, servizio di occupazione per persone con fragilità

LECCO – In molti questo pomeriggio, sabato, si sono ritrovati nell’allora piazzetta Don Abbondio di Bonacina a Lecco, in occasione dell’inagurazione dello Spazio di Comunità Labirinto, nato grazie al recupe del vecchio locale, che per anni ha ospitato la mensa scolastica. Da oggi, il civico 5 di via Labirinto (da qui il nome) è diventato sede delle associazioni di Bonacina, ma anche luogo di incontro e partecipazione degli abitanti del rione.

Prima del tradizionale taglio tricolore, il sindaco di Lecco, Mauto Gattinoni, ha voluto sottolineare l’impegno dell’Amministrazione verso i rioni: “Nel 2020 avevamo detto che ci avremmo messo cuore e testa, per sistemare ciò che non funziona nei rioni ma mettendo sempre al primo posto la cura delle persone. Lo abbiamo fatto a Laorca con il Laorca Lab, in viale Turati con un centro sanitario e di ascolto e ora qui, a Bonacina, con l’apertura di uno Spazio di Comunità. Questo spazio non solo sarà sede delle associazioni, ma ospiterà anche due servizi che ha portato il Comune di Lecco. Il Giglio, rivolto agli anziani, e Cesea, servizio di occupazione per persone con fragilità che si rendono disponibili a svolgere lavori, soprattutto di cura e manutenzione della città. Con l’aperura del Labirinto – ha concluso il sindaco – inizia un percorso insieme e l’auspicio è che sia a beneficio di tutto il rione”.

Mauro Gattinoni
Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni

Forte fautore della trasformazione dell’ex mensa scolastica in uno Spazio di Comunità, è stato l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni, il quale ha posto l’accento su tre parole: continuità, comunità e cura. “Continutà – ha spiegato – perchè alcune cose che vi erano all’interno del locale sono rimaste, come i quadri, affinchè vi sia varamente un senso di continuità tra passato, presente e futuro. Comunità, perchè lo spazio è a disposizione delle associazioni, che ringrazio per la fattiva collaborazione in questo progetto, e ovviamente a disposizione di tutti i residenti. Infine cura, perchè ne abbiamo bisogno, come ne hanno bisogno i nostri splendidi rioni. Questo è un luogo dove collaborare, fare cose insieme e rallentare le nostre vite frenetiche fatte di mille impegni e tavolta molti pensieri”.

Emanuele Manzoni
L’assessore al Welfare Emanuele Manzoni

Ad aggiungere una quarta parola con inizia con la ‘C’ è stato don Marco Tenderini: “Con il Natale che si avvicina – ha spiegato – abbiamo iniziato ad andare di casa in casa a trovare le famiglie per la benedizione e, pensare che questo nuovo spazio sia una casa per la comunità di Bonacina è una cosa bella”.

Don Marco Tenderini
Don Marco Tenderini

Tra coloro che si sono rimboccati le maniche insieme alle associazioni di Bonacina c’è stata anche Cesea, e il direttore Tore Rossi ha sottolineato come il progetto è stato realizzato grazie “al lavoro, all’impegno e alla fatica di molte persone che hanno collaborato e lavorato assieme. Sono ammirato di come questo piccolo comitato tecnico sia riuscito ad ottenete un risultato cosi straordinario”.

Tore Rossi
Tore Rossi (Cesea)

A nome delle quattro associazioni di Bonacina: Polisportiva San’Egidio, associazione pescatori Amici del Caldone, Gruppo Alpini di Bonacina e Amici Chiesetta San’Egidio è intervenuta la rappresentante di quest’ultimo sodalizio, Domizia De Rocchi: “Inizialmente abbiamo avuto il timore che le nostre associazioni potessero perdere la propria identità ma, riflettendo, abbiamo convenuto che pur avendo finalità differenti ci sono due aspetti che ci accomunano: siamo tutti volontari e operiamo sul rione di Bonacina. Quindi, avere un bellissimo luogo dove incontrarsi non può che essere di buon auspicio per tutti noi nel proseguire i nostri impegni, ma potrà anche essere un’occasione di confronto e perchè no, sprone per la nascita di nuove idee e proposte”.

Domizia De Rocchi
Domizia De Rocchi

Quindi, parola al parroco Don Walter Magnoni, il quale, prima di impartire la benedizione, ha spiegato: “L’assessore Manzoni ha voluto usare tre parole che iniziano con la ‘C’, io ne uso tre che iniziano con la ‘P’. La prima è ‘Pane’. Questo luogo, che è stato per tanti anni una mensa scolastica dove gli studenti si nutrivano, adesso diventa un luogo di compagnia, vocabolo che contiene proprio la parola pane, dal latino cum-panis ossia ‘partecipe dello stesso pane’ e questo sarà infatti un luogo dove ci si potrà nutrire attraverso gli incontri. La seconda parola è proprio ‘Parola’, perché a volte lo scambiarsi parole diventa qualcosa di fattivo, come è stato per il Labirinto di Bonacina. La terza parola è ‘Politica’ e anche qui nella sua etimologia, ossia nel ‘fare la città’. Se ci pensate, qui si sta facendo un esercizio di buona politica: persone del quartiere e non solo che stanno facendo sbocciare qualcosa di nuovo”.

Don Walter Magnoni
Don Walter Magnoni

Quindi, la benedizione a tutti i presenti, il taglio del nastro affidato al sindaco e ai rappresentati delle quattro associazioni di Bonacina e un aperitivo di benvenuto con cui è stato inagurato e aperto lo Spazio di Comunità Labirinto.