Situazione critica che richiede un intervento di pulizia
Per anni nessuno è intervenuto e oggi con uno “stratempo” potrebbe succedere il peggio
LECCO – Chi ha tempo non aspetti tempo. O, in questo caso, lo “stratempo”.
Anche perché dissesti idrogeologici, allagamenti, danni e in alcuni casi, purtroppo, anche perdite di vite umane sono diventati argomenti quotidiani.
Il clima sta cambiando, gli episodi di violenti temporali sono sempre più frequenti e anche il nostro territorio ne sa qualcosa ed è stato messo più volte a dura prova. Come dimenticare, per esempio, quanto accaduto nel giugno del 2019 in Valsassina e in Valvarrone con ripercussioni anche a Dervio, sul lago (vedi articolo).
Clima che sta cambiando e probabilmente cambiato lo è già, ma spesso ad aggravare le situazioni sono da un lato gli interventi dell’uomo, dall’altro invece i mancati interventi, come quelli di pulizia di boschi e soprattutto di torrenti e fiumi.
Il caso più lampante lo troviamo a Laorca. L’ultimo tratto del torrente Calolden che scende dall’omonima valle e scorre sotto la sede stradale per circa 200 metri, confluendo più in basso, dopo il ponte della Gallina, nel torrente Gerenzone, è diventato un bosco.
Non solo sterpaglie e arbusti ma anche piante, cresciute persino laddove il letto del torrente è artificiale. Lì le piante hanno rotto il letto del torrente diventanto col tempo dei veri e propri alberi. Una situazione che da un lato sembra essere quasi un monito (sinora inascoltato) di quanto possa essere forte e dirompente la natura, dall’altro un’inequivocabiule testimonianza di anni e anni di mancati interventi di pulizia e bonifica.
Proprio nel punto in cui il torrente si infila sotto la sede stradale e più in basso, appena ricompare prima di confluire nel torrente Gerenzone, le piante sono cresciute a dismisura e anche l’occhio meno esperto coglie il pericolo della situazione che si è venuta a creare.
Infatti, qualora una bomba d’acqua, simile a quella scesa tra la Valsassina e la Valvarrone, dovesse riversarsi sulla Valcalolden portando a valle una quantità di acqua e di detriti importante, in quel punto si formerebbe un doppio tappo (a monte e a valle del tratto stradale sotto al quale scorre il torrente), con un esito disastroso.
Non bisogna fare allarmismi, certo, ma non bisogna nemmeno coprirsi gli occhi e far finta di nulla. Davanti a fatti già accaduti, davanti a disastri già raccontati, quello che si vede in quel tratto di torrente è da considerarsi una zona a rischio per la quale è necessario un intervento di bonifica immediato e data anche l’imprevedibilità del tempo, ribadiamo: Chi ha tempo non aspetti tempo. O, appunto, lo stratempo.